Videogames

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Louis Tomlinson

Guidai da solo fino a scuola perché Harry era da qualche parte sconosciuta e non lo trovavo. Non avevo neanche voglia di chiamarlo e sembrare il marito rompipalle, aveva comunque una vita e non avevo intenzione di infierire nelle sue faccende.

Mi sembrava di essermi appena sposato con lui, dato che ci stavamo ancora conoscendo e non eravamo al corrente di tutti i nostri lati.
Non volevo sapere ciò che faceva quando non era con me, ma avevo abbastanza fiducia in lui da pensare che avrebbe fatto la scelta più giusta. Sempre.

Non appena terminammo i pochi minuti di pratica per la recita, parlai un pochino con i bambini congratulandomi per il loro impegno e i loro miglioramenti.
Quando la lezione finì e tutti se ne andarono, io rimasi da solo con un pallone da calcio, perciò decisi di giocarci per un po'.

Mi diressi verso il giardino fuori da scuola. C'ero solo io, quindi non dovevo impressionare nessuno.
Posizionai il telefono un po' più distante e accesi la videocamera. Mi piaceva filmare quando giocavo, così avrei riguardato tutto in futuro, potendo magari migliorare.

Presi il pallone e iniziai a passarlo da un piede all'altro; feci qualche trucchetto e lo tenni in equilibrio sulla testa.
Non giocavo a calcio da un po', ed era una sensazione fantastica essere tornato a praticare quello sport.

Mi era sempre piaciuto. Se mi avessero chiesto una lista delle mie cose preferite, avrei sicuramente messo il calcio al primo posto.

"Calcio, huh?", vidi Harry apparire. Indossava un cappotto e degli stivali, come al solito. I suoi capelli erano lunghi, perciò li aveva raccolti in un ciuccio.

Mm, daddy.

"Ero il capitano della squadra al liceo.", ribattei io.

"Fammi vedere se sei bravo quanto penso che tu lo sia.", sogghignò.

"Vuoi scommettere?".

"Un bacio ad ogni goal.", disse con un'espressione serissima.

"Perfetto, Styles.", tirai la palla per iniziare il gioco.

Corsi sempre più vicino alla porta con la palla controllata dai miei piedi. Harry provava a prendermela toccandomi qua e là, ma non mi lasciai distrarre.

Non appena notai la possibilità, tirai e feci goal.

Corsi sull'erba in segno di vittoria e lui si avvicinò a me prendendomi il viso con le mani e baciandomi.
Pensavo che il bacio che avrei dovuto dargli dovesse essere veloce, una cosa innocua. Ma, a quanto pare, lui voleva una vera e propria limonata.

Continuammo a giocare e spesso Harry mi lasciava apposta lo spazio per poter tirare il pallone in porta. Amavo il modo in cui cercava i miei baci.

Quando finimmo, feci fermare la registrazione del mio telefono. Tornammo verso scuola e presi la mia macchina.
Ci tenevamo per mano e non ci importava se qualcuno avesse potuto vederci o cose del genere.
Adoravo la sensazione di libertà, fare tutto ciò che volevo insieme a lui.

"Come sei venuto, comunque?", gli chiesi. Non aveva portato la macchina, e non penso fosse arrivato fino a scuola a piedi.

"Uh, mi ha portato Luke.", rispose.

"Oh. Okay.". Dissi. Non avevo motivo per dubitare di lui, mi stava dicendo la verità.

"Comunque, com'è andata a scuola?", domandò.

"È stato divertente, mamma! Ho imparato così tante cose!", rise alla mia battuta.

"No, seriamente. Come sta andando la recita?".

Spaces • Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora