The last cab ride

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Louis Tomlinson

Aprii gli occhi e cercai di focalizzare bene la stanza. Non ricordavo di essermi addormentato ieri sera.

Quando Harry se ne andò, ebbi un incubo. Fu difficile svegliarsi, ma lo feci, e non mi addormentai più per tutta la notte.

Guardai l'orologio sul comodino e mi accorsi del ritardo che avrei potuto fare in caso non fossi subito corso al lavoro.

"Baby...", diedi un leggero colpo sul suo braccio. "Devo andare a scuola".

"No, non devi.", rispose stringendomi forte. Le sue braccia erano attorno al mio corpo, così come le sue gambe. Cercai di sviarmela in qualche modo, ma non mi lasciò andare.

Era difficile, però, resistere alla tentazione di non andare al lavoro per rimanere con lui, che aveva la solita erezione mattutina.

"Harry, sono un maestro.", gli dissi mentre lo schiaffeggiavo amorevolmente.

"Bene. Ma verrò a prenderti dopo, okay?", mi lasciò andare via dalla sua presa.

Corsi immediatamente in bagno e mi feci una doccia. In quel giorno ci sarebbe stata la prima prova della recita, e non potevo sicuramente mancare.

Appena tornai in camera, Harry non c'era.

"Baby?", lo chiamai guardandomi attorno.

"Baby, dove sei?", chiesi di nuovo.

"Sono qui!", urlò dal piano di sotto.

Scesi giù e lo trovai mentre rompeva le uova nella padella. Era talmente concentrato che non si accorse del mio arrivo.

"Buongiorno baby.", lo abbracciai da dietro.

"Mi piace quando mi chiami 'baby'.", ammise guardandomi.

Non ero molto amante di quei nomignoli, ma sembrava che con lui potessi usare qualsiasi termine.

Mise il suo braccio attorno alla mia vita e mi bacio sulle labbra. Mi sarei dovuto abituare a ciò.

Non ero mai stato di buon umore la mattina, soprattutto quando i miei morirono ed avevo continuamente incubi.

Ma in quel momento, tutto era diverso. Non vedevo l'ora di svegliarmi e di vederlo accanto a me, di fare colazione insieme, di andare al lavoro in macchina con lui, di cenare e di tornare a dormire insieme.
Col tipo di persona che era Harry, non ci saremmo mai annoiati, nonostante la solita routine quotidiana.

"Mm, devo assolutamente andare.", dissi dopo aver guardato l'orologio.

"Mi spiace non poterti portare a scuola, oggi.", si scusò baciandomi sulla guancia. "Ma prometto che ti riporterò a casa, okay?".

Corsi fuori e andai verso il garage, realizzando che la macchina di Liam non c'era più, dato che l'aveva presa lui.
Uscii dal cancello e avanzai per la strada trovando qualche secondo dopo un taxi.

Volevo abituarmi a prendere i taxi, d'ora in poi. Quando stavo con Hannah, era lei a guidare ovunque e non c'erano problemi.

Quando mi sposai con Harry, fece la stessa cosa, quindi io non guidai mai.

Perciò, mi sarei dovuto abituare ai taxi, anche perché non avrebbe potuto sempre portarmi lui al lavoro.

Quando arrivai a scuola, i bambini erano emozionantissimi. Stavano saltando e giocando mentre facevano facce buffe davanti alla telecamera che avevo posizionato in fondo alla classe.

Probabilmente fu una buona idea registrare anche le prove della recita, almeno avrei potuto mostrare ai genitori quando divertente fu l'esperienza.

Spaces • Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora