Jerks and Heartbreaks

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Louis Tomlinson

Rimanemmo per quasi due ore a guardare la gente nel bar. Mi raccontò le loro storie, le delusioni, e le speranze di avere una vita migliore in futuro.

Alcuni vennero anche al tavolo a salutare Harry, così lui mi presentò come suo marito.

Non sembrava più una cosa così strana.

Qualche volta, ero addirittura io a sperare che lo dicesse, come se la conversazione non potesse finire senza che gli altri lo sapessero.

Diventò parte della mia identità, perlomeno quella sera.

"Sai, non ti ho ancora parlato di questo ragazzo speciale.", mi disse.

"Cosa? Quale ragazzo?", risposi io guardandomi attorno per capire di chi stesse parlando.

"Il suo nome è Louis Tomlinson.", mi guardò negli occhi. La musica era piuttosto alta, perciò si dovette avvicinare a me.

"Ho capito bene? Stai parlando di quell'individuo che non riesce neanche a tenersi la ragazza?", domandai.

Harry si alzò, mi prese la mano e mi trascinò fuori. Eravamo sul balcone, ma comunque riuscivamo ancora a sentire il chiasso che c'era nel locale.

"Vai dentro. Non lasciar venire qui nessuno finché non me ne vado io.", ordinò ad un ragazzo, il quale andò subito via.

Si appoggiò alla ringhiera del balconcino e io lo imitai. Si mise a giocare con i suoi anelli e potei notare tutti i tatuaggi che aveva.

"Louis Tomlinson venne qui un giorno per dimenticare, come tutti gli altri, d'altronde. Voleva cambiare, nonostante non ci fosse nulla di... sbagliato in lui, a parte la sua testardaggine.", si girò verso di me ed io ridacchiai.

"Alla fine ha sposato un bisessuale incasinato.", proseguì. Pensavo avesse altro da dire, ma si fermò.

"E poi?".

"Questo è tutto.".

"Cosa?".

"È un finale a sorpresa, non so cosa succederà!", disse, e ci mettemmo a ridere.

Da quel posto, la vista era spettacolare. C'erano tante luci da una parte, e tante montagne dall'altra.

Poi guardai Harry ed il modo in cui esaminava tutto quanto. I suoi occhi avevano una luce diversa, come se stesse ammirando dei fuochi d'artificio.

"Ti rendi conto che mi stai fissando, vero?", disse per poi guardarmi.

Il buio era una cosa fantastica, almeno non mi aveva notato mentre arrossivo per l'imbarazzo.

"Scusami. Mi stavo solo domandando perché tu non mi avessi ancora raccontato la storia più importante.", spiegai. Non sapevo come l'avrebbe presa, ma doveva davvero parlarmi di lui, volevo conoscerlo.

"Quale storia?".

"Quella di un ragazzo di nome Harry Styles."

Harry Styles

Sapevo che prima o poi mi avrebbe chiesto di parlargli di me. Mi ero preparato, comunque, perché sapevo che questo momento sarebbe arrivato.

Ero contento che me l'avesse chiesto in quel modo.

È stano parlare di te stesso in terza persona, ma, in qualche modo, si riesce ad avere una visione più chiara.

"Harry Styles era etero.", iniziai. Lo guardai per vedere qualche sua reazione, ma stava solo aspettando che andassi avanti.

Spaces • Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora