CAPITOLO 4

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Dieci mesi più tardi

Si sentì mancare il respiro. No, non poteva essere vero... Romy rilesse di nuovo l'e-mail, il tremore alle mani non era nulla in confronto al dolore che le lacerava il cuore mentre si soffermava su quelle parole dure e al tempo stesso strazianti.

Dopo aver letto la metà del primo paragrafo, la sua vista si annebbiò. Sbatté le palpebre e le lacrime incominciarono a cadere sul viso. Le asciugò e chiuse gli occhi per un momento, sperando inutilmente che, una volta riaperti, avrebbe potuto leggere parole diverse.

Non fu così...

'Cerimonia funebre privata per Jordi Sandemetrio e i suoi genitori, Xiomara e Yoel Sandemetrio. FUNZIONE STRETTAMENTE PRIVATA. Partecipazione SOLO dietro esplicito invito.

Gli avvocati hanno richiesto la Sua presenza per la lettura del testamento, a cui farà seguito un incontro privato con Rayan Sandemetrio. La partecipazione è ASSOLUTAMENTE necessaria.'

Sentì un nodo alla gola e nuove lacrime aspettavano solo di essere versate. Romy distolse lo sguardo da quelle parole che avrebbe voluto non leggere, men che meno accettare, e cliccò sul link in allegato.

Rimase scioccata quando venne indirizzata al sito web di una compagnia aerea. Cliccando nuovamente, visualizzò un biglietto aereo di andata e ritorno verso L'Avana, Cuba, a suo nome. L'e-mail e il suo allegato erano stati spediti da un ufficio legale dell'Avana.

Lei aveva cercato disperatamente di contattare questo ufficio non appena aveva ricevuto la terribile notizia della morte di Jordi e dei suoi genitori, però gli avvocati si erano rifiutati di accettare le sue chiamate o rispondere alle sue lettere per due mesi e ora si erano finalmente decisi a mettersi in contatto con lei.

Sapeva che avevano potuto farlo solo dietro permesso esplicito del loro cliente, Rayan Sandemetrio. Infatti, l'e-mail che le accordava il permesso di far visita a Cuba per portare le proprie condoglianze non poteva essere stata inviata da nessun'altra persona, dato che Rayan era l'unico sopravvissuto della famiglia Sandemetrio.

Nonostante gli avvenimenti successivi alla loro notte trascorsa insieme, Romy si era messa in contatto con lui dopo la morte di Jordi. All'inizio aveva rispettato il suo silenzio, conscia del dolore che stava attraversando a causa della tragica perdita della famiglia in un increscioso incidente stradale, ma in seguito aveva scoperto sui social media che molti dei loro amici di università erano stati invitati a partecipare al funerale di Jordi tre settimane dopo la sua morte.

Nessuna delle sue disperate telefonate all'ufficio di Rayan e ai suoi avvocati aveva ricevuto risposta ed era stata costretta a piangere la sepoltura del suo amico più caro da sola, nella sua camera, rannicchiata nel suo letto. Ogni successiva e-mail non aveva ugualmente ricevuto risposta.

Fino a quel giorno.

Avrebbe tanto voluto odiare Rayan per averle negato l'occasione di poter dire addio all'unico vero amico che mai avesse avuto, ma il suo stato emotivo, già scottato da tutto quello che aveva dovuto sopportare negli ultimi dieci mesi, era troppo devastato per poter fare spazio ad un sentimento nocivo come l'odio. Sapeva che il suo cuore non l'avrebbe retto.

Aveva trascorso settimane intere a piangere, a pregare e ad inveire contro il proprio destino. Tutte quelle lacrime avevano cancellato la sua determinazione a lottare e pensava di aver ormai toccato il fondo.

Ma il destino aveva in serbo un altro colpo. E questo fu la perdita di Jordi. Una volta perso anche lui, Romy raggiunse la più totale devastazione. Era un dolore che doveva affrontare da sola, mentre doveva gestire la sua precedente perdita e indirizzare le rimanenti forze verso la madre.

ROMY E IL SUO MAGNATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora