ROMY E IL SUO MAGNATE

CAPITOLO 17

Era incinta... Romy stava aspettando il suo bambino... E, in base a quel dannato contratto, loro due non dovevano avere più alcun rapporto sessuale... Ma lei doveva essere sua un'altra volta... Un'ultima volta... Così le aveva tolto il costume da bagno ed erano finiti a letto. E l'arrivo della sera gli aveva sorpresi insieme...

"Oh, Rayan..." mormorò Romy e lo fissò, persa in lui.

"Romy..." sussurrò lui e poi le strinse a sé, senza alcuna delicatezza

Le infilò una mano tra i capelli e, spingendola con forza contro di sé con l'altro braccio, la baciò. Le mangiò le labbra avidamente, le infilò la lingua fino in fondo, inclinandole la testa per baciarla più forte. Quasi non aveva il coraggio di respirare. La fece sdraiare sotto di lui e spinse dentro appena un po'. Sentì la sua bocca ammorbidirsi con un piccolo gemito. Romy venne quasi subito.

Continuò a spingere mentre stava sbranando la sua bocca, tenendole la testa con tutte e due le mani, perché se le avesse tenuto le cosce le avrebbe fatto male. E si baciarono, e vennero, e tremarono, e gemettero tutti e due, insieme, per un'eternità. Almeno così gli sembrò.

Si aggrappò alla sua bocca, gemendo quasi senza fiato... Era stato il più intenso orgasmo della sua vita. Aveva davvero visto le stelle. Eppure non aveva ancora finito... Era ancora così eccitato che faceva fatica a respirare.

"Come stai, preciosa?" le chiese sussurrando contro le sue labbra.

La sentì sorridere contro la sua bocca, sollevò la testa e con fatica aprì gli occhi. Lei stava ancora venendo, avvertiva le contrazioni dei suoi muscoli intorno al suo membro. Romy era così dannatamente bella mentre godeva. Il suo viso era morbido, rilassato, tenero. La sua bocca era gonfia e umida.

Stava sorridendo, con gli occhi mezzi chiusi. Teneva la mano aperta appoggiata sul suo viso, e lo accarezzava con dita delicate. Le contrazioni diminuirono e le cosce che teneva avvinghiate ai suoi fianchi, si rilassarono.

"Come sto?" sospirò. "Meravigliosamente bene..."

Sollevò la testa e lo baciò profondamente.

"E ti voglio ancora," disse alla fine del bacio, in un bisbiglio.

Il cuore di Rayan si strinse, i muscoli si contrassero. Quel bacio così tenero, così toccante, lo spiazzò quasi. E le sue parole dette in un modo così semplice, lo misero a disagio. Anche lui la voleva ancora.

"Bene... Sarai accontentata..."

"Oh!"

Romy emise un gridolino quando cambiò improvvisamente posizione, facendola rotolare con sé per metterla sopra di lui. Una nuvola profumata di seta dorata gli cadde sulle spalle come una coperta calda e viva.

La tenne stretta e salda contro di sé, petto contro petto, bocca su bocca, le mani sui suoi fianchi per tenerla ferma mentre la penetrava, duro e veloce. Era incinta, non doveva perdere il controllo. Metterla sopra di sé aveva almeno il vantaggio di non schiacciarla con il suo peso.

Con le sue grandi mani le prese le natiche, spingendole verso il basso, assecondando il ritmo dei colpi secchi e veloci. Si lasciò andare ad un altro orgasmo che lo colse con forza incontrollabile. Romy si aggrappò a lui e venne violentemente. Lui la seguì, gridando con tutto il fiato che aveva. Ansimando, Rayan la sollevò un po' per vederle il viso. Teneva gli occhi chiusi e sorrise appena.

"Rayan," mormorò. "Non sento più il mio corpo... Non riesco a scendere sulla terra..."

Sorrise e la strinse piano. Sembrava esausta. Rayan le baciò il collo e la bocca, piano, e la sollevò spostandosi da sotto. I suoi muscoli erano rilassati, morbidi e arrendevoli. Le accarezzò i fianchi con una mano, meravigliandosi di quanto fosse bella in quella penombra, come la principessa di una favola. Una principessa incinta di suo figlio e molto stanca.