Romy seppe che il suo destino era già segnato nel momento in cui mormorò 'okay'.
La vita è troppo breve. Datti una tregua e vivi un po'.
Si rese conto che non avrebbe avuto modo di tornare sui propri passi nell'attimo in cui permise a Rayan di aiutarla a salire a bordo della limousine. Lui si sedette sul sedile in pelle accanto a lei e, chiusa alle loro spalle la portiera, si ritrovarono circondati dal silenzio e da un'atmosfera carica di forte attrazione.
"Il tuo indirizzo?" sbottò lui.
"17 Harrogate Street, Hill Top."
Trasmise l'informazione all'autista, poi premette il tasto che alzava il vetro scuro tra i sedili anteriori e il salottino posteriore, per poi rivolgersi di nuovo a Romy. Lei si sentì intrappolata nell'oscurità di quell'automobile lussuosa.
"Ci sono due dozzine di pub tra casa tua e quella di Jordi a Mayfair. Perché avete scelto un locale così fuori città?" chiese lui, lanciando un'occhiataccia all'edificio posto in una tranquilla strada di Watford, nella periferia a nord di Londra.
"Un nostro amico di università l'ha appena ereditato dai suoi genitori. Jordi gli aveva promesso che saremmo passati a trovarlo per festeggiare il nostro compleanno," rispose lei.
I lampioni che illuminavano le strade gettavano fasci di luce a intervalli regolari e Romy provò a concentrarsi su questo.
"E tu fai sempre quello che ti dice mio fratello?"
Le dita di lei si strinsero attorno al manico della borsa.
"Stai cercando di litigare di nuovo con me, Rayan? Perché se ricordo bene, non abbiamo ancora concluso la nostra discussione precedente."
"Vieni qui, Romy," le ordinò, la voce bassa e, di proposito, molto roca.
Quasi rise, trionfante per il fremito d'irritazione che la scosse. Lei, però, si limitò a guardarlo con virginea sorpresa.
"Stai scherzando, vero?"
"Niente affatto. Vieni qui," replicò imperioso, battendo la mano sulle ginocchia.
Lei rise, una breve, nervosa risata.
"Neanche morta, Rayan..."
Nel giro di un secondo, Rayan si gettò su di lei, lanciando la borsa sul sedile adiacente. Passò una mano tra i capelli di lei, la cui presa fu così forte da farle volgere lo sguardo su di lui. Il suo corpo emanava elettricità e i suoi occhi scuri e decisi le seccavano la gola. Rimasero a fissarsi per molto tempo, respirando all'unisono.
"Mi dispiace. Mi scuso per le mie supposizioni tutt'altro che ammirevoli. Non sono di ottimo umore questa notte, ma in ogni caso, non ci sono scuse per giustificarmi."
Quelle parole, profonde e sincere, riuscirono momentaneamente a zittire il campanello d'allarme che era scattato in lei.
"Io... ehm... molto bene..." mormorò.
Le dita di lui si mossero, massaggiandole piano la nuca e facendola fremere.
"Sei soddisfatta delle mie scuse? Le accetterai?"
"Di... dipende."
Lui sollevò un sopracciglio.
"Da cosa?"
"Se tu hai o non hai intenzione di litigare di nuovo con me."
"No, mi niña preciosa. Ho intenzione di fare ben altro... e tu lo sai benissimo."
"Io non..."
"Basta discutere, Romy. È vero che ti ho detto che quello che succederà una volta finita questa corsa, dipenderà esclusivamente da te. Ma ho l'impressione che io debba accelerare un po' le cose prima che uno di noi due perda la pazienza. Quindi l'unica parola che deve uscire da quella tua incantevole bocca è sì o no. Ti voglio, ángel. Tu mi vuoi? Lasciando perdere il mio comportamento non esemplare di questa notte... SÌ o NO?"
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ROMY E IL SUO MAGNATE
ChickLitLa timida Romaine 'Romy' Larson desidera Rayan Sandemetrio da sempre. Durante una notte indimenticabile piena di una passione mai immaginata, Romy corona il suo sogno. Ma quando una gravidanza inaspettata finisce in tragedia e le cose non vanno come...