CAPITOLO 11

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Mentre aspettava l'arrivo di Rayan nella sala di pranzo, Romy ripassò nella sua testa tutto il discorso telefonico con sua madre. Durante quella telefonata così delicata, lei aveva raccontato alla madre solo una parte dei fatti, sapendo come avrebbe reagito se avesse saputo tutta la verità sui fatti.

La notizia secondo cui ci potevano essere ancora delle grandi speranze circa la sua salute, era stata ricevuta da Dorothea Larson con una placida approvazione. Romy sospettò che l'affetto segreto che sua madre aveva nutrito per Jordi avesse avuto un ruolo molto importante nel suo accetto per continuare le cure mediche negli Stati Uniti.

Quando sua madre le aveva chiesto quando sarebbe tornata a Londra, Romy restò volutamente sul vago circa la sua data di ritorno, non volendo farla preoccupare.

"Prenditi cura di te," le aveva detto la madre, "e stai molto attenta, tesoro mio."

"Non preoccuparti per me," aveva replicato Romy. "Tu piuttosto, non stancarti molto. Ti voglio bene, mammina. A presto."

Girò la testa verso la finestra aperta e sentì il rumore del mare... il mare dei Caraibi... Forse dopo cena sarebbe riuscita a scendere sulla spiaggia e bagnarsi i piedi nell'acqua.

"Hai parlato con tua madre, Romaine?"

La voce di Rayan e quella domanda la riportarono al presente e all'immensa sala da pranzo e al tavolo da banchetto in teak smaltato che avrebbe potuto comodamente accomodare un intero gabinetto di stato. Anche questa stanza presentava delle arcate magnifiche che sostenevano dei soffitti altissimi e delle vetrate pazzesche.

Davanti a lei, degli squisiti servizi di piatti, bicchieri e argenteria erano stati disposti per la loro cena, facendola sentire ancora una volta come il proverbiale pesce fuor d'acqua.

L'immagine di Jordi le comparve davanti agli occhi. Di fronte alla sua inadeguatezza, il suo miglior amico sarebbe scoppiato a ridere e poi l'avrebbe presa in giro per ore.

'Ay, flaquita...' le sembrò di udire la sua voce e di sentire la sua mano accarezzare quella di lei.

Sforzandosi di contenere la tristezza, annuì lentamente come risposta alla domanda di Rayan. Lui aveva cambiato il suo outfit di prima e adesso indossava dei vestiti casual mentre i suoi capelli, umidi per la doccia recente, erano pettinati all'indietro.

Nonostante fosse ancora vestito a lutto, la maglia, arrotolata per mostrare le braccia abbronzate, gli conferiva un aspetto più rassicurante. Quella sensazione era però costantemente minacciata ogni volta che osservava i suoi occhi tormentati.

"Sì... Le ho raccontato poco sulla mia... situazione, e qualcosina di più in quello che riguarda quello che succederà con lei. Non ho potuto raccontarle molto perché non conosco neanch'io tutti i dettagli."

"Questo pomeriggio, ho parlato con gli specialisti della clinica. Domani, si metteranno in contatto con i suoi medici a Londra e insieme organizzeranno il viaggio aereo a Miami entro tre giorni."

Romy sobbalzò per lo stupore.

"Veramente? Così presto?"

"Prima è, meglio è... Non trovi anche tu?"

Non si riferiva solo al viaggio di sua madre.

"Sì."

"Molto bene. Allora sarai felice di sapere che per domani, ho fissato un appuntamento anche per noi presso un medico a L'Avana," disse con tutta la calma del mondo, come se le avesse appena comunicato di aggiungere qualcosa che mancava sulla lista della spesa.

ROMY E IL SUO MAGNATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora