CAPITOLO 6

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Nulla nel suo aspetto lo stava preoccupando, Rayan rassicurò sé stesso, mentre l'autista si allontanava dalla cattedrale per immergersi nel traffico. Né il pallore sul suo viso di ghiaccio, né l'estrema fragilità delle sue dita che si tormentavano sulle gambe, né i fremiti che le attraversavano il corpo.

Non stava male... Non sentiva dolore. Neanche un po'... Tutt'altro. Era solo finzione.

La bellissima e freddissima Romaine Larson non era altro che una bugiarda dal cuore di pietra, una donna con cui aveva avuto la sventura di trascorrere una notte di sesso sfrenato.

Molto prima di quella notte si era domandato cosa vedesse Jordi in lei e la ragione per cui la loro amicizia durava da anni. Aveva concluso che suo fratello o era segretamente innamorato di lei o fosse stato ingannato dalla sua presunta timidezza e dolcezza, esattamente come era stato lui.

Ma la cosa che non riusciva a perdonarle, che non le avrebbe mai perdonato, era il fatto che aveva indotto Jordi a mantenere un immenso segreto che non lo riguardava. Rayan non era sicuro se sarebbe mai stato riconoscente nei confronti del fratello per avere spezzato il giuramento e avergli raccontato la verità.

Che beneficio aveva tratto dal sentirsi dire che suo figlio, di cui non sapeva nulla, era morto? Qual era la bontà di quelle parole se gli avevano lasciato una ferita, diventata ancor più profonda per le successive perdite?

All'inizio era rimasto profondamente scioccato da quella notizia e aveva persino dubitato della lealtà e l'amore fraterno di Jordi nei suoi confronti. Cosa poteva guadagnare suo fratello inventandosi una cosa del genere? Era stato molto attento con lei. Aveva usato il profilattico durante tutti i rapporti con aveva avuto con Romy...

Poi aveva ragionato un po' su questa cosa ed era arrivato alla conclusione che una gravidanza ci poteva stare... Il profilattico non era un contraccettivo sicuro al cento per cento.

Aveva quindi accettato le conseguenze di quell'incidente, ma non poteva invece digerire le decisioni che quella donna aveva preso nei confronti di una cosa che gli apparteneva.

Strinse le mani a pugno, mentre il dolore e la rabbia esplosero di nuovo, con molta più forza, nel suo petto. Per sua sfortuna, Romy scelse proprio quel momento per guardarlo con i suoi grandi e falsi occhi azzurri.

"Posso sapere... Ehm... Da... Da quanto lo sapevi?" mormorò lei.

Come ogni donna colta sul fatto, usava un tono quasi timoroso, come se la forza che le aveva animato la voce, fino a quel punto, fosse stata prosciugata. Sfortunatamente per lei, Rayan era un esperto di tattiche femminili ed era abituato ad avere a che fare con donne che fingevano di essere deboli a proprio vantaggio.

Da giovane, se la donna in questione finiva nel suo letto, quel dettaglio era stato semplicemente fastidioso, ma con il passare del tempo aveva imparato ad odiarlo. Tamara era stata una maestra in quel campo. Non si era però accorta di come lui fosse al corrente dei suoi giochetti sin dagli inizi della loro relazione.

"Questo è quello che ti preoccupa? Per quanto tempo sono stato all'oscuro prima di scoprire la verità?" le chiese seccamente. "Non di come mi sento per il fatto che tu ti sia liberata del mio bambino?"

Romy impallidì ancora di più, ma Rayan non aveva intenzione di provare pietà per una donna come lei.

"Io non..."

"Ti sei resa conto di che cosa tu mi abbia privato? Sai che l'aver attirato Jordi nella tua tela di bugie lo ha fatto allontanare da me, privandomi della possibilità di passare del tempo insieme prima della sua morte?"

ROMY E IL SUO MAGNATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora