Romy rimase seduta sul letto dell'ospedale... Il dottore entrò, preparandosi per visitarla. Lei abbassò lo sguardo e vide del sangue... Qualche piccola macchia sul lenzuolo... Poi le macchie diventarono più grosse.
"Dottore..." gridò, guardando l'uomo difronte a lei. "Fermi il sangue..."
"Non possiamo fare niente, Romy. Il bambino è morto..." disse lui e uscì dalla stanza.
Lei rimase lì... Immobile... Sentiva l'odore del sangue. Le era entrato nelle narici.
"Rayan..." disse piano. "Rayan... RAYAN!!!!!!!!!" gridò più forte.
L'odore del sangue era nauseabondo... Ce l'aveva ancora nelle narici, anche se le immagini erano svanite, tornate nell'Inferno da cui provenivano. Romy si mise seduta nel letto e rimase paralizzata, col cuore che le batteva forte, in un attacco di panico del tutto ingestibile. Aveva perso completamente qualsiasi punto di riferimento.
Sentì dei rumori alla sua destra che dovevano provenire dalla suite accanto. Si voltò rincuorata, ricordando di colpo che non era sola. Stavolta non era più da sola. Lo sentì aprire la porta della suite e poi lo vide aprire quella della sua stanza da letto.
"Rayan..." disse ancora allungando le braccia verso di lui.
Lui si sedette sul letto accanto a lei e la strinse forte tra le sue braccia. Come aveva fatto a sentirla? Non importava... Era lì e quel senso di panico cominciò ad allentare la presa. Accese la luce della lampada e l'avvolse di nuovo con le sue braccia.
"Sono qui, preciosa," disse con voce calma e profonda. "Va tutto bene. Sono con te."
No, non andava tutto bene, ma almeno, era riuscita a svegliarsi da quell'incubo maledetto. Se Rayan non fosse stato lì, sarebbe dovuta rimanere ferma sul posto fino a quando l'attacco di panico fosse finito. Romy si rannicchiò spaurita, stringendosi più forte che poteva contro di lui. Era così solido e caldo mentre tutto intorno a lei era freddo e incerto.
"Rayan, il nostro bambino..." sussurrò con voce tremante e si coprì il ventre in un gesto protettivo. "C'era del sangue... tanto... sentivo l'odore..."
"Shh... Calmati, mi ángel," ripeté stringendola ancora di più a sé, mentre lei continuava a tenere coperto il ventre. "Quale sangue?"
Lei affondò nel suo petto ancora di più, cercando di riprendere fiato e di fermare il tremito che le scuoteva tutto il corpo.
"Preciosa?" le ripeté all'orecchio e la voce profonda di Rayan la calmò ulteriormente. "Quale sangue? Va tutto bene... Guarda... Non stai sanguinando."
Guardò il lenzuolo... No, non stava sanguinando... non dove lo avrebbe potuto vedere. Romy si asciugò le lacrime sulla t-shirt di Rayan, sentendosi ancora molto scossa. Maledetti attacchi di panico... Maledetti incubi... Erano ritornati...
Di sicuro tutti quei discorsi sulla prossima visita medica li avevano riportati. Erano iniziati quando era rimasta incinta con la bambina ed erano finiti quando aveva rincontrato Rayan, a Cuba. Apparivano dal nulla e poi se ne andavano come nere onde striscianti, che la lasciavano in pezzi e stravolta.
Questa volta era meno terribile perché poteva aggrapparsi a Rayan, e lui era solido come una roccia. Stringersi a lui l'aiutava ad allontanare quell'incubo e a recuperare il controllo. Doveva sembrare pazza... Era balbettante, gli occhi gonfi di pianto, i capelli scarmigliati davanti al viso. Non poteva alzare la testa e farsi vedere così...
"Rayan..." mormorò.
Si strinse con forza al petto di Rayan.
"Shh, calmati," rispose lui baciandole la testa. "Non è successo niente. Tu stai bene. Il nostro bimbo sta bene. Era solo un brutto sogno."
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ROMY E IL SUO MAGNATE
ChickLitLa timida Romaine 'Romy' Larson desidera Rayan Sandemetrio da sempre. Durante una notte indimenticabile piena di una passione mai immaginata, Romy corona il suo sogno. Ma quando una gravidanza inaspettata finisce in tragedia e le cose non vanno come...