capitolo 12

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Atene

"Tokyo ha perso la testa, non ha resistito, non è stato facile, ma non ho avuto altra scelta che consegnarla, prendetevi per mano, per favore, siamo qui a rischiare la vita, non costa poi più di tanto prendersi per mano" ma Rio si rifiuta, si limita a stare in silenzio, con le braccia incrociate.

"povero Rio innamorato" faccio il labbruccio, "quando si apre una ferita, le piastrine si uniscono per richiuderla, se non lo fanno il corpo alla fine muore, si è aperta una ferita e dobbiamo unirci" "ma tu perché cazzo parli di piastrine?!" "Rio" "chi ti credi di essere? Un predicatore? Il leader di una setta? Viaggerete con lui nello spazio tenendovi per mano?".

"Rio, devi assolutamente calmarti" "no, non mi calmo, hai messo Tokyo in carcere, e hai anche il coraggio di chiedermi di calmarmi? È la mia ragazza, la mia ragazza, e le hai rovinato la vita" faccio un applauso.

"commovente, davvero commovente" "è il tuo primo amore, la fine dell'estate e devi salutare Susan in Costa Azzurra, sembra la fine del mondo ma non lo è" "chiudi quella maledetta bocca, psicopatico di merda, non hai una cavolo di idea di cosa stai dicendo, c'è qualcuno che non è impazzito?!" Guarda tutti i membri, che abbassano lo sguardo

"Mosca, è giusto quello che ha fatto a Tokyo?" "Figliolo, ha perso la testa, lo abbiamo visto tutti" "Nairobi?" "Qui abbiamo delle regole, abbiamo votato, e lei non lo ha accettato, e poi è uscita di testa" "Denver, ti rendi conto che questa è una cazzata?".

"Certo che mi rendo conto, ma ha giocato alla Roulette Russa con Berlino, tu che ne pensi?" "Non è successo niente" "invece si, perché ci è mancato tanto così! Ragazzino, apri gli occhi, Tokyo ha perso la testa, non potevamo tenerci una bomba qui dentro!" Esclama Nairobi, "Non posso crederci, state tutti con Berlino, state tutti con uno psichiatrico di mer-" "no non stiamo tutti con Berlino, stiamo tutti con il Professore" "Con il Professore? Lo hanno arrestato l'abbiamo visto tutti in televisione, non chiamerà, non ci aspetterà all'uscita del tunnel, adesso ci dirai che mancano due ore alla chiamata di controllo no? Col cavolo, quella era l'ultima, che cazzo farete quando la chiamata non arriverà? Io di sicuro non resto qui per vederlo".

Si alza di scatto, poggia la pistola sul tavolo, e la consegna a Berlino, "sono usciti degli ostaggi, è uscita Tokyo, non è un problema se mene vado anche io no?" "Sai che non è così Rio, ma è una decisione tua, la rispettiamo, vai" "allora va bene, qualcuno viene a chiudere il portone di ingresso?" Faccio un cenno di assenso a Berlino per dargli il via libera, "Aspetta, appena esci, alza questa, così capiscono che vieni in pace" porge un fazzoletto bianco a Rio, "ci sono dei cecchini, non voglio che ti succeda nulla, abbracciami, non smettere mai di credere nell'amore" gli inietta un sedativo.

Intanto, Tokyo

La polizia mi slega dalla barella e mi prede con forza, "perché cazzo hanno consegnato uno di loro?" Sibila Prieto, mi mettono a terra, sono circondata, "tenetevi a 20 mentri, potrebbe avere dell'esplosivo" comunica ai poliziotti, saranno almeno 15, e so di non avere speranze, "levati maglietta e tuta" mi gridano, lì osservo per un tempo indefinito, poi , obbedisco.

"In ginocchio" non oppongo resistenza, o quasi, non sono una che molla.
Ma purtroppo, questa volta, sono davvero fregata, mi ammanettano.

Flashback
"I rischi, sono 3, chi vi ammazzino, che vi feriscano, o che vi prendano, oggi, parleremo, del terzo rischio" mi toglie la matita di mano, "Tokyo, se ti prendono, tu che cosa fai?" Chiede davanti al mio banco, faccio una smorfia, "un calcio alle palle?" Ci mettiamo a ridere, "voi dovete sempre, tenere a mente la regola fondamentale di questa rapina" scrive qualcosa alla lavagna, "prendere, tempo" scandisce, "prendere tempo, e per farlo, dovete sfruttare tutte le possibilità che avete" mi lancia una penna, la prendo al volo.

Adesso
"Ah, lo stomaco, non riesco a respirare" mento, "richiedo assistenza medica",mi portano in ambulanza.

Flashback
"Ci hai mentito" accuso il Professore sulla soglia della mia camera, "avevi detto niente relazioni personali e Berlino ti chiama per nome?" Continuo infastidita, lui tace, "Seghio, perché ti chiami così no?" "Tokyo, forse domani, a mente lucida vedremo le cose" "domani non voglio vedere nulla, ho accettato solo perché mi fidavo di te! Perché saresti stato il nostro angelo custode, gli angeli custodi non mentono" chiude la porta, "mi chiamo Serhio, Serhio Martina, mio padre era un rapinatore, fu ucciso durante una sparatoria con la polizia all'esterno di una banca, era stato lui, ad ideare quel colpo, Tokyo, tra tutti quelli della banda tu sei quella con la testa più calda, arriverà il momento in cui penserai che tutto sia sul punto di crollare, che tutto stia andando male, e ti sentirai completamente sola, ma io ti prometto che questo non succederà, ho pensato a tutto, e poi sono un uomo fortunato" "sei un uomo fortunato?" Ripeto con voce rotta, "Tokyo non ti abbandonerò, ricordatelo sempre".

Adesso. (Tokyo)

Uccidere Berlino, uccidere Berlino uccidere Berlino, questa era l'unica frase che mi risuonava in testa, ma non c'era modo, per quanto ci pensassi, non riuscivo a trovare il modo di distruggere la vita di Berlino, senza che ci andasse di mezzo anche Rio.
Potevo rivelare il piano di fuga, ma questa vendetta avrebbe colpito anche Rio, il mio piccolo Rio.

Mi portano alla tenda, "caspita, il signor Prieto" mi alzo in piedi ma mi rimettono seduta con uno strattone, "signorina Tokyo" "la capita spesso di interrogare donne in mutande?" "Perché l'hanno consegnata?" "Beh, cose che capitano" rispondo con nonchalasche, "perché l'hanno legata ad una barella?" "Ho avuto qualche contrasto, con chi comandava, l'ho, torturato un po', e lui non l'ha presa molto bene" ironizzo, "già".

Flashback
"I vostri soldi saranno sempre al sicuro, come vi ho contattato all'inizio, vi conttaterei anche una volta usciti di prigione, per darveli, perciò, andiamo avanti con il piano, perché nella peggiore delle ipotesi, avrete i soldi dopo un paio di anni, e nella migliore, emh, cercherò di farvi uscire di galera appena le acque, si saranno calmate" "andare avanti con il piano significa, non parlare con la polizia, e nemmeno con il giudice, e con altri detenuti no?" Interviene Mosca, "esatto" "preferisco mangiare lingua, che tradire compagni" ribatte Helsinki, "beh, direi che questo è un metodo efficace, un po' estremo ma efficace, io volevo proporvi qualcosa di un po' più, sottile, un interrogatorio è come un gioco di abilità, è come fare volare un aquilone, che può cadere da un momento all'altro, con la mano destra, lasciate poco a poco il filo della verità".

"Esattamente quanti siete lì dentro?" Mi chiede il colonnello, "9, i 9 che hanno organizzato il colpo, vicino a Toledo" "e quanto tempo avete impegnato per organizzare il colpo vicino a Toledo?" "5 mesi".

"Quando l'aquilone si alza in volo, quando crederanno che stiate dicendo la verità,quando saranno sicuri di ottenere informazioni, con la mano sinistra tirate il filo, e fermate l'aquilone, prendete tempo".

"Porta i boxer colonnello?" Mi metto a ridere, entra l'ispettore, "qualcuno mi può dire perché è in queste condizioni?" Esclama indicandomi, mi mette una coperta sulle gambe, faccio una smorfia, "mi scusi tanto" non rispondo, "sono felice di rivederla signorina Tokyo, questa volta cerchiamo di essere pratiche, io faccio le domande, e lei risponde, chi è il Professore?" Sto in silenzio.

ATENE ~the new member~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora