Capitolo 10

339 12 0
                                    

Stre pov
Dopo ciò che era successo in quei bagni,andai nel bosco. Mentre ero in quel bosco,seduto per terra,con le mani tra i capelli,non facevo altro che piangere. Sentii una mano delicata posarsi sulla mia spalla. Era Anna. Appena la vidi mi fiondai tra le sue braccia. Iniziai a piangere senza smettere. Anna non diceva nulla,si limitava a stringermi forte e ad accarezzarmi i capelli. Appena smisi di piangere,lei si staccò da quell'abbraccio e mi guardò negli occhi. Stava sorridendo,ma potevo notare i suoi occhi lucidi. Mi spiaceva vederla così,alla fine stava così solo per colpa mia. Perché ero così fottutamente debole! Perché non riuscivo mai a reagire? Cazzo! Mi odio così tanto. Non sono nemmeno capace di difendermi da solo! Ad interrmpere  i miei pensieri fu Anna.

Anna: Stre..mi dici cos'è successo?

Non riuscivo a parlare,più pensavo a quello che era successo,più mi veniva da piangere. Piano piano presi coraggio e raccontai tutto ad Anna. Anna rimase senza parole. Mi strinse forte a se,come se volesse proteggermi da tutto il dolore. Sentii che iniziò a singhiozzare,allora mi liberai dal suo abbraccio per guardarla negli occhi. Stava piangendo. Mi faceva male a vederla così. Allora la strinsi forte a me. Iniziammo a piangere entrambi per un bel po di tempo. Poi Anna mi chiese se volessi andare a casa sua,per passare del tempo insieme e non pensare più a tutta questa storia. Ma rifiutai. Tornai a casa mia,diedi un bacio a mia madre e corsi in camera mia. Passai tutto il pomeriggio a pensare. Pensavo continuamente a quello che mi aveva fatto Mattia, a Giorgio che era finito in ospedale. ODDIO GIORGIO. Presi il telefono per chiamare Alex,ma mi arrivò una chiamata da un numero sconosciuto. Avevo paura,ero terrorizzato! Pensavo che potesse essere Mattia o qualcuno di loro. Ma decisi comunque di rispondere. Quando risposi,sentii un flebile "ciao" provenire dall'altra parte del telefono. Riconobbi la sua voce,riuscirei a riconoscerla tra mille,era Cico. Ma non riuscivo a parlargli,non riuscivo a dirgli nulla,decisi così di staccare. Composi il numero di Alex e lo chiamai.

Alex: Stre! Cazzo amico ero preoccupato per te come stai?

Stre: Non preoccuparti per me. Come sta Giorgio? Voglio venire a trovarlo.

Alex: Ok. Ti mando l'indirizzo dell'ospedale. Comunque Giorgio non sta molto bene.

Quando sentii Alex dire quelle cose piangendo,corsi giù per le scale. Uscii fuori,presi un taxi e mi feci portare all'ospedale. Una volta li corsi nell'ospedale alla ricerca di Alex. Lo trovai seduto su una panchina,con le mani tra i capelli. Mi avvicinai a lui e lo strinsi forte a me,diendogli che sarebbe andato tutto per il meglio.

Stre: Che hanno detto i medici?

Alex: Hanno detto che questi due giorni sono critici. Se riesce a superarli allora è fuori pericolo. Ma c'è una piccola percentuale..che..Gio..

Alex non riuscì a terminare la frase che iniziò a piangere ancora più forte. Poco dopo arrivarono tutti i nostri amici,anche Cico. Appena Alex vide Cico,divenne rosso dalla rabbia.

Alex: CHE CAZZO CI FAI TU QUA?

Cico: Giorgio è anche un mio amico,volevo assicurarmi che stesse bene..

Alex: NO! IL MIO RAGAZZO NON STA BENE. Questi due giorni sono critici,se li supera allora è fuori pericolo. MA POTREBBE ANCHE RISCHIARE DI MORIRE,LO SAI?
E ti giuro,che se questa cosa dovesse accadere,vi faccio fuori tutti! MATTIA,LUCAS,LIDIA E ANCHE TE!
TI ODIO CICO! TI ODIO.

Stre: Alex calmati su. Vedrai che il nostro topo riuscirà a salvarsi ok?

Alex era in predo al panico,la rabbia,non era più in se. L'unica persona che riusciva a calmarlo in momenti come questo,era Giorgio. Ma in quel momento Giorgio non poteva aiutarlo. Mi dispiaceva vederlo cosi.
All'improvviso un medico si avvicinò a noi dicendo che potevamo entrare a vedere Gio. Entrammo tutti. Gio vedendo Alex in quello stato,provò a stringerlo a se,anche se non poteva alzarsi e fare troppi sforzi. Nonostante una smorfia di dolore che gli provocava l'abbraccio di Alex,Gio non si muoveva. Aveva bisogno del suo amato. Si girò verso di me e mi invitò ad abbracciarlo. "Scusa Stre,ma ho detto tutta la verità a Cico",mi sussurrò in un orecchio. "Spero che ora tu non sia arrabbiato con me", continuò a dirmi.

Stre: Non preoccuparti,non sono incazzato. Tu ora vedi di riprenderti ok? Abbiamo tutti voglia di rivederti in piedi. Abbiamo tutti voglia di sentire le tue squallide battute. Quindi non fare scherzi.

Dopo un po di tempo che parlavamo tutti insieme del più e del meno,vidi Alex avvicinarsi a Gio. Iniziarono a baciarsi,allora tutti noi capimmo che era arrivata l'ora di lasciarli soli. L'unica persone che non aveva detto neanche una parola per tutto il tempo fu Cico. Forse si sentiva fuori luogo,di troppo o colpevole per quello che era successo a Gio,ma sinceramente non  mi importava. Salutammo Gio e decidemmo di tornare a casa. Mentre stavo uscendo dall'ospedale,sentii qualcuno prendermi per un braccio e stringermi forte a se. Era il rosso. Mi stava stringendo forte. Stava piangendo e tremando. Mi sussurrava continuamente "scusa". Gli dispiaceva per quello che il suo amico mi aveva fatto. Ma io non ricambiai quell'abbraccio. Non riuscii a dire nulla. Quando Cico si staccò dall'abbraccio,mi guardò negli occhi. Ma io non riuscivo a guardarlo,avevo lo sguardo basso. L'unica cosa che riuscii a dire fu "devo andare". Lasciando il rosso,li da solo,che mi fissava andare via,mentre continuava a piangere.

Il viola ed il rosso stanno bene insieme?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora