Capitolo 29⚡

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"The thing with broken clocks is
you can always tell exactly
when they stopped ticking.

With people
it isn't so easy
and sometimes
you can't even tell
they're broken."

STEVE

Riavere Mahogany nelle nostre vite è stato un sogno a occhi aperti. Ero al settimo cielo, anzi, sono balzato fino al decimo, convinto di avere la sua mano stretta nella mia. Quando sono arrivato sulle nuvole mi sono accorto che non era così, che il mio pugno era vuoto. La felicità mi ha accecato al punto tale da non rendermi conto di quanto si sforzava per fare tutto: lo faceva per accontentare me e Morgan, non perché la facesse sentire bene. E forse, nel profondo, lo sapevo. Forse ho solo voluto ignorare i segni.

Per il quinto giorno consecutivo, mi giro sul fianco sinistro, tasto l'altra metà del letto e sospiro a occhi chiusi. Il suo cuscino è piatto e le lenzuola dal suo lato sono immacolate, ancora rimboccate sotto il materasso.

Infilo ai piedi le ciabatte di gomma e indosso la maglietta a mezze maniche e i pantaloni della tuta che avevo preparato sul comodino. Esco dalla stanza facendo meno rumore possibile per non svegliare la piccolina, che dorme ancora come un angioletto in camera sua. Il salotto è deserto e come mi aspettavo, sul tavolo è già preparata la colazione mia e di Morgan, accompagnata da un foglio strappato con delle inutili scuse scritte sopra.

Senza toccare cibo, mi dirigo in giardino e in meno di tre falcate sono davanti al container giallo che contiene Dio-solo-sa-cosa di così importante per Mahogany.

Scarico quattro colpi secchi sullo sportello d'ingresso, ma non ricevo risposta. Riprovo ancora, ma anche stavolta non ottengo altro che silenzio. Allora afferro la maniglia e inizio a tirare verso di me con tutta la mia forza. Neanche questo basta ad aprirla.

"Cerchi qualcuno?"

Mi rizzo in piedi, allontanando le mani dalla porta d'acciaio rinforzato. Non ho bisogno di guardarla in faccia per capire che è infastidita.

"Una ragazza bassina, sfrontatella e anche un po' impicciona," ribatto, voltandomi verso di lei. "Si chiama Mahogany Stark. L'hai vista per caso?"

Sul suo viso non c'è traccia di ilarità. "Ho un vago ricordo di lei, sì..." Sorseggia quello che presumo sia caffè dalla tazza che ha in mano. "È un po' che non la vedo, se la trovi, dille di fare un salto a salutarci, va bene?"

Mi passa accanto e allunga la mano sul pannello di controllo accanto alla porta. Le afferro il polso prima che riesca a sparire lì dentro per ancora chissà quanto.

"Cosa ti succede Mag? Cosa c'è qui dentro?" Il tono della mia voce è sceso di qualche decibel, si è addolcito per contrastare l'amara stretta che mi spreme il cuore.

È così stanca che non strattona neanche il braccio per liberarsi. "Te l'ho detto-"

"Voglio la verità."

I nostri occhi si incontrano di nuovo e si guardano per attimi che paiono strazianti ore di tortura. Poi lei distoglie lo sguardo e deglutisce, mentre io sospiro.

"Questo doveva essere un compromesso: porti il lavoro a casa e trascorri più tempo con noi. Ma da quando c'è questo coso in giardino, ti vedo ancora meno di prima."

Lascio andare il suo polso. Fisso lo sguardo sul ciondolo appeso al suo collo, lo stesso che le avevo regalato per il suo ventiduesimo compleanno. Lo porta ancora, nonostante non glielo abbia potuto consegnare di persona.

Scuoto la testa. "Sono quasi certo che dormi lì dentro - se effettivamente dormi - perché mi addormento da solo tutte le sere, mi sveglio da solo tutte le mattine e ogni giorno, il tuo lato del letto, è freddo e immacolato."

Poso le mani sulle sue guance, avvicinando i nostri volti. "Capisco che ti senti responsabile per tutto, ma io sono qui, Morgan è qui. Entrambi abbiamo bisogno di te e la cosa è reciproca." Spazzo via una lacrima dalla sua pelle arrossata con il pollice. "Ma devi parlarmi Mag, devi smetterla di chiudermi fuori e farmi rientrare."

Ha gli occhi lucidi e inspira forte con il naso. Continua a sostenere il contatto visivo in silenzio, immobile. Perciò mi stacco da lei e impongo due, tre, quattro passi di distanza tra i nostri corpi.

"Te lo chiedo per l'ultima volta," la mia voce ridotta a un duro sussurro. "Cosa c'è lì dentro?"

"Non te lo posso dire Steve, mi dispiace," piagnucola, fievole.

Annuisco. Una smorfia di dolore prende il sopravvento su uno studiato sorriso amaro. Arretro ancora di qualche passo.

La scorgo da sotto le ciglia. Mi sta ancora guardando. Mi guarda con gli occhi sgranati dalla paura, come se si trovasse di fronte a un fantasmo, lo spettro del suo grande amore che le dice addio.

Sollevo il mento e deglutisco. Vorrei urlare in faccia che io sono proprio qui, di fronte a lei. È lei a essere da tutt'altra parte, con la mente e temo anche con il corpo.

"Avevi promesso che mi avresti aiutata con Morgan, perché adesso me lo rinfacci?"

Perché non capisce che la voglio ancora aiutare, che lo sto facendo anche adesso? Perché non vedi che ti sto lanciando un ultimo disperato appiglio per salvarti dalla tempesta in cui ti sei gettata di testa? Perché mi respingi? Perché non capisci che stiamo dalla stessa parte, che io sto dalla tua parte, sempre, perché siamo una squadra?

Stringo i pugni lungo i fianchi. "Avevo promesso di aiutarti e lo sto facendo: passo molto volentieri del tempo con Morgan, ma ultimamente lo passo solo con Morgan."

Prendo un respiro a pieni polmoni e devio lo sguardo sul cielo che si spunta tra le fronde degli alberi, ricoperto da nuvoloni grigi e minacciosi. Il meteo non prevedeva brutto tempo anche oggi. Nemmeno io, per quello che vale.

"Non ti sto rinfacciando niente. Ti sto solo dicendo, che se vai avanti così, a escluderci, a vivere solo per il lavoro - che tra parentesi, odiavi - finirai col perderci entrambi."

Boccheggia numerose volte, ma finisce sempre col richiudere le labbra senza proferire parola. A quel punto, rientro in casa.

Anche stavolta ha voluto fare di testa sua. Invece di accettare la corda, ha deciso di continuare a sguazzare nel suo mare burrascoso.




Spazio Autrice

Okay, a questo punto sono curiosa: team Mahogany o team Steve?

Mahogany sta esagerando o è Steve a non capire?

Sono troppo elettrizzata, non vedo l'ora di farvi leggere i prossimi capitoli AHHH🤩

Ora la smetto, promesso. Almeno fino a domenica prossima😉

Intanto spero sempre che la storia vi stia piacendo. Se così fosse, lasciate una stellina e se vi va anche un commento di supporto <3

Vi ricordo inoltre che mi potete trovare su
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Un abbraccio virtuale,
Laura

I still believe in heroes🦸‍♂️🦸‍♀️

Tomorrow Never Dies Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora