Oggi è una bella giornata e io mi sento molto positiva. È da qualche tempo che mi sento bene, sono felice e credo che Harry sia la ragione del mio benessere. È grazie a lui se sono così, grazie alle sue parole, alla sua presenza e anche il fatto che mi abbia convinta a parlare con mia madre. Le cose vanno decisamente meglio.
Ogni tanto penso a come dovrei definirlo. Harry. Insomma a questo punto posso dire che è il mio ragazzo ma tecnicamente lui non mi ha chiesto niente. Scrollo le spalle rassegnata ma tranquilla, semplicemente non è quel tipo di ragazzo penso. Sorrido ad Abby e Clare che mi vengono incontro in corridoio.
"come siamo felici oggi" mi saluta Abby, Clare mi lascia un veloce bacio sulla guancia. Si è tagliata i capelli. Un castano caschetto sbarazzino. Sta molto bene.
"perché?" le chiedo indicando la sua testa.
le alza le spalle felice "volevo cambiare" "stai molto bene" le sorrido infine io
"ma tornando a te, perché così allegra?" ricomincia Abby. "non sono allegra sto semplicemente bene" le rispondo con un sorriso idiota stampato sulle labbra. Capisco che a lei possa sembrare strano, è probabilmente da un po' che non mi vedeva così. Come una persona normale.
"io credo di sapere il perché" sussurra mentre entriamo nell'aula di Storia
Non ho visto Harry da nessuna parte oggi, credo non sia venuto a scuola. Decido di mandargli un messaggio
-Hei va tutto bene?-
Dopo poco mi risponde
-Si, sono venuto a prenderti sono qui fuori-
Corrugo la fronte, ho come l'impressione che ci sia qualcosa che non va.
Esco da scuola e lo sguardo mi cade su Niall e Clare che ridono e scherzano insieme. Sembrano molto in sintonia. Li guardo un po' confusa. Ho come l'impressione che ci sia qualcosa sotto. Giornata delle impressioni insomma. Distolgo lo sguardo vedendo Harry davanti alla sua macchina che mi aspetta con le braccia al petto. Indossa dei jeans chiari e un maglione blu. Bello come al solito.
"ciao" lo saluto baciandolo sulle labbra, e guardando la sua espressione le mie supposizioni di prima vengono confermate. Qualcosa non va.
"ciao" mi risponde, non riesco a capire dal tono di voce però se sia triste, arrabbiato o altro.
Gli prendo entrambe le mani, ora lungo i suoi fianchi.
"cosa c'è che non va?"
"pensieri" risponde vagamente non guardandomi in faccia
Corrugo la fronte confusa "potresti essere un po' più preciso?"
Harry continua a guardare davanti a se, non credo neanche mi abbia sentito. Sto per parlare ma mi precede
"andiamo a mangiare qualcosa" apre la porta dietro di se e mi fa entrare. Grazie per averlo chiesto penso. Aspetto che entri anche lui ma decido di non dire niente se vorrà dirmi qualcosa lo farà lui spontaneamente. Spero solo stia bene.
Siamo al Mc' Donald vicino a casa di Harry, e nonostante l'allettante pensiero del pranzo che mi aspetta, l'allegria che mi circonda e l'atmosfera rilassata del posto, non faccio altro che pensare a cosa passi ad Harry per la testa. Che cos'ha? Non posso neanche fare qualcosa e mi sento inutile.
Mangio oziosamente le mie patatine, credo di aver perso le speranze, da quando siamo arrivati Harry non ha aperto bocca se non per ordinare. È arrabbiato con me?
"non hai fame?" mi chiede e io sobbalzo un po' per la sorpresa. Ha parlato
"no si ho fame, molta fame" rispondo sollevandomi dalla sedia su cui prima ero mezza sdraiata
Mi guarda per un po', credo abbia capito che cosa voglio sentirmi dire decifrando il mio sguardo disperato. Prende un sorso di Coca Cola e riappoggia il bicchiere sul tavolo verde abbastanza irritato. Ti prego dimmi cos'hai.
"devo andare via... per un po'" dice guardandomi fisso negli occhi
Il cuore perde un battito. NO!
"un po' quanto?" gli chiedo cercando di nascondere la mia preoccupazione
"due settimane"
Prendo un visibile respiro di sollievo e lo maledico mentalmente per avermi fatto sentire così
"Harry due settimane non sono poi così tante" dico decisamente più tranquilla
"non ti mancherò quindi?" dice con un sorriso beffardo in volto. È tornato e io gli sorrido
"certo che mi mancherai ma mi hai fatto spaventare pensavo a qualcosa di più grave"
"no niente di grave è solo che..." e si incupisce di nuovo
"solo che?"
"si tratta di mio padre"
Oddio. Quell'uomo, se si può chiamare così. Non sono una persona che giudica le persone senza neanche conoscerle ma da quello che mi ha raccontato Harry non riesco a provare niente se non ribrezzo verso di lui. Odio la violenza, di tutti i tipi.
"che cosa vuole?" e mi stupisco e credo anche Harry per il mio tono un po' troppo cattivo
"ha contattato mia madre dicendo che è nei casini, non so cosa cazzo abbia combinato" si passa una mano tra i capelli stressato
"ma ha bisogno che firmi delle carte e alcuni procedimenti a quanto pare sono un po' lunghi, ma non so dirti cosa sia successo "
" e tu cosa devi fare?"
"un cazzo, non devo fare un cazzo e non voglio fare un cazzo!" sbotta all'improvviso
"non vado li per quello stronzo vado li per mia madre e mia sorella, solo per loro. Per me potrebbe anche morire"
Le sue parole sono molto dure ma riesco a capirlo, ha passato di tutto e quest'uomo gli ha fatto passre dei momenti bruttissimi che nessun bambino dovrebbe vivere.
Li prendo la mano appoggiata sul tavolo
"vedila così, lo fai solo per loro, per la tua famiglia"
"si lo so ma... come fa mia madre a dargli ancora aiuto? Dopo tutta la merda che ci ha fatto passare?" nella sua voce non c'è più rabbia ma confusione e tristezza e mi si stringe il cuore. Gli stringo di più la mano.
"io non conosco tua madre ma non credo farebbe qualcosa per rimettersi in quella situazione. È il padre dei suoi figli, un padre orrendo ma sempre un padre. Insomma io non credo che ci si rivoglia mettere insieme o cose così"
Harry sembra rabbrividire alle mie parole "si quello lo so anche io ma mi da fastidio lo stesso, io lo odio cazzo"
"lo so ma lo fai solo per Anne e Gemma" gli dico dolcemente cercando di tranquillizzarlo
"si" mi sorride più calmo
"hai finito?" mi chiede
Guardo ancora alcune patatine rimaste ma posso farne a meno
"si andiamo" rispondo prendendo però la mia Coca Cola
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"Dove andiamo?" gli chiedo mentre guida. Che bello che è mentre guida.
"dove vuoi andare?"
"non lo so" ridacchio guardandolo
"allora farò io" dice sorridendomi
"devo fidarmi?"
"come sempre" e continua a guidare aumentando un po' la velocità
"come fai a conoscere questo posto?" gli chiedo una volta arrivati davanti ad un parco, dove venivo spesso da piccola
"non ci sono mai stato in realtà ma sembra bello da fuori" scende dalla macchina e viene ad aprire la mia portiera.
"mi stai facendo tornare in mente un sacco di ricordi. Wow è da tantissimo che non vengo qui!" dico sempre più sconcertata.
"e allora andiamo a riscoprirlo" mi dice tendendomi la mano che io prendo felice
Un lieve venticello ci circonda mentre siamo seduti sopra una specie di collinetta sotto ad un grande albero, pieno di rami che si intrecciano tra loro. È molto imponente. Sotto di noi c'è un piccolo laghetto che mi fa tornare in mente una cosa
"quel lago ti ricorda qualcosa vero?"
Alzo la testa dalla spalla di Harry e lo guardo divertita
"ci ho buttato una bambina dentro perché mi aveva fatto cadere il chupa chupa"
Lui ride sereno gettando la testa indietro. Il suono più bello.
"la mia Sophia aggressiva già da piccola" dice prendendomi fra le braccia e facendomi appoggiare sul suo petto. Questo improvviso gesto dolce mi lascia un po' spiazzata ma ho intenzione di godermi il momento.
Alcuni bambini giocano a palla poco lontano da noi e le loro mamme li guardano sedute sul prato o sulle panchine. È tutto molto rilassante.
" Aron and Jess per sempre, Drake and Julia cuore..."
Alzo piano la testa verso di lui "che cosa stai facendo esattamente?" gli chiedo ridendo, sembra un bambino in questo momento.
"stavo cercando di leggere le scritte sull'albero, c'è da sbizzarrirsi"
"oh si un sacco di coppie di fidanzati si sono messe insieme qui"
"fidanzati"
Sto un attimo in silenzio non capendo le sue parole.
"si fidanzati"
"come noi" dice e riesco a sentire il suo sorriso sui miei capelli
Un sorriso imbecille mi si apre sul volto e all'improvviso mi sento felicissima, più di prima. Mi alzo velocemente e mi metto a gambe incrociate davanti a lui.
"come noi" ripeto prendendogli il volto tra le mani e baciandolo. Un bacio dolce ma pieno di significato.
"questo è decisamente il ricordo più bello che avrò di questo posto" dico staccandomi un po' dalle sue labbra.
"anche più bello di quello della bambina chupa chupa?"
"mille volte più bello" e le sue labbra sono di nuovo sulle mie.ANGOLO AUTRICE
Ok comincio scusandomi per il ritardo mi dispiace tantissimo, ringrazio chi vota i capitoli e un grazie anche ai lettori silenziosi, vi chiedo come al solito di votare e commentare il capitolo potete farmi tutte le domande che volete sono qui per chiarire ogni vostro dubbio!
Detto questo vado che devo ancora finire di studiare. Un bacio grande a tutte e ancora grazie.
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We are the same [H.S.]
RandomLui era bello, misterioso, oscuro, brillante ma non sapeva cosa significasse amare. Aveva bisogno di qualcuno, qualcuno di non troppo diverso da lui.