"cosa fai Will?" dico indietreggiando di un passo "ti ho baciata... mi sembra ovvio" aggiunge dopo un attimo di pausa. È chiaramente ubriaco. "Will dai smettila non sei in te ti accompagno in cucina a bere un po' d'acqua" dico prendendolo per un braccio. "no, sto bene ci vado da solo" risponde Will liberandosi dalla mia presa. Lo guardo confusa senza sapere bene cosa dire o cosa fare, Will mi supera barcollando leggermente. "Soph tutto bene?" mi chiede Niall continuando a ballare "ehm si... si tutto bene" dico sorridendo leggermente per la situazione assurda. Non me lo ricordavo Will sotto l'effetto di alcolici.
Christie, la ragazza di Zayn è davvero carina. In realtà nessuno ha detto che stanno seriamente insieme ma direi che è abbastanza chiaro, ho sempre saputo che lei significava davvero qualcosa per lui sin da quando li ho visti insieme per la prima volta. Quella sera ho baciato Harry per la prima volta. Harry. Dov'è? Cerco di distrarmi e di concentrarmi su Christie che mi dice quanto non sopporta Becca. È strano che io sia qui a parlare con una ragazza praticamente sconosciuta e sentirmi così... tranquilla. Forse la mia specie di fobia per le persone nuove sta pian piano scompareno. "non voglio fare la pettegola o cose così ma Becca è veramente..." "una stronza patentata" dico io finendo di bere la mia birra. Ci guardiamo per qualche secondo e poi ridiamo leggermente "si è una specie di post-it, l'altro giorno l'ho vista con Styles in cortile e..." si ferma immediatamente. Forse conosce la situazione tra me e Harry, forse ci ha visti qualche volta insieme. La guardo un po' imbarazzata e allarmata ma mi riprendo subito cercando di sembrare il più indifferente possibile. "Soph, Soph vieni un attimo!" sento la voce di Abby chiamarmi. "scusami" dico a Christie alzandomi e posando il bicchiere sul tavolino davanti a me. "che succede?" chiedo ad Abby mentre mi trascina in cucina. Sul pavimento Will giace chiaramente stordito, Niall e altri stanno cercando di alzarlo. "Harry" mi dice, sospiro. Mi libero da Abby e mi avvio verso la porta.
"Harry! Harry..." dico più ad alta voce quando vedo che il ragazzo riccio continua a camminare a passo svelto. "cosa c'è?" dice bruscamente girandosi. Non credo di averlo visto mai così arrabbiato, ha un' espressione diversa, i suoi occhi sono sempre verdi e bellissimi ma anche loro in questo momento sembrano diversi, pieni di rabbia. Fa paura. "cosa... cosa è successo?" "a che cosa ti riferisci?" dice lui con la sua voce bassa che mi fa rabbrividire. Sa benissimo di cosa sto parlando. "a Will... mi rifrisco a Will" ripeto accorgendomi che la voce è uscita fuori tremante e spezzata. "dimmelo tu cosa è successo Sophia" lo guardo spaesata per un momento poi capisco che si sta riferendo al bacio, se così si può chiamare. Me ne ero anche quasi dimenticata è stata una sciocchezza, Will era ubriaco. "non era niente" "va bene Sophia allora chiudiamo l'argomento" fa per andarsene ma io lo fermo prendendolo per il polso sorprendendomi da sola del gesto impulsivo. Si stacca dalla mia presa velocemente come se il mio tocco lo avesse bruciato "Will era ubriaco, non sapeva cosa faceva e... e io l'ho rifiutato, mi sono allontanata" "allora peccato che io sia arrivato nel momento sbagliato, ma comunque non mi interessa" "perché sei così arrabbiato? I tuoi sbalzi d'umore mi fanno girare la testa, non so mai come trovarti" si ferma e si gira nuovamente verso di me "a me tutto questo fa girare la testa Sophia" urla passandosi una mano fra i capelli. Sobbalzo leggermente dallo spavento. " è tutto un casino, un fottuto casino!" "ma tu non ci provi neanche Harry, tu sai solo scopare le ragazze e poi lasciarle e poi scoparle di nuovo!" dico io presa da uno raptus di rabbia. Oddio. Perché l'ho detto? Non è così, o almeno non solo. "scusami" dico in fretta "sai una cosa? Hai ragione" "no Harry io non.." "si hai ragione, io so fare solo quello" dice lui più ad alta voce interrompendomi. " I miei sbalzi d'umore, come li chiami tu, e il resto. Non ha senso, tutto questo non ha senso" si ferma un attimo e respira profondamente probabilmente per calmarsi. "io non sono il ragazzo per te Sophia" sto per dire qualcosa ma mi interrompe di nuovo "stammi bene" si gira per l'ultima volta e sparisce nell'oscurità. Questa situazione me ne fa venire in mente un'altra, trattengo a forza le lacrime.
Guardo un attimo il vuoto spaesata. Io non voglio un ragazzo perfetto , io voglio Harry. Si voglio Harry Styles, non mi interessa se è un fottuto bastardo o se va a letto con tutte, so solo che quando stava con me era diverso e mi piaceva stare con lui, parlare con lui, guardarlo e contemplarlo in tutta la sua bellezza. Non riesco ad essere arrabbiata con lui adesso, in fondo so che ha ragione. È tutto troppo complicato, ma non può finire così e basta. Sento che una lacrima sta per scendere ma cerco di respingerla. Mi giro lentamente e faccio per rientrare in casa. Una ragazza nel vialetto mi ferma "scusa hai..." "no" le rispondo io senza neanche lasciarla finire. Come Harry se n'è andato il mio "disprezzo" per le persone ritorna.
Arrivata qui, pensavo di passare una bella serata, magari anche con Harry ma adesso è tutto una merda. Forse ha bisogno di qualcuno che gli insegni e forse quella persona... non sono io. "Soph?" sento Abby da dietro che mi mette una mano sulla spalla. Mi giro e la guardo negli occhi. "ti prego, andiamo via!" le dico scoppiando a piangere e buttandomi fra le sue braccia.
-HARRY'S POV-
Ma come cazzo mi è venuto in mente? Io non sono uno da ragazze, amore e tutte quelle merdate. Tutto questo non sarebbe dovuto neanche cominciare, o meglio sarebbe potuto cominciare ma senza che io mi lasciassi così coinvolgere. Io non amo le persone e le persone non amano me questo è un dato di fatto e come volevasi dimostrare è successo un'altra volta. Nel tavolino del bar dove sono seduto guardo fisso davanti a me mentre continuo a bere . Da una parte sono contento che sta mattina Gemma sia tornata a Londra , non vorrei che mi vedesse così, ma sinceramente in questo momento non mi interessa un cazzo di niente. Il primo pensiero è stato quello di andare da Becca e fare quello che secondo... Sophia, sento come un vuoto a pensare a lei in questo momento, so fare meglio ma adesso non ho voglia neanche di quello. Magari un'altra volta. Sono confuso, un po' ubriaco e soprattutto arrabbiato. Arrabbiato con me stesso per... tutto, anche se questo tutto non so bene cosa sia.
Mi alzo dal tavolo e lascio i soldi sul bancone di legno facendo un segno veloce al barista, esco dal bar ed entro in macchina,e cerco un modo per scaricare l'angoscia e la rabbia.
Ray dopo il mio arrivo a Chelsae ha lasciato una copia delle chiavi della palestra a tutto il mio gruppo di allenamento per poterci continuare ad allenare ache se lui non c'era per problemi di famiglia dicendoci che avremmo potuto aprirla per qualche ora e allenarci quando volevamo 'tutta la palestra a vostra disposizione, magari così ci entrerete dopo settimane che non vi fate vedere.' Non credo che però intendesse a mezzanotte e mezza.
Apro la porta con la piccola chiave gialla e mi ritrovo nell'ingresso buio. Accendo la luce con l'interruttore alla mia sinistra e sbatto le palpebre per l'improvviso cambiamento di luce anche se non troppo forte. Mi avvio nel corridoio alla mia destra verso gli spogliatoi e la palestra.
Mi tolgo le scarpe velocemente , indosso dei pantaloni della tuta che trovo nel mio armadietto e mi tolgo la maglia lasciandola cadere sul pavimento. Un colpo. Poi un altro. Sempre più velocemente. Ecco perché ho scelto questo sport, la boxe mi rilassa e mi fa pensare. Un colpo per mio padre, l'uomo che picchiava mia madre e poi ci ha abbandonati, uno per la mia vita in generale, uno per le persone, che sembrano non capirmi e da cui voglio solo tenermi a distanza, almeno sentimentalmente, un altro per... Sophia, la ragazza che ha incasinato tutto. Continuo a sferrare pugni al sacco finche mi fermo con il fiato pesante e piccole gocce di sudore che mi bagnano la fronte.
Seduto per terra appoggiato al muro cerco di tornare a respirare normalmente. Forse penso troppo, sono un masochista del cazzo. Vorrei solo tornare alla vita che facevo prima, o forse no. La vita di prima era un disastro ma questa non è meglio, almeno credo, quindi che cosa cambia? Devo starle lontano, dimenticarmi di tutto. Parole già dette e obbiettivi mai raggiunti. "ci devo riuscire" sussurro con la testa appoggiata al muro e gli occhi chiusi.
ANGOLI AUTRICE:
eccomi qua con un nuovo capitolo, questa volta ho fatto più velocemente ad aggiornare.
Spero vi piaccia e come al solito vi chiedo di COMMENTARE e VOTARE per farmi sapere cosa ne pensate, vi giuro che non vi mordo se commentate...
Non ci posso ancora credere è l'ultimo giorno dell'anno...
Buon anno a tutte passate una bella serata
Detto questo io sparisco, alla prossima con un nuovo capitolo
Ciaooo xx
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We are the same [H.S.]
RandomLui era bello, misterioso, oscuro, brillante ma non sapeva cosa significasse amare. Aveva bisogno di qualcuno, qualcuno di non troppo diverso da lui.