Capitolo 13

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Le mie gambe si muovono prima che io riesca a pensare e sono  subito dietro di lui. Arriviamo davanti alla sua stanza. Mi fermo istintivamente impedendogli di camminare ancora “perché siamo qui?” non mi risponde e apre la porta. Non riesco a dirgli di fermarsi e lo seguo dentro.

Non ero mai entrata in camera sua. È molto ordinata e quando lo sguardo si posa sul letto matrimoniale noto che a fianco vi è una grande finestra.

Harry continua a tenermi per mano e io non voglio che la lasci. Va verso la porta finestra e la apre con una mano. Un terrazzo si apre davanti a noi. “te la sei scelta bene la camera eh?” c’è una vista bellissima. Tutta Parigi illuminata è fantastica. È più bella della vista della mia. “già” dice lui a bassa voce.  Lascia la mia mano e va verso la balaustra.

  “oggi mi ha chiamato mia sorella” “ come sta?” “bene, mi ha detto che le manco” dice ancora guardando davanti a se. Lo raggiungo “potresti andare a trovarla” “si credo di si” dice girandosi verso di me.

Non c’è molta luce ma i suoi occhi risplendono come due pietre preziose. mi piacciono veramente troppo i  suoi occhi. “io a natale andrò da mio padre”  dico distogliendo lo sguardo “è da un po’ che non lo vedo” “ti manca?” mi chiede Harry “si, tanto. È l’unico in famiglia con cui andavo veramente d’accordo e da quando se n’è andato è tutto cambiato” “e tua madre?” “non andiamo tanto d’accordo. Lei è sempre via per lavoro e non parliamo molto, come una madre ed una figlia dovrebbero fare” dico fissando il vuoto “ ma non importa” continuo. “io credo di si” dice Harry girandosi completamente verso di me “per favore” dico prima di lasciarlo continuare.

 “lo dico solo perché so come ti puoi sentire dato che mia madre e mia sorella  non le vedo spesso ed è da anni che non sento ne vedo mio padre, so che fa male e non voglio che tu ti senta così” sposto una ciocca di capelli dietro al mio orecchio mentre guardo a terra “perché tua madre e tua sorella sono tornate a Londra?” “erano venute con me solo per la boxe ma non era il posto adatto a loro, mia sorella avrebbe dovuto lasciare tutti i suoi amici e…” “anche tu gli hai dovuti lasciare” “di veri amici ne avevo pochi” risponde lui con un tono neutro.

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“ho freddo possiamo rientrare?”  “si” risponde Harry. Sono di nuovo dentro, il ragazzo dietro di me chiude la porta finestra prima di girarsi e guardarmi.

Parlare con lui mi ha fatto pensare a molte cose, anche rispetto a mia madre, e soprattutto che non voglio perdere quello che c’era fra noi. L’ho perdonato, l’ho perdonato completamente, non ci ho dovuto neanche pensare molto è stato istintivo, è successo e basta.

“grazie per avermi fatto vedere… la tua terrazza” dico indicandola con un dito. Lui ridacchia “non c’è di che”

“Soph” sento la voce di Abby cercarmi per il corridoio. “oh eccoti, senti ti dispiace se dormo con Liam?” dice affacciata dalla porta “ciao Harry” dice prima che possa risponderle. Lui le sorride un po’ imbarazzato prima di tornare a guardarmi.

 “no no tranquilla” le dico. guarda me e Harry come per assicurarsi che sia tutto a posto. “ok… allora… io vado” sparisce di nuovo dietro la porta “buona notte” urla  quando è già fuori “ si anche a te” le rispondo io.

Guardo di nuovo Harry che mi fissa con uno sguardo che non riesco a capire.

Fa due passi verso di me e posa velocemente le sue labbra sulle mie. Sonno bloccata  e quasi non riesco a respirare a causa del battito velocissimo del mio cuore, penso che potrebbe anche balzarmi fuori dal petto da un momento all’altro.

 Si stacca dal rapido bacio “scusa” dice allontanandosi un po’ probabilmente stupito di quello cha ha appena fatto.

Ho la bocca leggermente aperta e nella stanza si sente solo il mio respiro irregolare.  sento dei rumori in corridoio credo siano i ragazzi che entrano nelle loro stanze ma è come se li sentissi in lontananza,  come se fossi  in una bolla. Riesco solo a concentrarmi sul ragazzo davanti a me.

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