-HARRY'S POV-
Perché sono come sono? Faccio solo stronzate. Non lo so perché è successo quello che è successo, o forse si, lo so. Ero spaventato. Di Soph mi interessava davvero, per la prima volta mi interessava davvero di qualcuno sinceramente. Non che ci conoscessimo da anni ma lei mi faceva stare bene e in quei momenti mandava via tutti i miei fantasmi e i brutti pensieri. Ma ecco il punto. Non mi era mai successo e ho pensato di non essere il tipo di persona che si sente in quel modo, e ho reagito d'istino allontanandola. Ora sento solo tanta rabbia, per tutto.
Siamo nel locale dove ci ha portati Zayn, sento una mano scuotermi la spalla. "Harry andiamo a prendere da bere" mi dice Louis. Mi alzo dal divanetto su cui ero seduto e faccio un cenno con la testa alla ragazza che era seduta a fianco a me. Probabilmente parlava da un bel po' ma non la stavo ascoltando. Non ho idea di dove siano i ragazzi ma seguo Louis tra la gente. Non mi piacciono molto i posti affollati mi rendono nervoso. Arrivati al bar dico a Louis cosa ordinare per me e mi giro verso la pista dove la folla si muove disordinata. La vedo. Indossa un vestito nero semplice e stranamente ha i capelli legati. Si muove a ritmo di musica insieme ad Abby. Sembra felice. Vorrei essere io la causa di quel sorriso, tipo quando in macchina rideva alle mie battute. Scuto la testa distogliendo lo sguardo e decido di risolvere tutto buttando giù tutto d'un fiato il mio room e coca. Probabilmente è più room che coca ma non mi importa. Ho sempre pensato che l'alcol fosse un rimedio per molte cose. Mi piace la sensazione di bruciore che da alla mia gola e più è forte e più mi stimola. Con Zayn e Liam al mio fianco guardo Louis e Niall che ballano con due tipe, almeno qualcuno si diverte. Ascoltare i due ragazzi di quanto sono felici con le loro ragazze è abbastanza snervante. Di Zayn so solo che si stava frequentando con una certa Christie ma da come ne parla adesso sembra essere una cosa seria.
Ci stiamo tutti preparando per andare via, la stessa musica nelle orecchie per quattro ore consecutive è stressante. Molto. Sento la testa scoppiarmi e non so se per la musica o per l'alcol, forse entrambi.
Siamo tutti quasi all'uscita del locale. "Sophia dov'è?" chiede Niall guardando indietro. Le mie gambe cambiano direzione tornando di nuovo dentro al locale e accelerano quando la vedo al bancone a parlare con un tipo.
"Sophia ce ne stiamo andando" le dico con tono autoritario. mi guarda con una strana espressione, forse confusa e arrabbiata. "veramente stava parlando con me" Dice il ragazzo castano seduto a fianco a lei spingendomi un po', lo avrei già preso a pugni solo per il tono e il modo con cui mi sta parlando, ma non voglio essere sbattuto fuori. Sposto lo sguardo da Sophia al ragazzo, mi avvicino minaccioso a lui "non me ne fotte un cazzo" dico guardandolo fisso negli occhi . devo averlo spaventato perché non si azzarda ad aprire più bocca. "vieni" dico a Sophia prendendola per un braccio e trascinandola fuori.
"Ma che cazzo vuoi?" mi urla contro lei con voce dura liberandosi dalla mia presa una volta fuori. "stavamo andando via, non potevamo aspettarti per ore" "ho capito ma ce modo e modo" non rispondo non ho voglia di litigare con lei, non voglio. Penso solo alla mia gelosia e alla mia reazione vedendo Sophia con un altro. Non dovrebbe essere così. È tutto sbagliato. Ma in fondo nella mia vita è stato quasi sempre così.
"tu sei strano Harry, molto" mi dice guardandomi per un'ultima volta prima di raggiungere gli altri.
Siamo a casa da circa mezz'ora. Ho chiamato mia madre per dirle che va tutto bene le ho chiesto se potevo parlare un po' con Gemma ma mi ha detto che era già andata a letto. La sentirò domani. Probabilmente loro due sono le cose più belle della mia vita in questo momento. Anzi forse lo sono da sempre.
Non riesco a non pensare a Sophia, mi odio ,e odio anche lei per questo. Con lei le cose sembravano fare meno schifo ma poi ho incasinato tutto, e ora sto quasi peggio di prima perché non riesco a spiegarmi il mio comportamento. E anche perché non riesco a trovare la forza di andare da lei e dirle come mi sento, ma mi sento in diritto di trascinarla a forza fuori da un locale perché sono... geloso. Sono un egoista di merda. Quando era venuta a dormire da me, mi aveva raccontato di quel cretino di Jason e di come era cambiata dopo quella storia. E a me sembrava che fosse nuovamente cambiata grazie a me, o che forse stesse incominciando. Ma ora è inutile pensarci. Esco dalla doccia e mi metto i pantaloni della tuta. La mia camera è grande e ordinata. Non mi piace il disordine. Mi stendo a letto con un braccio dietro la testa. "buona notte Hazza" mi dice Zayn passando davanti a camera mia "si anche a te Zayn" rispondo. Ma ho come la sensazione che sta notte non dormirò molto.
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We are the same [H.S.]
RandomLui era bello, misterioso, oscuro, brillante ma non sapeva cosa significasse amare. Aveva bisogno di qualcuno, qualcuno di non troppo diverso da lui.