-HARRY’S POV-
Allungo la mano verso l’altra parte del letto cercando il suo calore ma mi rendo immediatamente conto che non c’è. Apro gli occhi e mi guardo intorno non ci sono più neanche i suoi vestiti, rimango sotto le coperte ancora un po’, guardo fuori dalla finestra in cielo ci sono delle nuvole che annunciano pioggia, sono dello stesso colore degli occhi che Sophia aveva ieri sera.
Già ieri sera… abbiamo parlato del nostro passato come se fossimo amici da sempre, come se non ci potessimo nascondere niente, eravamo due libri aperti e permettevamo all’altro di leggerci. Finalmente ho capito qualcosa della sua vita e dei motivi che ha per essere chiusa e distante con tutti, e sinceramente la capisco perché anch’io sono così, evito di fare nuove amicizie e allontano le persone con il mio cattivo carattere.
Mi siedo sul bordo del letto con le coperte per metà ancora addosso e mi strofino gli occhi con i palmi delle mani quando sento dei passi lungo il corridoio, guardo l’ora sono le 9 dobbiamo partire a mezzogiorno quindi dubito che qualcun altro sia già sveglio.
La porta si socchiude leggermente e Sophia entra cercando di fare il più piano possibile, quando alza lo sguardo e mi vede sveglio sorride leggermente e si richiude la porta alle spalle. “buongiorno Harry” mi sussurra dolcemente “’giorno Soph” gli dico con voce ancora impastata dal sonno.
“hai dormito bene?” mi chiede “benissimo, tu invece? Dormito bene?” “si ho dormito bene, sta mattina mi sono svegliata presto, ho cercato di riaddormentarmi ma non ce l’ho fatta così mi sono alzata e sono andata a farmi una doccia” mentre parla mi rendo conto che ha i capelli leggermente umidi. Faccio scorrere lo sguardo sul suo corpo e vedo che si è cambiata i vestiti, non ha più quelli di ieri sera, un paio di jeans scuri le fasciano le gambe, ha una maglietta nera con un disegno geometrico e una felpa azzurra sopra. Ritorno a guardare il suo viso che è leggermente arrossito, come le succede sempre quando la guardo attentamente.
“avvicinati” le dico allungando una mano verso di lei alzandomi dal letto, quando è abbastanza vicina l’attiro a me in un abbraccio, appoggia la testa sulla mia spalla e le mani sulla schiena che poi fa scorrere verso l’alto provocandomi un brivido.
Poso il mio sguardo sul suo viso e i nostri occhi si incontrano, abbasso lentamente la mia bocca verso la sua, appena le nostre labbra si sfiorano qualcuno apre la porta, ci allontaniamo tutti e due velocemente e ci giriamo, Zayn ci guarda sorpreso probabilmente non si aspettava di vederci insieme, “ehi buongiorno, scendete con me a fare colazione?” ci chiede sorridente “si va bene veniamo” risponde Sophia andando verso la porta, “andate io mi faccio una doccia e poi vi raggiungo, se arriva Niall però nascondete del cibo perché qualcosa vorrei mangiare anch’io”si mettono a ridere insieme e Sophia mi dice “certo ti teniamo da parte qualcosa, ma conoscendo Niall sarà l’ultimo ad alzarsi, hai almeno ancora un’ora buona se non di più” le sorrido come risposta e poi scendono le scale per andare in cucina.
Entro di nuovo in camera e raccolgo da terra i miei vestiti, li metto sul letto, apro la valigia e prendo tutto il necessario per farmi la doccia. Quando ritorno in corridoio sento la sonora risata di Zayn e quella più cristallina di Sophia, mi affretto verso il bagno voglio essere io la causa della sua felicità e sento che provo della gelosia verso Zayn, ma non per il motivo che tutti potrebbero credere, sono geloso di lui perché conosce Sophia da più tempo di me, sa più cose di lei e sembra che per lei sia un’ancora di salvezza in ogni occasione. Vorrei esserlo io quel punto fisso della sua vita, di cui si possa fidare ad occhi chiusi.
Apro la doccia e il getto caldo mi appiattisce i capelli sulla faccia, le docce sono da sempre il posto in cui rifletto di più. Lascio che l’acqua scorra lungo il mio corpo rilassandomi i muscoli. Mentre prendo lo shampoo per lavarmi i capelli mi ritorna in mente la sua espressione di quando le avevo fatto pensare che per me fosse soltanto una di quelle ragazze che mi sarei scopato, nei suoi occhi non c’era solo odio, c’era molto di più, la cosa però che mi ha fatto stare più male in quei giorni era stata la delusione che avevo visto apparire nei suoi occhi, mentre le parlavo. Lei che si era fidata di me, che stava cominciando ad aprirsi, avevo rovinato tutto come al solito, per puro egoismo erano successe tutte quelle merdate, ho avuto paura che qualcuno conoscesse il vero me.
Pensavo che lei fosse la persona giusta fin dall’inizio, ma non mi fido mai del mio istinto, mi ha sempre portato a scegliere le vie sbagliate, per questo l’ho allontanata cercando di ferirla nel modo più brutto che si potrebbe fare a una ragazza, dirle che la consideri una puttana.
Quando mi sono girato per andarmene e lei mi ha detto che sarebbe stata bene il mondo mi è crollato addosso perché sapevo che non era vero ne per lei ne per me, ero distrutto, lei aveva tirato fuori il buono che c’era in me facendolo brillare come se non fossi mai stato un bastardo, con questa sua capacità mi conquistava ma mi spaventava anche a morte. Ho solo scelto la via più semplice da affrontare, se avessi preso l’altra mi sarei dovuto esporre troppo rischiando così di prendere delle grandi facciate.
Scrollo la testa cercando di far andare via questi brutti pensieri, adesso spero di riconquistare la sua fiducia e so che ce la farò.
Mi lavo la testa e il corpo, esco dalla doccia, mi asciugo e mi vesto velocemente per andare giù da lei.
Mentre scendo le scale sento Zayn parlare con Sophia “cosa facevate insieme?” le chiede “Louis ha dormito nella tua stanza perché Abby ha preso il suo posto, e tu?” mi affretto ad entrare prima che lei possa rispondere.
ANGOLO AUTRICE
Okay lo ammetto il capitolo è un pò cortino ed è anche un pò brutto, però è solo di passaggio il prossimo sarà più lungo promesso! come sempre vi chiedo di votare e di commentare per farmi sapere cosa ne pensate per favore mi farebbe molto piacere! detto questo ringrazio tutte quelle che stanno leggendo la ff!
un bacio grande a tutti xx
STAI LEGGENDO
We are the same [H.S.]
RandomLui era bello, misterioso, oscuro, brillante ma non sapeva cosa significasse amare. Aveva bisogno di qualcuno, qualcuno di non troppo diverso da lui.