Cerco di mangiare qualcosa ma ho lo stomaco chiuso. Il silenzio regna nel mio appartamento, vago per casa come un fantasma, sembro pazza. Voglio solo chiudere gli occhi e dimenticare tutto. Sono sul divano a guardare un po’ di tele quando sento la vibrazione del mio cellulare. Rimango piacevolmente colpita quando vedo il nome di Louis sullo schermo. Louis è un altro amico del nostro gruppo. Era andato a trovare suo fratello John in Galles per le vacanze e ci aveva avvertito che sarebbe rientrato a scuola un po’ più tardi. Rispondo “ hey disperso” accenno un sorriso. “ti sono mancato?” mi chiede lui con la sua solita voce allegra e squillante, solo sentirla mi fa stare un po’ meglio nonostante io mi senta di merda. Mi fa sempre questo effetto. “certo che si! Ma aspetta… sei tornato?” “si, circa un’ora fa e adesso ti vengo a prendere e andiamo a bere qualcosa con i ragazzi” non sono proprio dell’umore giusto per uscire e al solo pensiero di dover raccontare quello che è successo mi fa venire la nausea. “Soph sono tornato! Dobbiamo festeggiare, e poi non ti vedo da un sacco devi venire”. Sospiro rumorosamente “ va bene Lou vieni qua tra mezz’ora” “ questa è la mia Soph” e riattacca ridendo, non capisco come faccia a essere sempre allegro, è una cosa che non mi spiegherò mai.
Come promesso Louis arriva da me in mezz’ora, lui è abbastanza puntuale al contrario di me. Siamo davanti ad un bar, non ci ero mai stata prima, da fuori sembra carino e accogliente. Gli altri devono essere già dentro. Louis e io durante il tragitto in macchina abbiamo parlato di tutto, era da tanto che non lo vedevo e mi è sembrato per un attimo di essermi dimenticata dei miei problemi. Mi ha parlato della visita a suo fratello sembrava così contento. Mi piace vedere felici i miei amici è come se trasmettessero la loro felicità a me. Entriamo nel locale, non è grandissimo e i colori principali sono il rosso e il verde. Louis ha il braccio sulla mia spalla mentre ci incamminiamo verso i nostri amici che si sono già posizionati ad un tavolo in fondo alla stanza. Tutti salutano Louis calorosamente, abbracciandolo e colpendolo scherzosamente . io mi siedo vicino ad Abby sorridendole. Noto che i ragazzi ancora in piedi presentano Louis a… avere Harry sempre intorno non mi aiuterà a togliermelo dalla testa è come quando lotti per rimanere a galla e qualcuno ti prende per un piede e comincia a tirarti verso il fondo ecco questa è la situazione in cui mi trovo adesso. Mi devo abituare al fatto che ora anche lui fa parte del gruppo e che posso evitarlo quanto voglio ma ci incontreremo sempre per una cosa o per l’altra. Il primo istinto è quello di scappare via ma non mi sembra una grande idea. Cerco di stare calma e di ignorarlo per quanto mi è possibile, è come se i miei occhi fossero attratti da lui con una calamita, odio il riccio e l’effetto che mi fa.
Siamo tutti seduti attorno al tavolo abbiamo ordinato da bere adesso stiamo parlando tranquillamente, o almeno gli altri sono tranquilli io vorrei solo scavarmi una fossa e scomparire per sempre. Il mio sguardo e quello di Harry si incontrano per qualche secondo. Dio. Quanto lo odio. Perché penso ancora a lui? Perché i suoi occhi verde smeraldo continuano a tormentarmi perché sono così nervosa solo stando seduta allo stesso tavolo con lui insieme ad altre 5 persone?Dopo quello che è successo e dopo quello che mi ha detto non dovrebbe fregarmene più niente. È come se la mia testa avesse realizzato che è uno stronzo, ma il mio cuore non lo voglia ancora capire. Che merda.
” Ragazzi, ho un annuncio da farvi” dice Zayn battendo la mano sul tavolo e attirando l’attenzione di tutti. “ cioè, più che un annuncio è una proposta. Sapete che i miei hanno una casa a Parigi…” no io veramente nonostante lo conosca da un po’ non avevo mai sentito parlare di questa casa, ma la cosa non mi stupisce, Zayn o meglio, i suoi genitori hanno case ovunque. “quindi bhe, si vi volevo invitare quattro giorni la.” Tutti sono euforici e felicissimi all’idea di partire. Harry si limita a sorridere lievemente. E io? Io cosa faccio? Non parto ovviamente. Non mi sento a mio agio a stare in un bar seduta allo stesso tavolo con Harry, figuriamoci in una casa a Parigi per quattro giorni. E poi dovremmo partire già domani. Non esiste proprio.
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We are the same [H.S.]
RandomLui era bello, misterioso, oscuro, brillante ma non sapeva cosa significasse amare. Aveva bisogno di qualcuno, qualcuno di non troppo diverso da lui.