il sole calò, ed il violaceo cielo serale si incupí di grigio e nero. Atsushi dormiva nel futon di Dazai, visto che gli aveva consigliato di rimanere per l'orario. Aveva già chiuso gli occhi cullato dal tepore delle coperte, ed il suo sguardo pareva spensierato, mentre si spettinava i capelli sul cuscino. Dazai lo guardava ancora in piedi quasi incantato, era quello il volto che avrebbe avuto da morto? Spense le luci e lasciò la stanza, abbandonando il ragazzino al sicuro nelle sue coperte. Si buttò sguagliatamente sul divano anch'esso color sabbia e prese il telefono, a suo malgrado aveva bisogno di un informazione.
...
<<Pronto? >>
<<Mori-sann sono Dazai>>
<< Dazai-Kun a cosa devo questa chiamata>>
<<Volevo venirti a trovare vecchio>>
<<Hai pensato alla mia proposta? >>
<<Si quando sarò morto>>
<<Capisco... Suppongo ti serva qualcosa>>
<<Purtroppo si>>
<<Allora vieni a prendere un tè con me, mi farebbe piacere>>
Dazai attaccò, non gli andava proprio di vedere quel vecchio pedofilo, ma non poteva fare altro.
Il giorno successivo quando Atsushi ritornò a casa, si diresse verso la sede delle Port, gli faceva veramente schifo. Dimenticare il suo passato come dirigente era impossibile, ma lo odiava con tutto se stesso, come odiava Mori. La mafia rappresentava una parte di sé della quale non si era ancora liberato, gli ricordava di come avessero abbandonato Oda un oggetto "sacrificabile" secondo il boss e con lui tante altre persone con la quale si era sporcato le mani di sangue, tutte le torture che aveva fatto e per la quale non provava nulla, ed anche quel rosso per la quale stava facendo tutto ciò. Alla porta lo fermò un gruppo di uomini in nero puntandogli le armi contro. Dazai alzò le mani con aria del tutto serena.
<<Lasciatemi passare devo incontrare il boss>>
<<Solo i dirigenti possono>>
Dazai guardò l'uomo con sguardo derisorio, con un sopracciglio alzato, inclinando la testa. Un ticchettio spedito si sentí dirigersi verso di loro.
<<Che ci fa qui il traditore>> Una ragazza bionda si avvicinò agli uomini in nero guardando Dazai con fare accusatorio.
<<Ahhh.. ma tu sei la spalla di quella testa dura di Akutagawa.. >>
<< Come ti permetti. >>
Higuchi gli puntò la pistola dritta alla testa mentre Dazai la guardava impassibile. Una canzone alquanto romantica interruppe quel momento, pareva la suoneria di una ragazzina al liceo in un manga shojo. Higuchi prese il telefono con il viso rosso per l'imbarazzo e Dazai non riuscí a contenere la risata.
<<B-boss.. >>
...
<<ma non può solo i dirigent->>
...
<< Certamente boss>>La bionda sbuffò è riposò il telefono nella tasca cercando di ignorare la figura di qualche secondo prima, mentre Dazai la guardava con aria soddisfatta.
<<Vuoi forse opporti al boss? >> disse Dazai con un gigno sul volto
<<tsk.. Fatelo passare ordine del boss>>
Gli uomini si guardarono increduli, ma abbassarono le armi senza insistere lasciando andare Dazai che li guardava con una certa superiorità.
Dall'ascensore che portava all'ufficio del boss si vedeva tutta Yokohama, casa sua, l'agenzia, era bellissima. Dazai non aveva mai capito il rispetto morboso di Mori per quella città, ma quella vista la rendeva molto più bella, nascondendo quella parte di vita che tutti ignorano, lo sporco vicolo del giorno prima da li non si vedeva, e con lui nemmeno il bendato e gli sbronzi. La porta si aprì mentre lui era girato verso la vetrata non accorgendosi quasi di essere arrivato.
<<Dazai alla fine sei venuto vedo>>
Dazai si girò, non poteva non guardare Mori con un espressione disgustata.
<<Esatto. >>
Elise stava disegnando, colorava con tanta violenza che al moro venne pena per i suoi pastelli.
<<Dazai-kun ti vedo bene >>
In quello studio c'era anche Kōyō che si copriva il volto con il ventaglio, seduta su una poltroncina in modo molto composto. Dazai le sorrise e si avvicinò a lei inchinandosi.
<< Anche a lei Kōyō>>
<<Come sta Kyoka? >>
<< Bene, da quando vive con il ragazzo tigre ha uno sguardo diverso>>
Kōyō fece un sospiro di sollievo.
<< Io e Dazai ci assentiamo per un po' lei può andare>> li interruppe Mori rivolgendo lo sguardo alla donna rossa.
<<Arrivederci Dazai, bada alla mia Kyoka>>
Dazai annui e seguí il boss che si trovava già nei pressi dell'ascensore.
<<Eliseee-chan vieni su>>
<< No rintarō, non voglio venire, vacci da solo.>>
la bambina gli fece il broncio e si rigirò verso i suoi pastelli
<< Ti comprerò dei dolcetti...>>
Elise si alzò di scatto con la luce che gli scintillava negli occhi.
<< Allora andiamo>> la piccola bionda tirò la mano di Mori spingendolo nell'ascensore, Dazai nel mentre guardava la scena contrariato. La porta dell'ascensore si chiuse, Elise era aggrappata al giubbino di Mori, Dazai invece gli dava le spalle guardando il panorama.
<<Non posso darti informazioni, sei un nemico ricordi?>>
Dazai non gli rivolgeva lo sguardo assopito dal panorama
<<Non servirà alcuna informazione importante>>
<< Come dici tu. >> Mori fece spallucce e si rivolse alla piccola bionda che gli strattonava il nero giubbino accarezzadole i capelli.
<< Dovevi portarla per forza>>
<< Esattamente, non si sa mai>> Mori guardò Dazai con un profondissimo sguardo, tanto tenebro da far paura.
<< Il tuo posto non è stato toccato da nessuno lo sai? >>
<< Dovresti smetterla con queste proposte e darlo a qualcuno. >>
<<Hmmm.. No.>> l'uomo dai capelli corvini gli sorrise inclinando la testa
<< Sei disgustoso >>Ci misero una manciata di minuti per dirigersi in un piccolo bar lì vicino. Era davvero carino, i tavoli esterni erano bianchi in ferro battuto, i classici tavolini rotondi che si mettono in un giardino. L'ingresso era ricco di fiori e rampicanti.
I due ordinarono un tè e la bimba un mochi al tè verde per rimanere in tema. Le pietanze arrivarono subito, in delle tazzine colorate con tinte tenui, il mochi color verde menta invece, arrivò in un piccolo piattino bianco coperto da fine zucchero a velo.
<<Non c'è nulla di meglio che chiacchierare davanti ad un buon tè>>
Mori avvicinava la tazzina al volto gustandosi il suo profumo.
Dazai invece continuava a girare la bevanda che ormai aveva dissolto anche le più piccole particelle di zucchero.
<<Si ricorda la mia ultima missione? >>
Mori bevve un po' di tè e diede un occhiata alla piccola Elise che aveva il visetto sporco di gelato.
<< Non posso darti informazioni ricordi? >> Gli disse Mori nascondendo un sorriso dietro la tazza
<< Non sarebbe nulla che io non sappia già non trovi? >>
Mori lo guardò storto socchiudendo gli occhi. Bevve un altro sorso di tè
<< Se non bevi si farà freddo>>
Dazai abbassò lo sguardo alla tazzina, il tè era ancora bollente. Ne bevve un sorso e la riposò
<< Vi avevo chiesto di eliminare una piccola organizzazione fastidiosa se non erro>>
<< Non sbaglia>> Gli disse Dazai prendendo un altro sorso di tè
<<Gli assassini del fiore di ciliegio li chiamavano, nulla di importante>> Dazai annuì
<< I giorni successivi però non vi presentaste né tu né Chuuya, pensavo sapesse qualcosa sulla tua fuga ma così non parve.
<< A cosa era dovuta l'assenza di Chuuya? >> Dazai nascose lo stupore dietro la tazza, a pochi sputava il tè.
<<Mi disse che non stava bene e che la sua salute avrebbe compromesso eventuali missioni...>> Mori bevve un altro sorso e continuò
<< Quando tornò non aveva un bella cera. >>
L'uomo posò la tazza, del tè non rimaneva traccia, apparte dello zucchero sul fondo che non si era del tutto sciolto, e rivolse lo sguardo a Dazai che cercava di non guardarlo negli occhi. Le parole di Mori l'avevano ferito "Come cazzo sono stupido" pensò e altri cattivi pensieri simili gli tornarono alla mente.
<< Per quanto tempo si assentò? >> Gli chiese Dazai celando la sua preoccupazione continuando a bere il tè
<< Una settimana... forse due.. non ricordo bene. >>
<<Quando tornò insistette per lavorare da solo>>
<<Capisco. >>
Dazai rivolse lo sguardo verso la strada, da quel bar si poteva vedere il mare, si trovava vicino al porto.
<<È stato un vero peccato separarvi.. >> Disse mori interrompendo il silenzio.
<< Una forza come quella non verrà mai rivista da nessuno>>
Dazai lo ignorò, dovette trattenere una lacrima che insisteva per scendergli dal viso.
<<In questo momento è in missione?>>
<< Non posso darti informazio->>
<< Sta zitto e rispondimi non le voglio le cazzo di informazioni>> Lo interruppe Dazai.
Mori rimase pietrificato ed una risata genuina gli colorò il viso, infastidendo ancor di più il moro.
<< Diciamo che ha delle faccende da svolgere fuori città>>
<<Non cercarlo>> Continuò il corvino cogliendo l'attenzione di Dazai.
<< Faresti solo peggio di quello che hai già fatto.>>
Dazai lo guardò stupito, come faceva a saperlo? No forse non lo sapeva era solo intuizione.
<< Grazie per il tè>> Dazai si alzò dalla sedia e Morì ed Elise lo seguirono con lo sguardo
<< Puoi venire quando vuoi>> Mori gli sorrise ma il moro non ricambiò andandosene con uno sguardo freddo come il ghiaccio.Note dell'autrice
Ed anche il capitolo 14 si è aggiunto alla storia. È un capitolo semplice anche questo di passaggio come i precedenti. L'idea mi è stata ispirata da un mio amico quindi ecco qui questo capitolo. Spero possa piacervi (sapete già cosa dirò ma lo dico idem) se si cliccate sulla 🌟 seguitemi e condividete la storia ad altre fan della soukoku e scusate per eventuali errori :)
Bye Bye
-Yres
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𝑴𝒆𝒎𝒐𝒓𝒊𝒆𝒔 𝒊𝒏 𝒘𝒊𝒏𝒆 // 𝒔𝒐𝒖𝒌𝒐𝒌𝒖
FanfictionDazai stava pensando al suicidio, come al solito, fino a quando non notó una bottiglia di vino tra gli alcolici. Decise di prenderla e berne un po', nonostante non gli piacesse, ma non lo avrebbe mai fatto se avesse saputo cosa gli avrebbe ricordato...