Capitolo 10

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La soluzione era sempre più vicina. Dazai lasciò quel posto logoro abbandonato dal sole e si diresse verso il porto. Ormai era passato un bel po' di tempo dal suo risveglio e decise di ritornare da quel mare. Non c'era un motivo valido, non se la sentiva di tornare a casa, voleva solo stendersi rinfrescato dal vento. Aveva ancora più paura, i ricordi stavano tornando e con loro avrebbe dovuto scegliere, andare incontro alla soluzione che tanto cercava. I pensieri della notte prima gli ronzavano in testa ma adesso erano ancora più vividi. Cosa avrebbe pensato di lui?
Uno straccione, uno stupido, un traditore, forse lo odiava, anzi, sicuramente lo odiava per quello che gli aveva fatto. Era scappato come un codardo ed ora si voleva ripiombare nella vita del compagno, se non fosse per il divieto probabilmente incontrare Chuuya sarebbe stato il suo ultimo tentativo di suicidio. Sentiva quasi la risata rumorosa del rosso che si prendeva gioco di lui.
I motorini che sfrecciavano disturbavano i suoi pensieri cancellando la risata derisoria del compagno, coprendolo di polvere fino a farlo tossire. In quei rumori Dazai non poteva che ricordare, magari l'avrebbe aiutato a posticipare la sua scelta, o forse l'avrebbe avvicinata ancor di più, ma non ci poteva far nulla i ricordi avevano già preso possesso di ogni suo pensiero.

La melodia del motore gli ronzava nelle orecchie spezzando il freddo silenzio tra i due. Chuuya guardava davanti alla strada senza nemmeno accennare una parola e Dazai non era da meno. Aveva ancora le mani sporche di sangue che pareva bruciargli più delle ferite. Si sentiva in colpa, non provava nulla per quei ragazzi ma non riusciva a sopportare il dissenzo di Chuuya che non provava nemmeno a parlargli. Andavano veloce su quella rossa moto che spiccava tra tutti i veicoli in corsa, erano entrambi ubriachi e barcollavano leggermente, Chuuya andava molto veloce distraendosi spesso, in una guida alquanto pericolosa. Dazai invece siedeva dietro tenendosi al sellino, aspettando. Aspettava solamente una parola, aveva bisogno anche solamente di riuscire a sentire il delicato rumore del suo respiro che veniva coperto dal chiasso del motore. Gli sarebbe bastato poco, uno sbuffo, uno dei suoi classici insulti, invece Chuuya non gli parlava, tenendo lo sguardo fermo sulla strada. Dazai guardava i sui capelli rossi muoversi disordinatamente al vento, ogni ciocca seguendo il suo verso sfiorando anche il viso del moro, sentiva il loro bel profumo, e lo rattristavano ancor di più, gli sarebbero mancati. Non voleva passare l'ultimo giorno in silenzio, si sarebbero lasciati ognuno sarebbe tornato a casa a vomitare rimandando l'incontro al domani che non sarebbe mai avvenuto, ma Dazai non voleva questo. Ma come fare per fermare quel pesante silenzio? Le spalle del rosso erano imponenti e pareva lo chiamassero tanto come i suoi capelli, ma allo stesso tempo quella vista gli toglieva ancora più sicurezza, si sentiva piccolo, un agnellino indifeso. Quasi tremava. Fece un sospiro mentre il vento gli si muoveva tra i capelli e slacciava qualche benda che volava con loro. Prese finalmente coraggio, sentiva qualcosa dentro, qualcosa di inlogico, diverso dal solito, ma forse era quello di cui aveva bisogno, si strinse intorno al compagno che sobbalzò quasi per lo stupore. Le sue mani gli cadevano lentamente suoi fianchi, le sue dita affusolate li tastavano muovendogli la camicia, alzandola leggermente. Le mani gli scendevano lungo il corpo arrivando fino ad avvolgerlo strigendolo con fermezza, le strinse davanti all'addome incrociando le dita. Chuuya spalancò gli occhi girando leggermente la testa per guardare il compagno quasi impietrito. Dazai poggiò la testa sulle sue spalle, sfregandola al suo collo tra quei morbidi capelli, avvicinando ancor di più i due bei corpi, causando uno strano brivido al compagno che si colorò di rosso come la sua moto e bruscamente sterzò cambiando strada. Sentiva il calore di Dazai avvolgerlo ed il suo respiro gli solleticava il collo.
<R-R-Razza di deficiente voi farci fare un incidente!!>>
gli Urlò farfugliando il rosso girando la testa per rivolgersi al compagno, arrivando così a sbandare per riprendere il comando subito dopo. C'era una leggera ipocrisia nelle sue parole. Dazai però pareva non sentirlo. Il moro sorrise vedendo il compagno sbronzo guidare come fosse la prima volta e continuava a sfregarsi in quei morbidi capelli profumati, l'odore del vino non gli era mai piaciuto tanto, pareva avesse raggiunto il nirvana, aveva uno sguardo beato sul volto, era in paradiso.

 Il moro sorrise vedendo il compagno sbronzo guidare come fosse la prima volta e continuava a sfregarsi in quei morbidi capelli profumati, l'odore del vino non gli era mai piaciuto tanto, pareva avesse raggiunto il nirvana, aveva uno sguardo beato...

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Note dell'autrice
Ed eccoci anche oggi per il nuovo capitolo :) questa volta più corto del solito.
Certo se Chuuya continua a guidare ubriaco probabilmente il prossimo non ci sarà :/
(scherzo dovrete sopportarmi ancora).
Come sempre spero vi sia piaciuto, se si cliccate sulla 🌟 se volete seguitemi e condividete questa storia ad altri fan della soukoku. Vi chiedo di scusarmi per eventuali errori.
Vi do la buonanotte visto l'orario <3
Bye bye
-Yres

𝑴𝒆𝒎𝒐𝒓𝒊𝒆𝒔 𝒊𝒏 𝒘𝒊𝒏𝒆 // 𝒔𝒐𝒖𝒌𝒐𝒌𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora