Dazai stava pensando al suicidio, come al solito, fino a quando non notó una bottiglia di vino tra gli alcolici. Decise di prenderla e berne un po', nonostante non gli piacesse, ma non lo avrebbe mai fatto se avesse saputo cosa gli avrebbe ricordato...
Bastò uno sguardo del ragazzo per attivare il caos. I compagni che li avevano accerchiati afferrarono Chuuya da dietro, che con le braccia bloccate si limitava a scalciare ed urlargli contro.
<< CHUUYA-KUUN>> Urlò Dazai buttandosi su uno di quei teppisti che però lo respinse ed afferandolo per il braccio lo buttò a terra. Quei ragazzi si avvincevano del loro numero, da soli non erano poi un granché, solamente uno incuteva terrore al solo sguardo. Era di una notevole stazza, dalla corporatura massiccia, il "pitbull" del gruppo, che si accaní su Dazai riempindolo di calci nello stomaco. Le sottili labbra del moro si coprirono di sangue che tossendo cacciava fuori macchiando il pavimento. Una ragazza provò ad avvicinarsi con un fazzoletto, per pulirgli delicatamente il viso, nonostante ostacolata dal compagno che la tirava per il braccio. Ma il pitbull la spinse via facendola cadere a terra. Dazai le sorrise con un sguardo sereno "va tutto bene" le suggeriva. Quel contatto visivo però fu interrotto dal ragazzo che afferrò Dazai per le brune ciocche tenendogli così sollevato il volto che il collo pareva non sostenere. Con le poche forze che aveva guardava con gli occhi semichiusi il compagno rosso, senza reagire ai numerevoli colpi che riceveva sul viso e sul corpo, portandolo ad accasciarsi al pavimento stringendo il busto con le braccia. << DAZAII!!! >> Urlò Chuuya mentre il compagno veniva sfigurato dalle botte. Per quanto provasse spesso a suicidarsi, Chuuya sapeva che Dazai odiasse il dolore eppure continuava a non reagire. Un aura rossa gli illuminò il corpo, i suoi capelli si elettrizavano, le sue pupille si restringevano sempre di più mentre le iridi divenivano trasparenti. Chuuya avrebbe voluto distruggerli tutti, non riusciva a sopportare quello spettacolo, e l'avrebbe fatto se quel debole sguardo del compagno non l'avesse fermato. Come un cane bastonato Dazai lo guardava dritto con i suoi profondi occhi scuri, gli aveva chiesto di aspettare e Chuuya lo sapeva bene, eppure non riusciva a sopportare quei numerevoli colpi che ferivano il compagno. <<Basta!>> urlava la folla che li circondava, alcune persone cercavano di bloccare il pitbull stringendo da dietro per aiutare il povero moro che impallidiva sempre di più. Stavano attirando troppo l'attenzione, le persone si nascondevano dietro ai tavoli, si coprivano gli occhi con le mani, alcune signorine poggiavano il volto al petto dei compagni, altri invece che frequentavano spesso quel locale si limitavano ad ignorare la cosa. Anche Izo iniziava a perdere la pazienza, le persone lo guardavano storto e sentiva i loro sguardi accusatori pesargli lungo la schiena. Schioccando le dita i suoi compagni presero anche Dazai per le braccia, che al contrario del compagno non pose alcuna resistenza, abbandonando il suo corpo a strisciare sul pavimento. Con lui trascinarono anche il rosso portandoli verso l'uscita anteriore.
Li scaraventarono sul terreno polveroso incoscienti di aver segnato la loro fine. Izo si poggiava davanti alla porta fumando, lasciando tranquillamente il lavoro ai suoi compagni. Questo fece innervosire ancor di più Dazai che per il disgusto sputò a terra, per lui quel ragazzo era viscido da volta stomaco, lasciava sporcare le mani al posto suo, per un rissa senza alcuna logica data solo dal suo interesse. Il pitbull si avvicinò, con un calcio lo stese al pavimento e gli strofinò il piede in faccia, facendogli assaggiare il sapore della suola. << Guardate che scricchiolo, secondo vuoi quanto tempo durerà >> i ragazzi si misero a ridere ed il moro con loro, mentre il sangue gli colava dalle labbra e con gli occhi guardava dritto dietro di loro lasciandoli impietriti. La risata diventava man mano più forte e tenebrosa arrivando quansi a spaventare quell'ammasso di muscoli del putbull. Avevano compiuto lo sbaglio piu atroce che potessero fare, lasciare Chuuya incostudito. Il pitbull non ebbe il tempo di girarsi che un calcio lo colpí in pieno volto con tanta forza da scaraventarlo sul muro in mattoni. Dazai nel mentre si alzò e con le gambe colpí sul mento i due ceffi che gli ridevano dietro, che trabbalando caddero stonati a terra. Izo nel mentre fumava incosciente di ciò che stesse succedendo con un sorriso ingenuo sul viso. Chuuya ormai era su tutte le furie, dentro di lui un vulcano era già esploso e avrebbe distrutto ogni cosa. Pestava il pitbull senza pietà, la sua stazza contro di lui non valeva più nulla, lo tirava qua e la come un sacco da box, correva alla velocità della luce e con la gravità ai suoi piedi si agganciava al rosso muro dandosi così la spinta necessaria per un calcio ancora più forte. Quel bestione accasciato a terra si muoveva a gattoni ma la furia di Chuuya era oltre qualsiasi limite. Lo colpiva a ripetizione mentre il ragazzo a terra cercava di coprirsi chiudendosi a riccio, come aveva fatto il moro prima di lui. Chuuya lo riempiva di calci assaporando il brio della vendetta. Dazai nel mentre si scuoteva i vestiti, il suo volto gonfio dalle botte era completamente apatico, apparte per gli occhi che si coloravano di rosso sangue. Si girò verso il ragazzo che si distendeva tranquillo poggiato alla porta senza degnarlo di alcune attenzioni. Si avvicinò a passo leggero senza nemmeno farsi sentire. Il suo sguardo divenne demoniaco, le labbra si inarcuavano sorridenti ma gli occhi rimanevano spenti. Si sentiva disgustato da quel ragazzo che non aveva nemmeno il coraggio di girarsi verso di lui. afferrò un pezzetto di vetro trovato a terra, lo strinse tra le mani bendate arrivando anche a graffiarsi. Scattò contro Izo con un balzo felino, tanto veloce da non farsi nemmeno notare. Un Urlò riempì la strada. L'occhio del ragazzo grondava di sangue mentre Dazai glielo recideva con uno sguardo completamente apatico, Izo provava ad allontanarlo scalciando e spingendolo con le braccia, ma Dazai era impassibile e continuava a trafiggerlo con quel vetro che ormai si colorava di rosso. Si alzò da quel corpo che a terra si contraeva dal dolore, in preda agli spasmi, le mani del ragazzo coprivano entrambe l'occhio colorate di sangue, il moro invece lo guardava impassibile. << Stai soffrendo? >> Dazai estrasse la pistola dal suo nero giubbotto e gliela puntò contro. Il ragazzo non l'aveva nemmeno notato mentre si rimpiccioliva sul pavimento. Le dita di Dazai premettero con delicatezza il grilletto, quasi come se non avessero abbastanza forza per spingerlo. Il proiettile 9mm rimase in aria. Il suo colore leggermente dorato fu coperto da un rosso intenso. Chuuya lo colpí con un calcio scaraventandolo via con tale potenza da farlo incastrare nel muro in mattoni. I capelli rossi tornarono a posarsi leggeri sulle sue spalle, Chuuya riprese il suo normale colore, abbandonando le sfumature di rosso che gli coprivano il corpo e gli occhi che parevano trasparenti lentamente si ricolorarono. Dava le spalle a Dazai che lo guardava pietrificato. Si girò lentamente verso il compagno. Aveva uno sguardo disinvolto come se nulla fosse successo, il moro si sentí trafitto da quello sguardo, la mano sporca di sangue gli tremava, quello sguardo era un rimprovero, cosa stava facendo? erano bastati quegli occhi per colpirlo come proiettili, batteva i denti, rabbrividiva per ciò che aveva fatto. << Andiamo via. >> disse il rosso con il suo classico tono scocciato, Dazai annui e lo seguì a ruota.
<< Ve ne.... Se ne andarono lasciandoci li distrutti vicino ai bidoni della spazzatura. Scoprimmo solo poi di aver avuto un faccia a faccia con dei componenti della mafia>> Dazai parve risvegliarsi mentre l'uomo mandava giù anche l'ultimo sorso di birra rimasto. Quanto tempo era passato?
<< Non so dove andarono, scomparirono nel buio del vicolo e non li vidi più da allora. >> l'uomo posò la bottiglia ormai completamente vuota, mentre quella di Dazai non era stata minimamente toccata. Il moro alzò lo sguardo verso l'uomo, la benda bianca ora pareva spiccare di più su quel viso rotondo. Si alzò dalla sedia e l'uomo lo seguí con il suo sguardo quasi spaventato.
<< La ringrazio. >> Gli disse con un filo di voce e si avviò verso la porta abbandonando quella casa senza dire altro. L'uomo rimase immobile sulla sedia, lasciando andare Dazai senza nemmeno accompagnarlo alla porta. Era scappato via lasciandolo quasi senza parole, capire cosa succedesse nella testa di quel ragazzo era un mistero che nemmeno tra cent'anni sarebbe stato risolto.
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Spazio autrice
Hey come state? Ecco finalmente il capitolo 9. Scusate se non sto pubblicando regolarmente ma dovevo trovare la voglia di continuare, le bozze sono quasi finite, non vi preoccupate ci siamo quasi 😉 Spero che questa storia vi stia piacendo, se si cliccate sulla stellina 🌟 e se vi va aiutatemi condividendola ad altri fan della soukoku. Vi lascio con questa immagine sperando che vi piaccia. Bye bye - Yres