"Perdonami, non ti ho vista."
"Ti sembro forse trasparente?"
"No, non direi...piuttosto sembri spigolosa."
"In che senso? Stai forse giudicando il mio aspetto?"
"Non mi permetterai mai giudicare l'aspetto di chiunque, ma il carattere sì. Il tuo è pa...
Ti amo terribilmente. Se sbocciasse un fiore ogni volta che ti penso, ogni deserto ne sarebbe pieno. (Khalil Gibran)
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"Asper..." dissi a voce alta, scuotendo la testa.
Nella lingua inglese quel nome significava aspra, amara...quindi, Luke Rivera mi ritraeva così.
Aspra e amara, ma che gentile!
Un vero cavaliere di altri tempi!
Scossi la testa, vivevamo in altri tempi dopotutto, cavalieri e dame s'erano volentieri fatti da parte per lasciare il posto all'emancipazione di uomini e donne, quindi cosa m'importava dei suoi occhi azzurri, delle sue spalle larghe, del suo petto ampio e della sua statura incredibilmente simile ad Amore di Canova, quando era totalmente marcio dentro?
Questo non faceva di me la sua Psiche, ovviamente. E poi, io non ero così bella da suscitare invidia, e lui nemmeno m'interessava in quel senso.
No, davvero!
Tuttavia era stato bravo a ripulire il danno causato dalla mia rara goffaggine, ed ero sicura che prima che Martin se ne rendesse conto avrebbe sostituito quella statuetta con un'altra identica come da me richiesto.
Incredibile,
Luke Rivera aveva una figlia...
Ma io?
Chi ero realmente? La sua amata dispersa?
La mamma di Lily?
Era così irreale! Impossibile!
Mi sfiorai il ventre con una mano, avevo portato in grembo quella bambina e l'avevo partorita?
Quindi io e Luke avevamo...
Dio, arrossii fino alla punta dei piedi.
Avevo promesso di non farne parola con nessuno, ma quanto avrei voluto dire la verità alla mia mam...no, Patricia Maddison.
Patricia era la mia vera mamma?
Se non lo era, allora che ruolo aveva in questa storia?
Luke era così...scostante, cinico, aveva rinunciato a crescere sua figlia, ma al contempo l'aveva riconosciuta segretamente e le faceva visita ogni notte. Soffriva perdutamente per la sua amata scomparsa glielo leggevo negli occhi. Quella donna era scolpita nella sua anima, incisa sul suo cuore.
Quindi...soffriva per me?
Lui amava me?
Scossi la testa, avevo bisogno di uno psichiatra, ma di uno veramente bravo!
