14. Cenere

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Non era al mio orecchio che hai sussurrato, ma al mio cuore. Non hai baciato le mie labbra, ma la mia anima.(Judy Garland)

Piangevo lacrime amare

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Piangevo lacrime amare.

Senza riuscire a fermarmi, a trattenermi.

Da quando avevo messo piede alla Rivera Enterprise, il mio intero mondo era stato stravolto, ribaltato, messo sotto-sopra.

Avevo perso mia zia, colei che amavo come una mamma. Ero stata costretta a scappare da casa mia in piena notte, come una ladra, ed a cercare rifugio da una persona che mi era del tutto estranea.

Potevo davvero fidarmi di Luke Rivera?

Era gentile, seppur usava qualche volta modi un po' grezzi e duri nel fare e dire le cose. Mi stava offrendo ospitalità e aiuto senza chiedere nulla in cambio, almeno così mi era parso di capire.

"D'accordo, aiutami." concessi, non avendo altra scelta, tirando su col naso. "Facciamo giustizia per mia zia e mio cugino, per tutto il male che mi hanno causato. Insieme."

Aveva ragione.

Non potevo farcela da sola, ci avevo già provato una volta ed a quanto pare non era andata a finire bene. Avevo bisogno di una mano, e lui aveva tutti i mezzi per farlo. Soldi, potere, influenze, conoscenze.

Tutto.

Luke era un Rivera.

Mi offrì un intero pacco di fazzolettini di carta, ed io iniziai a soffiarmi il naso ed asciugarmi il volto cosparso dal sale delle mie lacrime.

Avevo perso tutto! Tra le mie mani non c'era altro che polvere!

La mia vita passata, la mia vita presente...tutto era stato ridotto in cenere.

"Non hai più fame?" chiese lui, un po' preoccupato. "ho avuto i risultati delle tue analisi in anticipo, pare che la dottoressa abbia ragione. Hai carenza di ferro, dovresti riguardarti."

"Non riesco a mangiare, come potrei? Non m'importa adesso del mio stato di salute! Devo contattare la polizia, per avvisarli della scomparsa di mia zia. Potrebbero iniziare ad effettuare delle ricerche così da trovarne il corpo! Ho intenzione di seppellirla accanto a Jacob! Non meritava questa fine!"

"Ovviamente senza raccontare loro altro!" precisò lui, iniziando a riordinare un po' la cucina. "Fai bene a denunciarne la scomparsa, ma lo farai fra quarantotto ore. Malcom e Falck Martinez non devono sospettare minimamente che tu sappia qualcosa. Dovrà essere una denuncia di scomparsa qualsiasi. Questo almeno fino a quando non troveremo delle solide prove per incastrarli. Potrebbe essere pericoloso e rischioso raccontare già tutto alla polizia senza avere tra le mani qualche prova della loro colpevolezza. Se non dovessimo convincerli potremmo mettere a rischio la tua famiglia e nostra figlia."

"Avete fatto una denuncia anche quando io sono scomparsa?" chiesi incuriosita.

"Avevi lasciato alcuni indizi che la polizia interpretò come un tuo possibile suicidio! Hanno indagato per un po', poi hanno smesso di cercare. Ovviamente nessuno ci ha mai creduto alla tua morte, il tuo corpo non è mai stato ritrovato, e Martin e Ines non si sono arresi. Hanno assunto un investigatore privato per saperne di più. Avevano capito che tu mi avevi lasciato ed eri fuggita per proteggerci tutti da qualcosa. Ma è stata dura per ciascuno di noi senza di te. Non sapevamo che fine avessi fatto."

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