20. Libertà di scegliere

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*Buonaseraaaaa*

Lo so, sono in ritardissimo e non sapete quanto mi dispiace, ma la scorsa settimana per me è stata tremenda...dico sul serio. Non riuscivo nemmeno a mettermi davanti al pc, figurarsi a scrivere. 

Proverò a viziarvi nei prossimi giorni, ma non prometto nulla. Dipenderà tutto da alcune situazioni che sto attraversando, spero di riuscire a riprendermi del tutto <3 

Grazie per il vostro sostegno <3 leggo ogni vostro commento, visualizzo ogni vostra stellina...tutto <3 

Grazie, risponderò a tutti non appena possibile. 

Al prossimo capitolo, 

Un bacione grandissimo 



Non era la prima volta che mi ritrovavo al cospetto di Jay Rivera, in questi giorni avevo avuto modo di fargli visita, conoscerlo di persona, scambiare qualche parola confidenziale con lui, avevamo chiarito alcuni punti e aspetti del mio misterios...

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Non era la prima volta che mi ritrovavo al cospetto di Jay Rivera, in questi giorni avevo avuto modo di fargli visita, conoscerlo di persona, scambiare qualche parola confidenziale con lui, avevamo chiarito alcuni punti e aspetti del mio misterioso passato...o meglio su ciò che pensavo che facesse parte del mio complicato passato, e al momento era veramente ma veramente poco e frammentato ciò di cui potevo disporre.

In quelle occasioni, lontana da Luke, avevo compreso che in fin dei conti Jay non era davvero il mio tipo, a prescindere dal fatto che fosse sposato o meno, questo la diceva lunga a riguardo, ma ancora non avevo compreso e né tantomeno riprovato i miei sentimenti verso il padre di Lily. Questo m'impensieriva da un lato, ma dall'altro...

Ero ormai entrata in sintonia con l'agente di polizia che si stava occupando del caso di mia zia e non potevo desiderare di meglio. Louis era dolce, gentile, disponibile...e ci sapeva fare con me, con i bambini in generale. Mi sentivo al sicuro, protetta al suo fianco, tanto da iniziare a non temere più il ritorno di quei balordi.

A volte ero tentata di raccontargli la mia storia, ciò che sapevo, ma...ovviamente, a trattenermi, c'erano quelle minacce e quelle sensazioni a pelle che mi proibivano di essere del tutto franca con lui.

A volte, mi chiedevo come sarebbe stata la mia vita se non mi fossi mai intromessa nella vita di Jacob. Erano solo supposizioni, in verità non avrei mai potuto lasciarlo solo.

"Cosa aspetti ad entrare?" incitò Sarah, con cipiglio severo. Era stata lei a comunicarmi che Jay aveva richiesto la mia presenza nel suo ufficio. E io sapevo perfettamente cosa mi aspettasse dietro quella porta e quale parte avrei dovuto recitare per la salvezza della mia famiglia.

Con coraggio, trassi un profondo respiro, bussai e abbassai la maniglia per varcare la soglia dell'ufficio dell'amministratore delegato della Rivera Enterprise.

"Sono qui, mi avete fatta chiamare..." esordii entrando a passo svelto, richiudendo la porta alle mie spalle, mentre il cuore sembrava un tamburo nel mio petto.

Diedi un'occhiata ai presenti, e non potei fare a meno di aggiungere: "Ora capisco perché mi avete fatta chiamare, grazie."

Avevo un nodo stretto in gola, mi era stato detto che cosa dire quando mi sarei ritrovata al cospetto di quei balordi e avrei obbedito.

Proteggimi dalle mie paureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora