Freya's POV
Small Heath, 5 novembre 1914.
Amore mio,
Sono passati mesi dall'ultima volta che ci siamo visti, e la tua mancanza si fa sentire ogni giorno di più.
Sono passati mesi e per alcune persone non sembra esserci quasi niente di diverso, per me invece... è cambiato tutto.
Ho lasciato la scuola di arte per l'ennesima volta e questa è stata quella decisiva. Ho iniziato a lavorare in una fabbrica di armi, gli uomini quasi non ci sono più a causa della guerra e noi donne rimaste cerchiamo di compensare.
Il lavoro non mi piace, non era mai stato nei miei piani costruire un qualcosa che potrebbe uccidere qualcuno, ma purtroppo l'inferno della guerra è arrivato anche qui, non si è fermato soltanto al fronte. Le città sono ridotte in miseria, le persone non hanno più niente da mangiare e per qualche spicciolo fanno qualsiasi cosa.
La mamma lavora di meno ma non pranzando si stanca più facilmente, Charlotte ha smesso di cenare per far si che quel poco che viene messo in tavola possano mangiarlo Ian, Brandon, Alec, Phoebe e Audrey e io insieme a lei.
Gli affari alla compagnia stanno diminuendo e i soldi scarseggiano ovunque, quasi come l'acqua nel deserto.
É diventato difficile persino dormire per me, mi manchi.
Sai, ogni giorno ascolto sempre la radio e ogni volta che si annuncia la morte di soldati inglesi il mio cuore si ferma.
Scusami se passo da un argomento all'altro ma sono le due del mattino e sto tirando fuori attraverso questa lettera tutto ciò che sento e che ho dentro.
Passo molto poco tempo a casa mia perché ogni angolo mi ricorda te.
Mi ricorda le nostre liti, i nostri baci, le volte in cui mi rendevi semplicemente tua facendomi toccare il cielo con un dito.
Il mio cuscino, così come le lenzuola, sembra ancora profumare di noi, di te.
A volte chiudo gli occhi e ti immagino accanto a me, che mi accarezzi lentamente la schiena, come facevi sempre dopo aver fatto l'amore. Immagino di poter sentire ancora il tuo profumo, di poter ancora mettere la testa sul tuo petto e sentire il tuo cuore battere. Immagino di poterti guardare ancora negli occhi.
Immagino di avere ancora la possibilità di potermi perdere ancora nei tuoi occhi; quegli occhi che mi fanno tremare il cuore e l'anima e che sono capaci di guardare anche nell'angolo più nascosto di me stessa mettendomi completamente a nudo.
Ho sempre amato il tuo sapermi leggere dentro, mi hai sempre capita. Hai sempre capito il significato di ogni mia parola e ancor di più quello di ogni mio silenzio.
Hai sempre saputo leggere i miei occhi e attraverso di essi la mia anima, quell'anima un pò tormentata, difficile e a pezzi. Devo dire però che quell'anima tu non l'hai semplicemente letta, l'hai curata da ogni sua crepa e l'hai trattata come un diamante prezioso.
Hai fatto lo stesso con il mio cuore e tutta me stessa.
Ero rotta in miliardi di pezzi quando ci siamo conosciuti e tu li hai rimessi a posto tutti, semplicemente standomi accanto. Forse è da lì che ho cominciato ad amarti ma non l'ho mai ammesso a nessuno, nemmeno a me stessa.
Hai fatto di me, che ero una macchina completamente a pezzi, una persona nuova. Hai amato ogni mio difetto e ogni mia crepa, facendomi sentire il disastro più bello e fortunato del mondo.
Hai visto il mio lato più oscuro; quello sensibile, quello debole, quello incapace di rialzarsi, quello arrabbiato, ferito e pieno di rancore e non sei mai scappato via. Non mi hai mai abbandonata, non sei scappato, anzi, hai cercato di curarlo; te ne sei preso cura e lo hai amato.
Mi hai resa e fatta sentire meno "rotta", meno sbagliata e meno disastrata e per questo ti sarò grata per sempre.
Questa lettera potrà sembrarti senza senso, ma fidati, ho tanto da dire e poche orecchie disposte, quindi, non perdo le mie buone abitudini; quando voglio sfogarmi, corro nel mio posto sicuro... certo è un posto diverso rispetto a prima, poiché prima erano le tue braccia, ma con la guerra di mezzo dobbiamo accontentarci amore mio, quindi con un foglio e penna alla mano posso correre da te lo stesso, anche se in modo diverso.
Se te lo stai chiedendo si, sei tu il mio posto sicuro, l'unico posto in cui riesco a calmarmi quando fuori c'è la tempesta, l'unico posto in grado di farmi sentire a casa anche a migliaia di chilometri... l'unico posto in cui posso essere schifosamente me stessa senza alcun tipo di filtro o maschera, l'unico posto capace di farmi tremare il cuore e l'anima al solo pensiero.
Sei quanto di più speciale la vita mi abbia regalato amore mio, e spero che queste mie parole possano renderti felice, e che possano farti capire quanto io ti ami e quanto io ti aspetti a braccia aperte qui a casa.
Non ho mai avuto il coraggio di farti capire quanto io davvero ti ami.
Non sono brava a creare discorsi e se avessi dovuto tirare fuori tutto questo a voce, probabilmente avrei fallito miseramente, quindi cerco di fartelo capire in questo modo, scrivendoti.
Volevo dirti che sei l'amore più puro che esista.
Che sei quell'amore totalizzante, quello che si ramifica in ogni parte del proprio essere.
Volevo dirti che non sei come i protagonisti dei romanzi rosa che tanto amo leggere, ma che sei di più.
Ho sempre immaginato di trovare un ragazzo come quelli dei miei romanzi, ma mai avrei immaginato di trovarne uno che quei standard... li superasse tutti.
Non ti dirò quindi che mi fai provare l'amore di cui parlano i libri perché sarebbe riduttivo.
Ti dirò che sei un qualcosa che va completamente al di là di tutto questo: al di là dell'immaginabile, al di là del cuore e di qualsiasi prospettiva.
Non ti dirò dunque che sei il mio principe azzurro, ma ti dirò che sei semplicemente il mio oltre.
Prenditi cura di te amore mio.
Ti amo da qui alla fine del mondo, ricordalo sempre.
Per sempre tua...
Freya.
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Across the distance ||John Shelby||
FanfictionL'amore è sempre stato un sentimento descritto con l'aggettivo: "forte". È sempre stato descritto come un qualcosa che può far fronte a tutte le altre. Come un qualcosa che può sconfiggere tutto. Come un qualcosa che non si pone limiti, e che se v...