Across the distance ||John Shelby||

Terra di nessuno

John's POV

Non ci potevo credere...
Freya aspettava un bambino...mio.
Avevamo creato un qualcosa di nostro semplicemente amandoci.
Quel bambino era nostro.
Mio e suo.

Ero incredibilmente felice ma anche incredibilmente spaventato.
Ero sicuro che non lo avrei mai visto nascere, ma avevo un desiderio indescrivibile di vederlo crescere.

Da quando Freya me lo aveva detto non avevo smesso di pensarci.
La immaginavo con il pancione.
Con il bambino tra le braccia.

Immaginavo loro due ad aspettarmi in stazione il giorno del mio ritorno a casa.
Ci immaginavo insieme, in tre e felici.

Immaginavo quel bambino.
Immaginavo i suoi occhioni, il suo nasino, le sue labbra, la sua pelle bianca e liscia.

Lo immaginavo e fantasticavo sulle somiglianze.
Mi sarebbe piaciuto un maschietto uguale a me... ma del resto anche una femminuccia sarebbe stato meraviglioso averla.
Avrei avuto due principesse da proteggere.
Le principesse più belle del mondo.

Dal pensiero non riuscivo nemmeno più a dormire.
Ero felice.
Ero motivato ancora di più... la notizia del bambino mi aveva dato uno spirito nuovo.
Uno spirito più combattivo, più forte, più... umano.
Io che di umano in quei mesi non avevo più niente.

Non ero più umano.
Nessuno lo era. Non più.

Eravamo stati ridotti ad un ammasso di esseri senza dignità, nome, personalità o altro.

Eravamo soltanto soldati mandati a morire, soldati che combattevano ogni giorno non solo con i nemici ma anche con la morte che ogni giorno era sempre dietro l'angolo.

"A cosa pensi? Ti vedo assorto!" esordì Thomas una notte risvegliandomi dai miei pensieri

"A Freya e al bambino. Te lo immaginavi Tom? Io diventerò padre" sorrisi

"Lo immaginavo, anzi, mi chiedevo come mai voi due non vi siate messi insieme prima!" rise leggermente e si accese una sigaretta

"Ho una voglia inimmaginabile di tornare a casa e di starle accanto" ammisi

"Freya e il bambino ti aspetteranno a casa quando tutto questo sarà finito John, non temere" disse mio fratello

Annuii mi immersi di nuovo nei miei pensieri.

Sarei davvero ritornato a casa?
Quanto sarebbe durata questa cazzo di guerra?
Freya mi avrebbe davvero aspettato?

Non sapevo rispondere a nessuna di quelle domande.
Mi sentivo motivato ma avevo anche una gran paura.
Per la prima volta avevo davvero paura di morire.

Avevo paura di non riuscire a farcela.

Avevo paura del fatto che il mio bambino avrebbe dovuto chiamare "papà" qualcun altro.

Avevo paura che se questa guerra fosse durata anni, lui o lei non avrebbe voluto vedermi.

Se questa guerra fosse durata anni quante cose mi sarei perso?

Il parto.

La prima parola.

I primi passi.

I primi sorrisi.

I primi pasticci.

Mi sarei perso una serie di cose che non avrei potuto rivivere.
Sentivo un peso schiacciante nel petto al solo pensiero.

Mi asciugai le lacrime che erano sfuggite al mio controllo e sospirai.

"John non è colpa tua" sentenziò Thomas