-CAPITOLO 12- Piacere, Zena

19 0 0
                                    

Ciao, è Zena che vi parla, l'involucro che tiene ancora in piedi queste insopportabili personalità. Mi avrete incontrata qualche volta tra una frase e l'altra delle mie emozioni. Sono tanto felice di poter scrivere, un po' meno di leggere ciò che è stato detto fin ora. Evidenti sbalzi d'umore, critiche, dubbi, paure, tutto, almeno in apparenza, solo per proteggermi. Finalmente inizia a smontarsi l'enorme bugia che Emotiva Tragica esista per il mio bene seppur si senta ancora forte la sua voce nella mia testa. Fino a poco tempo fa credevo di essere, appunto, solo un involucro, che non potessi esprimere un pensiero non condizionato dalle mie altre sfaccettature e invece, un po' alla volta, forse acquisendo più fiducia verso me stessa, mi accorgo che non è così. Anche se ancora con difficoltà, capita di riuscire a guardarmi da fuori, a vedere Emotiva Tragica, Emotiva e Razionalità prendere spazio nella mia vita, nel passato e nel presente. Una cosa su cui siamo tutte d'accordo è l'irremovibile buco nero che mi porto dentro da tempi ignoti ed è guardando quel dolore espandersi per colpa delle mie emozioni che finalmente riesco a dirmi "mi dispiace". Sento sempre più spesso il bisogno di perdonarmi, di compatirmi, di provare pietà verso me stessa perché anche se Emotiva Tragica continua a colpirmi e a dirmi che merito tutte cose brutte, non credo davvero di essermi meritata il dolore che continua a corrodermi. Sto guardando una nuova serie su Netflix "Tutto chiede salvezza", parla di questo ragazzo che si risveglia in psichiatria dopo una violenta reazione psicotica, la sua diagnosi è depressione e disturbo bipolare. Viene presentata la sua vita prima del ricovero: tutta sorrisi, droghe e discoteche, non ho potuto fare a meno di trovare delle somiglianze con la mia di vita, di rimembrare la frase di mia madre "Però quando devi uscire con gli amici non hai più niente, eh?", quella consapevolezza di non essere creduti da nessuno perché il dolore dell'esistenza lo provano tutti, il "fattelo passare" di turno, arrivare a pensare che la leggerezza sta solo nella morte e arrivarci mentre si balla in mezzo alla folla con un drink in mano. Per questo la depressione è così infida, la senti dentro bruciarti l'anima ma non è detto che il corpo fumi. Il discorso del ragazzo nella prima puntata mi ha ricordato una delle mie prime sedute dallo psicologo: quando inizi un percorso psicologico sei sempre un po' spaesato e impaurito, hai fretta di essere felice perché ciò che hai dentro ti sta distruggendo. Credi di avere a che fare con un incompetente perché stai peggio di quando hai iniziato ma è proprio quando inizierai a stare peggio che riuscirai a cacciare la parte più marcia di te, è così che è nata Emotiva Tragica, no? E' nella consapevolezza di ciò che ti stai infliggendo che lo psicologo potrà finalmente avere un'idea chiara di chi sei. All'inizio del mio percorso non stavo lottando per stare bene ma per mettere a tacere ogni parte sensibile di me ed è a quella Zena che chiedo scusa, alla Zena che aveva dimenticato cosa significasse vivere le emozioni senza reprimerle, che tutto era meglio del dolore e dell'amore; chiedo scusa a quella Zena devota solo alla rabbia e alla delusione ma soprattutto a quella che ha pensato per anni di farsi fuori. E' soprattutto a lei che chiedo scusa perché la prima a non aver dato la giusta importanza alla voragine che ancora ho dentro. Che dolore immenso ho dovuto sopportare per non riuscire a vedere un'altra via d'uscita? Quanto tempo le ho lasciate in putrefazione dentro me le cose che mi facevano male? Quante persone orribili ho incontrato per arrivare a pensare che l'affetto, l'amore, l'empatia, la sensibilità non ne valessero la pena? Che il dolore fosse solo una scusa per rimandare le cose importanti della vita? Quanto sola sono stata per chiedere aiuto, timidamente, tramite qualche poesia resa pubblica? Prima che mi chiudessi in me stessa e pensassi al suicidio ogni giorno chiedevo aiuto sui social, continuamente, mandavo segnali ai miei affetti più cari e sapete cos'hanno fatto? Mi hanno consigliato di smetterla perché le persone iniziavano a prendermi in giro. Voglio chiedermi scusa per essermi sentita sbagliata quando avevo soltanto bisogno di qualcuno che reggesse il peso del mondo insieme a me.

Storie di un' Emotiva TragicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora