19⟩ "Sarà per un'altra volta"

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Jungkook era seduto per terra, sul prato. Un libro fra le sue gambe e l'evidenziatore in mano.

Stava provando a studiare durante la ricreazione, anche se i suoi sforzi erano invani, visto che proprio accanto a lui c'erano Taehyung, Hoseok e Jin che schiamazzavano come dei ragazzini.

‹ Potete fare silenzio? › chiese ai tre, ma la sua voce non si sentì nemmeno.
Sbuffò e chinò la testa sul libro, affranto. Namjoon, notando il suo amico in difficoltà lo aiutò.
‹ Jungkook vi ha detto di fare silenzio. › sentenziò, e nonostante non avesse urlato la sua voce arrivò dritta e chiara agli altri.

I privilegi di essere alpha.

I tre allora si voltarono verso l'omega più piccolo e quando notarono che stesse studiando fecero silenzio. Jungkook li ringraziò mentalmente.

Si abbassò nuovamente col capo sul libro, ma ben presto sentì una presenza accanto a lui.
Si girò e vide Taehyung seduto esattamente accanto a lui che lo guardava con un sorriso.
Non aveva fatto niente, eppure Jungkook sentì le sue guance arrossire.

Non si dissero niente e in silenzio l'omega ritornò sul suo libro.
Gli altri ricominciarono a parlare, sta volta più piano di prima.

Immerso com'era nel suo studio quasi non si accorse che l'alpha accanto a lui aveva messo la mano sulla sua coscia.
Quasi.

Il calore della sua mano arrivò fin sotto il tessuto dei jeans di Jungkook e ciò lo fece rabbrividire, allo stesso tempo gli diede una sensazione piacevole.

Si girò a guardare Taehyung ma lui sembrava immerso nella conversazione con gli altri.
Fu per questo che si prese diversi minuti per guardarlo.

Taehyung era perfetto. Era molto più che un - ormai ex - migliore amico per lui. Oltre questo, era bellissimo: una di quelle bellezze che tutti i ragazzi bramano e che le ragazze desiderano conquistare. E la cosa che più faceva emozionare Jungkook era vedere come Taehyung fosse gentile con lui, come lo trattava sempre bene e come lo amava.

Sorrise come un ebete e poi quasi incoscientemente un pensiero gli balenò in mente: Taehyung come suo alpha.

Arrossì pesantemente e per poco non saltò sul posto a quel pensiero.
Era così possibile eppure così inimmaginabile.
In poco tempo la sua mente si perse in scenari e film mentali di lui e Taehyung come alpha e omega l'uno dell'altro e, senza farlo apposta, dalla sua bocca uscì un suono simile ad un urletto.

I suoi amici si girarono a guardarlo e lui si sentì terribilmente in imbarazzo.
‹ Jungkook cos'era quello? › chiese Jin,
‹ n-niente non... › la mano di Taehyung si mosse sulla sua coscia e per qualche e secondo si fermò.
‹ ...non fateci caso › concluse, guardando poi Taehyung.

Si guardarono negli occhi per qualche secondo, e per l'alpha fu come un invito ad avvicinarsi all'altro.
Fecero unire le loro labbra e iniziarono a muoversi in sincronia, mentre il pensiero ipotetico di Taehyung come alpha di Jungkook non lasciò mai la sua mente.

L'omega si sentì improvvisamente bisognoso - di attenzioni, forse? - e si aggrappò quasi disperatamente alla camicia dell'alpha, mentre lui gli accarezzava i fianchi da sotto la maglietta.

‹ ok basta! Va bene così, la continuazione la fate a casa! › esclamò Namjoon, inorridito dalla sfacciataggine dei più giovani.

Jin e Hoseok scoppiarono a ridere, Taehyung e Jungkook, invece, si staccarono lentamente dal bacio e piano aprirono gli occhi, guardandosi intensamente.
I loro occhi erano fissi gli uni negli altri, non c'era niente che potesse rovinare quel momento ed entrambi stavano aspettando che succedesse la stessa cosa.
Desideravano soltanto che i loro occhi si illuminassero di due specifici colori: rosso e celeste.

Ma ciò non accadde.

Dopo due minuti buoni a guardarsi, e sperare, e provare... non successe niente. Non avevano avuto l'imprinting.

La campanella di fine ricreazione suonò e arrivò rumorosa alle loro orecchie, portando Jungkook ad imbronciarsi dalla delusione e Taehyung a sospirare.

I due si alzarono e prima che potessero dividersi Taehyung guardò Jungkook: ‹ sarà per un'altra volta ›, gli disse prima di lasciargli un bacio a stampo e andare via.

In classe per Jungkook fu come una tortura: i professori spiegavano cose che non gli interessavano, era rimasto tutto il tempo a pensare al perché non avevano avuto l'imprinting e poi, Jimin era accanto a lui, e lo guardava insistentemente.

Battè svariate volte il piede per terra, fin quando non si spazientì: ‹ si può sapere che vuoi? ›

Jimin ridacchiò.
‹ Niente, niente. Mi fa solo ridere il modo in cui non ti sei mai accorto di niente fra me e Yoongi ›
Jungkook strinse i pugni e fece spallucce. Non rispose nemmeno, si sentiva uno stupido ad essersi fidato dell'ennesimo alpha sbagliato.
‹ Da quanto tempo andava avanti? › chiese soltanto.

‹ Dalla festa di Jackson. ›
Ovvero quando Taehyung aveva spintonato Yoongi.
Quelle parole sentite adesso non gli facevano nè caldo nè freddo, adesso lui aveva Taehyung e poiché voleva tenerselo bello stretto, quelle parole gli scivolarono addosso.

Il problema sarebbe stato se lo fosse venuto a sapere prima, in quel caso non sapeva se sarebbe rimasto così tranquillo.

Decise di non pensarci. Annuì debolmente e si girò, adesso il suo problema principale era un altro.

 𝗟𝗼𝘃𝗲 ♡︎ | тαєggυк σмєgανєяѕєDove le storie prendono vita. Scoprilo ora