13⟩ "Tu per me sei tutto ma io per te sono solo un migliore amico"

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Nei giorni seguenti l'omega era rimasto chiuso nella sua stanza senza contattare nessuno. Le parole di Taehyung gli risuonavano in mente e ogni volta facevano sempre più male.

Sapere che anche la persona più importante per lui si era allontanata gli procurava un dolore lanciante al petto, un macigno che non riusciva a togliersi di dosso.

Adesso, incitato da sua madre, aveva deciso di andare a scuola e si ritrovava a camminare da solo per quelle strade che solitamente percorreva accompagnato da Taehyung.

E anche in quell'istante non riusciva a toglierselo dalla mente, gli ci volle tutta la sua forza di volontà per non scoppiare a piangere dinuovo.

Una volta arrivato a scuola Jungkook si sedette in una panchina portando le ginocchia al petto, ancora una volta si ritrovò a pensare a Taehyung. In particolare alla sua frase "lui se ne andrà e tu piangerai disperato nelle mie braccia" e gli venne in mente un ricordo di alcuni anni fa.

flashback

Era un giorno piovoso, Jungkook camminava da solo al centro di Seoul, lacrime calde scorrevano dalla sue guance e il suo corpo singhiozzava e tremava dal freddo.
Il suo ormai ex ragazzo lo aveva lasciato. Gli aveva detto di incontrarsi lì e Jungkook credeva che Seonghwa volesse passare un pomeriggio con lui, invece lo aveva mollato.
Il suo cuore si era spezzato, e adesso, mentre camminava per ritornare a casa sua, tutto quello che faceva era pensare a quando sarebbe stato con Taehyung: gli avrebbe spiegato tutto e lui lo avrebbe sicuramente abbracciato. Jungkook amava quando Taehyung lo abbracciava, lo faceva sentire al sicuro.
Il suo telefono squillò e lui lo prese andando a ripararsi sotto a dei palazzi.
"P-pronto?"
"Jungkook! Dove sei? Stai male?"
"Sono al centro...perché?"
"Sto arrivando."
"C-cosa?"
"Arrivo!"
Taehyung aveva attaccato la linea lasciando Jungkook confuso. Sconsolato, resto lì al riparo per altri dieci minuti fin quando non sentì una macchina sfrecciare verso di lui e poi la vide fermarsi davanti a lui.
Lo sportello si aprì e ne uscì Taehyung, che senza ripensamenti raggiunse Jungkook bagnandosi sotto la pioggia.
‹ Tae- › Jungkook venne interrotto da Taehyung che lo abbracciò e la sua faccia finì immersa nel suo petto.
‹ andiamo in macchina. › ordinò il maggiore e Jungkook lo seguì in silenzio, confuso ma anche sollevato.
L'alpha si sedette dal lato del guidatore e l'omega si sedette a cavalcioni sopra di lui, abbracciandolo dinuovo.
‹ Mi dici cosa ti è successo? Perché stai piangendo? › chiese Taehyung stringendo i fianchi di Jungkook per incitarlo a parlare.
Lui alzò la testa e singhiozzò: ‹ mi ha lasciato... › poi scoppiò dinuovo a piangere. Ma a Taehyung non piaceva vedere il suo Jungkook piangere in quel modo, perciò gli aveva alzato la testa facendo incontrare i loro occhi, il primo a parlare fu Jungkook che realizzò la situazione.
‹ Tae ma sei pazzo? Non hai la patente per guidate! ›
‹ Pensi che m'importi? Non so come ma ho percepito che stessi soffrendo e sono venuto qui › disse l'alpha portando i suoi pollici ad asciugare le lacrime di Jungkook.

L'omega stette in silenzio per qualche secondo, poi il suo broncio si trasformò in un leggero sorriso. Senza dire una parola si accucciò nuovamente al petto dell'alpha. Non poteva credere che lo avesse raggiunto da così lontano da casa loro e senza patente solo perché aveva sentito il suo dolore. Strusciò la guancia sul petto di Taehyung e allacciò le braccia intorno al suo collo in segno di ringraziamento.

fine flashback

Ancora oggi non si spiegava come aveva fatto Taehyung ad averla passata liscia, visto che aveva attraversato mezza Seoul senza patente.

 𝗟𝗼𝘃𝗲 ♡︎ | тαєggυк σмєgανєяѕєDove le storie prendono vita. Scoprilo ora