I giorni successivi passarono tutti allo stesso modo: sveglia, colazione, lavori, doccia, pranzo, lavori, doccia, cena. Tutto così monotono.
Tutto così, fino alla notte del sei ottobre.
-Adrian, svegliati. Sbrigati!-
-Che ora sono?-
-Sono le tre e un quarto di notte. Ti devi alzare-
-Che cazzo è successo?-
-Zitto, Adrian. O forse dovrei dire, Achille?-
Il sangue si ghiacciò nelle mie vene.
-Come sai il mio vero nome?-
-Io ti conosco, e tu conosci me-
Lo guardai stranito. Stava mentendo, o avevo ragione su di lui?
-Non credo di, di star comprendendo. Tu mi conosci?
-Sì-
-E io conosco te?-
-Sì-
-Stai scherzando, non ti ho mai visto prima di ora-
-Ti sbagli. Non mi hai visto in quest'epoca, ma in un'altra sì-
-Non sta ancora capendo-
-Ok, non mi stupisce questa cosa. L'intelligenza non è mai stata il tuo forte-
-Oh, come cazzo ti permetti?-
-Ok, scusa, ma è la verità. Vediamo un po', se ti dicessi, che sono il figlio di Laerte? Ricordi qualcosa?-
Iniziai a pensare, guardando il pavimento, poi lo guardai con gli occhi spalancati e una mano sulla bocca. Era Odisseo.
-Odisseo, sei tu?-
-Finalmente ce l'hai fatta!-
Lo abbracciai.
-Tutti questi tatuaggi?-
-Copertura. ma parlando di te, seriamente hai scelto Adrian come nome?-
-Che dovevo fare?-
Scoppiammo a ridere. Non era cambiato per niente, così come non era cambiata la sua mente, geniale come sempre.
-Allora che ci fai qui?- gli chiesi.
-Zeus mi ha mandato per aiutarti a uscire da questa situazione. Ma che sta succedendo? Non mi ha spiegato nulla e vorrei sapere perché sei rinchiuso in un cercare in Croazia piuttosto che sull'Olimpo. Zeus si è degnato di dirmi che ora vivi con loro-
E raccontai di nuovo tutto, dalla profezia all'arresto.
-Sei nei guai fino al collo, amico mio- constatò Ulisse, non apenna finii di parlare – ma ora ci penso io a tirarti fuori di qui-
-E come?-
-Ho pensato già a tutto. All'inizio volevo tagliare le sbarre della finestra per poi calarci giù con una corda e scappare, ma all'altezza di cinque metri, credo che sia difficile uscire vivi dato che la corda è lunga solo due metri e mezzo. Perciò passiamo al piano B, più complesso. Ti ricordi come si fa un combattimento corpo a corpo, sì?-
-Ne ho affrontati due prima di arrivare qui e sono vivo, quindi sì, me lo ricordo ancora-
-Ottimo. Prima di passare all'azione, iniziare a bere queste due bottigliette d'acqua, nel mentre ti spiego il piano-
Presi le bottiglie e iniziai a berne una.
-Ok, quando avrai finito, dovrai bere questo liquido rosso. È sciroppo di ipecacuana: nel giro di trenta minuti ti farà vomitare. Fingeremo, quindi, un tuo malore. Io chiamerò le guardie che verranno a controllare la situazione, e cercherò di stordirle, – se riesci dovrai darmi una mano; non dovresti avere effetti collaterali- dopo ciò, prendiamo le loro pistole e le munizioni e usciamo. Che dici?-
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Rivolta dal Tartaro
FantasyIn un mondo contemporaneo, gli dei si trovano a dover affrontare un problema che credevano risolto da tempo: Ade e i Titani vogliono scatenare una nuova rivolta per salire al potere. Gli Olimpi, però, hanno un'arma, il Dilitìrio, un veleno custodito...