-CAZZO!-
Ade battè il pugno stretto attorno al suo calice sul tavolo della grande sala del suo palazzo, rompendo l'oggetto di cristallo. Anche la bottiglia di vino che si trovava su di esso, rotolò fino a cadere al suolo, andando in frantumi.
-Ma perché hai fatto fuori la mia bottiglia di vino, ora? Era così buono ... -
-Ecco a te un'altra bottiglia, così puoi ubriacarti senza rompermi i coglioni- borbottò la divinità, facendo schioccare le dita. Sul tavolo, comparve di nuovo la bottiglia.
-Dai Ade, Gerione ha fatto un lavoro niente male- constatò il Titano, mentre riempiva il bicchiere.
-Sì, padre, ma è ritornato qui in condizioni di merda, e senza quell'essere con sé. "Ha fatto un lavoro niente male" dovrebbe consolarmi questo? ACHILLE DEVE MORIRE!-
Un altro pugno fu scaraventato sul tavolo. Sul lato della mano della divinità, dei pezzi di cristallo penetrarono la carne, dalla quale uscì un rivolo di sangue rosso scuro che iniziò a correre lungo il polso.
-Ade, calmati. Fatti curare la mano- disse Crono, avvicinandosi al figlio.
-Stai fermo- ordinò la divinità. Afferrò con pollice e indice i pezzi di vetro e li tirò fuori dalla mano in un istante. Il sangue sgorgò in maggiore quantità e più velocemente. Ade arrotolò la manica della sua giacca e leccò il liquido rosso, arrivato vicino al gomito, per poi avvolgere il taglio con un tovagliolo in tessuto nero, ricamato all'angolo con una "A" all'interno di un cerchio di serpi.
-Credo mi sia aumentato il ferro, a giudicare dal sapore. Dovrei rifarmi le analisi, effettivamente ... Torniamo all'argomento principale-
-Abbiamo poco tempo, ancora – commentò il Titano – e poche armi a disposizione. Sono tornati tutti gravemente feriti, è abbastanza forte il ragazzo-
-Purtroppo lo devo ammettere anche io. Hanno scelto quello più debole tra loro, ma è comunque una bella spina nel fianco-
-Ade, ma se lo uccidessimo con le nostre mani piuttosto che farlo fare a uno dei tuoi scagnozzi? Non sarebbe più divertente?-
-Sì, sarebbe molto più divertente, ma molto rischioso. Sai che cosa comporterebbe la sua morte da parte di uno di voi Titani o da me? Si scatenerebbe il disastro. Io lo voglio far fuori per far sì che gli Olimpi non abbiamo il Dilitirio e quindi, aver poi la strada spianata per ucciderli, senza però esporci in prima persona, anche se, ovviamente, il disastro si scatenerebbe lo stesso. Ti ricordi l'altra volta? Eravamo così vicini alla vittoria ... se non fosse stato per Efesto, quel bastardo...-
-Me lo ricordo bene. E scusami, se andassimo noi a prendere il Dilitiro? È nocivo anche per loro, è un'arma a doppio taglio. E poi immaginati che sorpresa, arrivano ad Atlantide dopo varie peripezie, e non c'è. Sarebbe un colpo di scena da paura-
-Il problema è che Atlantide è una città che "non esiste"-
-E dove stanno andando allora?-
-Non esiste, nel senso che appare solo a chi è concesso di vederla. Se noi andassimo, non la troveremo, però ... -
Ade si alzò dal tavolo e iniziò a camminare lungo la stanza, riflettendo su quell'idea data da Crono: ci fosse stato un altro modo per raggiungere il Dilitirio.
La divinità, ad un certo punto, si fermò in mezzo alla stanza, con gli occhi sbarrati e fissi sul pavimento, mentre sulla bocca coperta da una mano, iniziò a formarsi un sorriso di trionfo.
-Sai cosa? Forse è meglio che Achille arrivi ad Atlantide, e che torni anche sull'Olimpo-
-Cos'hai in mente?-
Anche Crono si alzò in piedi, sporgendosi verso l'altro, con le orecchie tese per sentire ogni suo sussurro.
-Il piano perfetto per la nostra vittoria. L'Olimpo sarà nostro-.

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Rivolta dal Tartaro
FantasyIn un mondo contemporaneo, gli dei si trovano a dover affrontare un problema che credevano risolto da tempo: Ade e i Titani vogliono scatenare una nuova rivolta per salire al potere. Gli Olimpi, però, hanno un'arma, il Dilitìrio, un veleno custodito...