Arrivammo sull'Olimpo grazie ad una pozione di Alexis.
Davanti a me i Titani ci guardavano dall'alto, ci studiavano: a destra c'era Oceano, Titano delle acque e a seguire Ceo, Titano dell'intelletto; a sinistra osservavano attenti Crio, Titano dell'intelletto e Giapeto, Titano del ciclo vitale.
Tra le due coppie, invece, Crono. Aveva una falce in mano e sulla spalla destra una cornacchia nera: il suo gracchiare era l'unico rumore a squarciare il silenzio.
Antistante al Titano, un altro uomo ci guardava, stavolta con un sorriso a dir poco perfetto: i capelli biondo platino rasati ai lati erano sistemati in un ciuffo con qualche ciocca ribelle. L'orecchio sinistro era abbellito con vari orecchini e le nocche delle mani erano sovrastate da anelli lavorati alla perfezione anche nei minimi dettagli.
-Felici di vederci? Siamo di nuovo tutti insieme-
-Cambio look, eh Ade?-
-Ti piace Poseidone? La barba mi aveva stancato, come anche i capelli neri. Le mie anime dicono che sto meglio così. Concordi?-
-Cosa ti ha spinto a farti vivo dopo millenni?- chiese freddamente Atena.
-Sempre diretta la mia nipotina. Voglio solo riprendermi ciò che tuo padre mi ha tolto-
-Io non ti ho tolto ass ... -
-E INVECE SÌ!-
Ade sbarrò gli occhi colmi di rabbia vendetta, così come quelle tre parole che erano uscita dalla sua bocca. Anche la cornacchia tacque al suo urlo.
-Ade, per favore- disse Era.
-STAI ZITTA, CAGNA!-
Dai palmi della divinità partirono due fasci di luce viola che conversero all'addome della dea, spingendola contro il muro dietro di sé.
-Se non vuoi parlare con i tuoi fratelli, parla con me-
Quella frase trascinò con sé il silenzio. Tutti gli sguardi furono rivolti verso di me.
-Siamo fratelli solo perché condividiamo i genitori, niente di più-
-Perché?-
-Tu conosci la loro versione dei fatti antecedenti a questo momento-
-E basta questa, è quello che è successo- sbottò Poseidone.
-Davvero, fratellino?-
-Smettila di fare la vittima- intervenne Ares.
-Io, la vittima? Facciamo decidere ad Achille-
Ade schioccò le dita, e i Titani scomparvero, tornando negli Inferi.
-Achille, io ti racconterò ciò che è successo e giudicherai chi è il buono e chi è il cattivo. Il cattivo resta tale se si ascolta solo versione degli eroi-
Potevo ucciderli subito, è vero, ma non so perché non lo feci.
Prima che Ade iniziasse a raccontare, avevo notato lo sguardo diventare meno duro, mentre la rabbia iniziale aveva lasciato il posto alla nostalgia.
-Bene, partirò dall'inizio, assicurandomi di non tralasciare nulla: vedi, come credo che tu sappia già, io sono il terzo di sei fratelli, ma fra i presenti, io sono il più grande. Fui divorato da nostro padre e crebbi nel suo stomaco come tutti gli altri, ad eccezione di uno, Zeus, il figlio che avrebbe sovrastato il potere del padre, il figlio che ha portato nostro padre al gesto estremo di divorarci; poi fummo liberato, ci fu la Titanomachia e cose che già conosci che non racconterò di nuovo, altrimenti non finiremo più.Conclusa la battaglia, io, Zeus e Poseidone ci dividemmo i tre regni terrestri: i de fenomeni qui presenti, decisero senza consultarmi di lasciare a me l'onore di fare compagnia ai vinti. " Sei il più grande, è una responsabilità per noi". Voi dovevate divertirvi con le puttane, ovviamente. Non opposi resistenza, sarebbe stato inutile, così ho passato secoli da solo, a guardare le anime scendere nel mio regno mentre voi eravate lì sopra a divertirvi come matti, assieme ai vostri figli legittimi e illegittimi.

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Rivolta dal Tartaro
FantasiaIn un mondo contemporaneo, gli dei si trovano a dover affrontare un problema che credevano risolto da tempo: Ade e i Titani vogliono scatenare una nuova rivolta per salire al potere. Gli Olimpi, però, hanno un'arma, il Dilitìrio, un veleno custodito...