Devo darti una notizia

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Il telefono faceva ricadere il medesimo suono di chi aspetta una risposta dall'altro capo nelle mie orecchie, accentuato da un pizzico di ansia dovuto alla situazione generale.

Detto fra noi, non credevo di aver fatto la scelta giusta nel ritornare nella mia vecchia città natale, ma probabilmente riacquistare quelle radici spezzate da un giovane senza cervello, come il vecchio me, avrebbe giovato alla mia situazione mentale; o così dicevano i miei medici.

"Pronto, Jimin?"

Sentii dall'altro lato la voce bassa e calma del mio migliore amico che, chiamandomi per nome, fece riaccellerare il battito del mio cuore.
Non ci sentivamo mai, era raro chiamarci a vicenda per via dei vari impegni ognuno, ed ogni qualvolta succedeva era una festa.

"Hey, Taehyung. Come stai?" Sussurrai sorridendo

"Cavolo, che bello sentirti" ridacchiò "io sto bene, e a te come va?"

"Beh, è bello sentirti anche per me" mi morsi le labbra "piuttosto, devo darti una notizia"

"Oh? Notizia? Che succede?"

"Sai, ho fatto la mia valigia poco fa, ho preso il necessario e sono partito. Mi sono fermato in un aereoporto di una certa Deagu, per caso sai che città possa essere?" Risi

Dall'altro capo del telefono non ci fù risposta alcuna, per un po', dopodiché dovetti spostare il cellulare dal mio orecchio, per non insordirmi dalle sue urla.

"Che cazzo dici Jimin! Dove diamine sei? Come? Perché?" Esclamò

"Frena frena, sono qui in città, sono tornato" sorrisi sospirando "ti va di dirlo agli altri e vederci tutti ad un bar, come i vecchi tempi in una bella rimpatriata?"

"Cavolo Jimin, me lo chiedi anche? Ovvio che faremo questa uscita, non vedo l'ora di poterti abbracciare e, di sicuro, anche Jungkook inizierà a dirlo insistentemente non appena glielo comunicherò" tirò un sospiro "sono così felice" sussurrò

"Yah, non piangere adesso, piccolo ragazzino" sorrisi scuotendo la testa "ci vediamo oggi okay? Solito orario, le sei non gustano mai a nessuno"

"D'accordo Jiminie, a dopo, grazie per questa bella sorpresa"

"Sta zitto, ci vediamo" sorrisi staccando la chiamata, ricominciando di nuovo a respirare regolarmente, finalmente, afferrando la valigia incamminandomi verso l'hotel in cui, precedentemente, avevo prenotato una stanza.

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Mi diedi una sistemata veloce, non appena fui certo di avere tolto ogni oggetto necessario dalla valigia, guardandomi, poi, allo specchio inserendo da entrambe le braccia la camicia bianca super pulita e perfettamente stirata.

L'aria che si respirava nella zona non poteva fare altro che farmi sentire al sicuro, bene, protetto. Sapevo di essere circondato dai miei amici, dalla mia famiglia, dall'amore che ognuno di noi provava per l'altro e forse proprio questo mi aveva spinto a dare il massimo ad ogni seduta dagli psicologi dove ero paziente da anni.

Probabilmente qualche mese prima non avrei mai avuto il coraggio di prendere un'aereo e viaggiare in completa solitudine, assalito da gente nuova ai miei occhi, ed invece adesso c'ero riuscito senza paura e ciò significava che avevo finalmente fruttato risultati.

Sorrisi voltando lo sguardo verso la finestra, guardando l'orologio posto sopra di essa e notando quanto in ritardo fossi, quindi decidi di sbrigarmi, truccandomi e sistemando i capelli nel modo più veloce possibile, sperando di non risultare trascurato e di cattiva presenza già al nostro primo incontro.

Afferrai il cellulare e le chiavi della camera avviandomi verso il luogo che i ragazzi avevano scelto per me e che Taehyung mi aveva gentilmente inoltrato tramite posizione.
Avevo spiato davvero molto la zona in cui i miei amici abitavano, anche perché ricordavo poco e niente di quella zona totalmente cambiata negli anni, ma quel bar non l'avevo mai tenuto in considerazione e mi piaceva scoprire cose nuove.

Vidi in lontananza, tra le luci fievoli dell'atmosfera di quel locale, un tavolo con tante persone, con quelle persone: i miei amici.
Mi ci avvicinai lentamente, silenziosamente, per poi sorridere mordendomi le labbra

"Ciao a tutti!"

Taehyung si voltò verso di me, mentre fra le braccia teneva una bambina che appena mi vide si rifugiò subito verso il fondo del tavolo, permettendogli di alzarsi velocemente e, di scatto, abbracciandomi forte
"Oh mio Dio, Jimin" sussurrò affondando il viso nell'incavo del mio collo

"Oh, hey" sorrisi "come stai?"

"Bene, molto bene ora che ci sei anche tu" sorrise leggermente, staccandosi per guardarmi ed accarezzarmi il viso, indicando gli altri subito dopo "hai visto chi altro c'è?"

Annuii scuotendo la testa
"Li vedo, li vedo" alzai la mano ma non feci esattamente in tempo ad elaborare il tutto dato che Hoseok subito mi si buttò addosso stringendomi a sé

"Yah! Jiminie!" sorrise alzando di gran lunga il tono di voce "finalmente sei qui"

"Uh Hoseok! Così lo strozz-"

"Jimin!" esclamò Jin, alzandosi goffamente dal suo posto, allacciandosi all'abbraccio di Hoseok

"Beh, come non detto" scrollò le spalle Namjoon, dopotutto accertandosi di rientrare nell'abbraccio anche lui, sorridendo

"Cavolo siete diventati più forti? Namjoon hyung, sei diventato un armadione" risi scuotendo la testa "e tu Jin hyung ti sei fatto crescere i capelli? Stai da Dio" sussurrai per poi guadare Hoseok

"Yah! A me non dici nulla? Sono cosi brutto?" Mise il broncio scuotendo la testa

"Sei solo illegale hyung, più del solito" gli feci l'occhiolino per poi voltarmi verso Taehyung e Jungkook, che subito venne a salutarmi dopo avermi punzecchiato con il solletico

"Ben tornato, Jimin-sshi" ridacchiò

"Grazie, Jungkookie" scossi la testa spingendolo leggermente, guardando di nuovo verso il tavolo.

La mia attenzione, però, fu attirata da un ragazzo che parlava animatamente con Taehyung. Cosa stava succedendo?

Alcyone: Le stelle// Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora