Ricominciando d'accapo

93 14 4
                                    

L'onestà, la fragilità, la serietà, non facevano di certo parte della mentalità o delle principali attitudini di un adolescente soprattutto se esse portavano alla responsabilità.

Io ero uno di quei ragazzini svegli, sorridenti, talvolta irrequieti ma con una voglia matta di conoscere sempre gente e fare sempre tanto casino.
I miei genitori erano parecchio permissivi su alcuni punti, ma altrettanto molto chiusi verso altri, quindi ero cresciuto con diversi punti di vista e ispirazioni date dai vari adulti di casa mia.

Frequentavo uno dei licei più popolati della mia zona, e l'avevo scelto io apposta per quel motivo: volevo conoscere tante persone e diventare popolare.
Esatto, era questo che pensavo da giovane, la popolarità, far ridere, far sentite tutti a proprio agio, camminare per i corridoi venendo riconosciuto, magari piacere e avere ammiratori.

Una cosa del genere, in realtà successe anche.

Iniziai a fare amicizia con i miei compagni di classe, quindi Jungkook e Taehyung, che si rivelarono essere i miei migliori amici, consiglieri e fratelli per me.
A poco a poco conobbi Namjoon e Jin, che erano più grandi di noi, frequentavano già da un paio di anni quella scuola ed erano una coppia splendida; loro si che ci facevano da genitori.
Infine, tramite Namjoon e Jin, conobbi Hoseok, un ragazzo della loro stessa età, dal sorriso smagliante e gli occhi vivaci. Capii fin da subito che la sua era una popolarità diversa, la sua era naturale, tutto quello che faceva lo era, a differenza del suo migliore amico: Yoongi.

Io e Yoongi ci incontrammo in una giornata piovosa, c'erano dei nuvoloni che si divertivano a scaricare tutto su di noi. Avevo subito notato la sua pelle candida brillare ad ogni posto più chiaro del resto, i suoi occhi perennemente tesi verso il basso, le sue guance leggermente arrossate, e quel poco di sorriso che aveva rivolto a Hoseok troppo carino per essere dimenticato.

Yoongi mi aveva fatto riflettere, mi aveva messo le spalle al muro e mi aveva fatto capire il perché, finalmente, non mi interessava se una ragazza mi stesse guardando ma preferivo lo sguardo di un ragazzo.
Beh, lui mi aveva mandato in uno stato di completo trance, sembravo letteralmente uno stupido davanti a lui e chissà cosa pensava di me all'inizio.

Ci volle tempo, davvero tanto, quasi un'eternità, prima che Hoseok mi rivelò quanto Yoongi stesse aspettando che io potessi invitarlo ad uscire, che era interessato tanto a me e che davvero voleva provarci.
I miei occhi brillarono dalla gioia e ricordo di aver tremato tutto il tempo, fino a tornare a casa dove finalmente scrissi un messaggio a Yoongi.

La sua risposta immediata e positiva mi portò al settimo cielo.

Da quella uscita ce ne furono altre, poi altre ancora e ancora, finché Yoongi non iniziò a sciogliersi con me, a mostrare il suo lato dolce, un po' più caotico e sicuramente possessivo; allo stesso tempo mi chiese di essere il suo ragazzo ed io, ovviamente, accettai.

Quella relazione era la cosa più bella che potesse mai essermi capitata e che mi portò solo cose belle: avevo un ragazzo che, finita la scuola, si era subìto scorciato le maniche per trovare un buon lavoro per lui e per noi, degli amici sul quale contare sempre formando un gruppo indissolubile; ma qualcosa doveva sempre esserci per rovinare tutto.

L'unione tra me e Yoongi, passata due anni, iniziò a farsi davvero tanto dura. Lui cercava spesso di chiedermi di convivere, di essere padre, magari di sposarlo, ma io ero troppo giovane, impaurito per dirgli di sì ciecamente anche quando si presentò, a casa sua, mentre lo aspettavo, con in braccio un bambino, un minuscolo bambino infagottato.

Avevamo spesso parlato di questo, di adottare, ed io ero sempre stato il primo a volere assolutamente un bambino, magari una femmina, da chiamare Yeonjin.
Pensare a tutto e progettare non aveva fatto altro che farmi sentire ancora più realizzato, ma non così all'improvviso.

Dov'era finita la mia gioventù, dov'erano finiti i miei ideali e pensieri, come potevo a diciotto anni crescere un bambino piccolo, mettermi già in una situazione familiare esterna alla mia?

Avevo paura, ero pieno di terrore, vedevo Yoongi e Hoseok occuparsi di quel bambino, rivelatosi poi una femmina, come se fossero pronti già, Taehyung e Jungkook prenderla in braccio come dei bravi zii e Namjoon e Jin dare dritte ai ragazzi su come fare in ogni piccola sfumatura di difficoltà derivata dai bambini piccoli.

Non potevo sopportare tutto questo, non dormivo più la notte, non mi sentivo più a mio agio in quella situazione, non faceva per me.
Qualcosa mi era stato strappato troppo velocemente e non potevo continuare ancora.

Presi la mia valigia, ci misi ciò che più era necessario ed infine partii, andai via, lontano da Yoongi e dal resto, ricominciando d'accapo.

Alcyone: Le stelle// Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora