Original Sin

THE DAY AFTER

In our family portrait we look pretty happy
We look pretty normal, let's go back to that
In our family portrait we look pretty happy
Let's play pretend, act like it comes naturally

                      Pink, Family Portrait

- Sei sempre stata una svergognata -

- Buongiorno anche a te, Nonno Phineas -

Dall'alto della sua posizione, sopra la scrivania di Silente, Phineas Nigellus inarcò le sottili sopraciglia nere e si accomodò meglio sulla sua rigida poltrona di legno, tappezzata di verde scuro, disposta sullo sfondo di un drappo di velluto nero.

- Avrei giurato di incontrare chiunque in questo ufficio, eccetto te – osservò l'antico preside di Hogwarts con la sua voce melliflua che però non recava traccia di eccessiva sorpresa.

Phineas Nigellus era stato in vita il genere di persona che si considerava troppo edotta di ogni umano sentimento per meravigliarsi di alcunché. La caratteristica era rimasta naturalmente impressa nello spirito che animava il suo ritratto, come del resto molte altre e non tutte esattamente gradevoli.

La posa austera e allo stesso tempo rilassata, come se la severità fosse ciò che realmente lo metteva a suo agio; o la deplorevole abitudine di giudicare spensieratamente il suo prossimo come se fosse un suo appannaggio, uno dei tanti diritti-doveri acquisiti per nascita.

- Sciocchezze – rispose lei accompagnando quella lapidaria affermazione con una scrollata di spalle – Sono sicura, invece, che era esattamente quello che ti aspettavi -

Phineas Nigellus si lisciò con la punta del dito i sottili baffetti neri che gli ornavano il labbro superiore e le scoccò un'occhiata penetrante, tuttavia il sorrisino altero che errava agli angoli della sua bocca non si spense.

Quella era la posizione ideale di Phineas Nigellus Black, riflettè la donna senza riuscire a trattenere a sua volta un sorriso sarcastico nel formulare quel pensiero irriverente, quasi vicino al soffitto, il luogo più alto dove gli fosse consentito stare. Ma pur sempre appeso a una parete. Peccato che in vita nessuno fosse mai riuscito ad appenderlo per il collo.

Lei agitò distrattamente una mano e una delle comode poltrone davanti alla scrivania del preside si mosse in avanti; sedette compostamente e accavallò le gambe, lasciando cadere in terra, con somma indifferenza, una borsetta che era un'inestimabile e lussuosissima creazione in pelle di Petardo Cinese con rifiniture d'oro zecchino.

Non prima però di aver preso da una tasca interna un portasigarette di oro massiccio.

Phineas Nigellus sollevò entrambe le sopraciglia – Non credo che il preside Silente gradirebbe che tu appestassi l'aria che respira perché ami indulgere nei tuoi deplorevoli vizi –

Lei si accomodò all'indietro contro il comodo schienale della poltrona di chinz e chiuse gli occhi mentre le labbra cesellate sporgevano come per dare un bacio emettendo una nuvola di fumo profumato di lavanda.

- Non credo tu sia la persona adatta per tenere prediche sui vizi – rispose senza minimamente scomporsi – Ricordi quando ho dovuto rinchiudere il tuo ritratto insieme a quello della prozia Araminta e della nostra cara zia Elladora in una stanza sigillata dove non vi fosse possibile terrorizzare i miei elfi domestici? Dopo la vostra ultima nostalgica riunione era impossibile avere un po' di tè preparato decentemente dato che le bestioline erano terrorizzate all'idea che le loro teste mozzate venissero utilizzate come motivo decorativo di un muro di casa -

Phineas Nigellus si strinse nelle spalle – Non hai mai avuto rispetto per la tua famiglia – sospirò in tono desolato.

- Seconda affermazione gravemente fallace, nonno -