HOLE IN MY SOUL

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A place between sleep and awake
End of innocence, unending masquerade
That's where I'll wait for you
Sleepwalker seducing me
I dare to enter your ecstacy
Lay yourself now down to sleep
In my dreams you're mine to keep

Nightwish, Sleepwalker

Lei si mosse nel sonno e con la mano percorse le lenzuola, il cuore le sprofondò nel petto quando le sentì fredde e vuote sotto le dita.

Un braccio le strisciò intorno alla vita. Morbide e fresche, lisce squame di serpente intorno al suo corpo.

Il Serpente che amava dormisse accanto a lei ogni notte.

Un sollievo istintivo la invase e posando le dita su quel braccio sospirò – Sei qui –

- Sì -

La sua risposta, un sospiro sul collo e nell'orecchio, profondo e roco.

- Avevi detto che non mi avresti aspettata – mormorò lei, piano.

La voce di lui come un bacio sull'orecchio – Ma non mi hai fatto aspettare. Sei venuta da me, come volevo –

Si girò verso di lui, con gli occhi strettamente chiusi e con una mano lo spinse fermamente, facendolo sdraiare sulla schiena.

Lui la lasciò fare.

Non le aveva mai impedito nulla, le aveva sempre offerto il suo corpo perché lo esplorasse, perché ci giocasse e potesse trarne piacere.

Sin dalla loro prima volta si era dimostrato sicuro di sé, tanto che le era occorso del tempo per capire che, almeno nei primi tempi che erano stati insieme, la sua sicurezza era solo apparenza. Che lui dietro la disinvoltura e l'esperienza che le aveva mostrato, era incerto quanto lei, e anche se non poteva condividere le sue stesse paure, ne condivideva altre.

Era stato per anni con Pansy Parkinson, anni che a lei non faceva piacere ricordare e il cui semplice pensiero adesso bastava a disturbarla. Sapeva benissimo però che lei raccoglieva i frutti di quell'esperienza, la sapienza istintiva dei suoi gesti e la naturalezza con cui si muoveva.

Poi c'erano stati loro due, insieme.

Gli passò le mani aperte sul petto, godendo della sensazione dei muscoli sodi che sotto le sue palme si contraevano e della pelle calda e vellutata. Piegò le dita per disegnandogli il petto di graffi leggerissimi e lo sentì trattenere il respiro, allora chinò il volto posandogli le labbra socchiuse sul collo, immergendosi completamente nel suo odore e nel suo sapore, leccando la pelle vulnerabile della gola e incidendo minuscoli morsi sulla spalla.

- Baciami -

Fece come gli aveva chiesto, non le aveva mai negato niente e saper soddisfare i suoi desideri era per lui fonte di piacere e punto d'orgoglio.

Posò le labbra su quelle di lei con forza, inclinandole il capo verso una spalla per avere un accesso più profondo alla sua bocca, con la lingua le accarezzò l'interno delle labbra con un tocco così stuzzicante e indugiante che lei emise un basso gemito di protesta e gli afferrò i capelli, spingendogli la lingua dentro la bocca, con impazienza.

Puntellandosi sulle sue spalle gli salì addosso sedendosi sul suo ventre, si piegò in avanti per continuare a baciarlo, strofinando le labbra sulle sue, facendo guizzare la lingua in ogni umido recesso della sua bocca, il desiderio come un dolore squisito sulla punta delle dita che cercavano di farsi spazio trai loro corpi strettamente allacciati per toccarlo, ancora.

Lei mosse i fianchi sui suoi in un'esplicita, impaziente richiesta. Lui rise piano e circondò la vita con le mani, spingendola di lato per rotolarle addosso.

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