SHADOWS LIKE STATUES

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Silence is mocking, the dawn of a new day
Devil and Daughter, are both on their way
The Evil of her nature, collects in her eyes
With him there's no fear, of the dawn bringing light
Baptised with fire, too wild to be tamed

Black Sabbath, Devil and Daughter

- I giovani sono imprevedibili -

- Cosa che rende estremamente prevedibile il modo in cui comportarsi con loro, nonno -

La voce di Narcissa Malfoy risuonò così secca da ammettere difficilmente una replica.

Nulla però, in Phineas Nigellus, lasciava intendere che non sarebbe stato in grado di fornirne una. Tuttavia il vecchio preside si limitò a sorridere tra sé.

Era arrabbiata Narcissa, quella mattina del primo di novembre, molto arrabbiata. Si poteva intuire dal posacenere stracolmo posato sull'orlo della scrivania del Preside Silente e dal ritmico battere del piede calzato di costoso Dorsorugoso di Norvegia sul folto tappeto dell'ufficio della Torre.

- E' permesso? -

Contrariamente a quanto sarebbe stato logico, Narcissa non si volse verso la porta chiusa dell'ufficio ma alzò lo sguardo verso i quadri che invadevano i muri della stanza circolare fino al soffitto. I vecchi Presidi di Hogwarts con grande tatto, mostravano di essere impegnati in altro: fitte conversazioni in cricche riunite in una sola cornice, sonnellini diurni, letture di grossi tomi.

In una delle cornici alla sinistra di quella di Nigellus stava facendo il suo ingresso un bel mago di mezza età in tenuta sportiva – Oh, grazie Dilys, - disse rivolgendo alla vecchia Guaritrice un sorriso che la fece arrossire fino all'attaccatura dei boccoli argentati.

- Dunque? – si limitò a domandare Narcissa.

- E' nella Stanza delle Necessità e sta bene – rispose Alphard, pronto – C'è Hermione Granger con lui, non potresti avere una garanzia migliore. Quella ragazza ha tutta l'aria di una che dorme con la bacchetta sotto il cuscino, se capisci cosa voglio dire -

Narcissa Malfoy si rabbuiò e un'esclamazione stizzita le proruppe dalle labbra delicate.

Alphard sollevò un angolo della bocca in un sorriso divertito – Mi sembra di capire che non approvi – disse con una certa soddisfazione nella voce.

- Tu invece naturalmente approvi – intervenne Nigellus con voce annoiata – Alphard non appena trova un accenno di ribellione in chiunque ci va a nozze: è una vita che si diverte così. Morte compresa -

- E' una Mezzosangue – replicò Narcissa scrollando le spalle – Vedremo di evitare che questo capriccio possa portare a mio figlio problemi seri -

- Buona fortuna – Alphard Black fece un sorriso che arrivava da un orecchio all'altro – Ma non ci scommetterei la mia cornice -

Narcissa battè il piede per terra con impazienza, una colonna di cenere si staccò dalla sua sigaretta dimenticata tra le dita della destra e cadde al suolo, lei naturalmente non vi badò – Vedremo – disse, decisa.

- Avete finito con queste discussioni puerili? – domandò Nigellus lasciandosi andare all'indietro contro lo schienale della sua poltrona – Possibile che con voi due non si faccia altro che parlare di questioni sentimentali se appena vi trovate a portata d'orecchio? -

- Ma tu sta' attento – riprese Narcissa senza staccare gli occhi da Alphard né badare al vecchio preside – Di stare lontano da mio figlio coi tuoi consigli strampalati. E' da quando hai messo le grinfie su Andromeda che sappiamo di cosa sei capace -

Per tutta risposta Alphard rise, per nulla intimorito – Che cosa sarebbe la vita senza il romanticismo e i cavalli? –

- Chi c'è a sorvegliarlo adesso? - tagliò corto la donna, la voce secca che indicava come non avesse alcuna intenzione di continuare a parlare di sciocchezze.

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