ORIGINAL SIN [Part #2: Sin]

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Up in the balcony
All the Romeo's are bleeding for your hand
Blowing theater kisses
Reciting lines they don't understand

Elton John, Original Sin

Daphne Greengrass era perfettamente consapevole del fatto che se mai le fosse venuto in mente di tenere un diario sentimentale, Hagrid avrebbe potuto usarne il testo per i suoi corsi fino alla fine dei secoli e amen.

Per sua fortuna non le sarebbe mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di tenere un diario: anzitutto si trattava di impiegare un sacco di tempo a scriverci sopra e sinceramente non riusciva a immaginare una maniera altrettanto noiosa per impiegare il suo prezioso tempo; secondo, tenere un diario era da sfigati, infatti l'ultima persona di cui aveva avuto notizia che avesse avuto la felice idea di tenerne uno era la marmocchia Weasley. La sua attuale riluttante cognata, come tutti sapevano era finita ad ammazzare galletti, a scrivere col sangue sulle pareti e in definitiva a combinare quella quantità di danni che tutti i Weasley erano programmati geneticamente a combinare e che erano culminati nella distruzione della Camera dei Segreti, che la benedett'anima del vecchio e compianto Salazar aveva impiegato tanto a costruire e che era felicemente sopravvissuta per circa un millennio e più, fino a che Potter non aveva deciso di andare a dare un'occhiatina. Terza cosa, tenere un diario nel dormitorio di Slytherin era un autentico suicidio programmato: regolare e preciso che per quanti incantesimi potevi metterci sopra, Maledizioni comprese, qualcuno lo avrebbe scovato ricattandoti in eterno nei secoli dei secoli, e se anche veniva alla luce dopo la tua felice dipartita da questo mondo, poteva comunque portare dei guai seri alla gente per bene che lo trovava, come era successo ai Malfoy che si erano ritrovati improvvisamente senza uno dei loro servi.

Quarta cosa, non le interessava assolutamente aiutare in qualsiasi modo quell'imbecille Mezzogigante - che Malfoy tentava da anni di far buttare fuori rimettendoci ogni tanto un braccio e ogni tanto la faccia, ma coi risultati che tutti ben conoscevano – nemmeno procurandogli un'interessante lettura propedeutica su che quali fossero realmente le bestie magiche.

Creature era una parola un attimino troppo tenera.

Triste ma vero ma il primo che aveva baciato a Hogwarts era stato Flint.

Naturalmente una ragazzina appena arrivata in una nuova scuola doveva trovarsi un ragazzo più grande e molto forte che la proteggesse. Se Daphne non avesse fatto una cosa del genere, poteva fare come aveva suggerito a Malfoy giusto il giorno prima: chiedere asilo politico a Hufflepuff.

Poi c'era stato Pucey. E quello era stato un autentico investimento: era diventato un finto avvocato e un introdottissimo spacciatore, da cui lei riusciva ad avere buone quantità di Artigli di Drago a prezzo ridotto. Blaise diceva che la roba di Pucey faceva schifo, ma lei aveva fondati motivi per credere che il suo giudizio non fosse imparziale.

Dopo Pucey c'era stato Montague: la prima batosta, quella che non si scorda mai.

Si era presa una sbandata terrificante per lui un giorno che l'aveva visto buttare Diggory dalla scopa con una mossa di una scorrettezza così esemplare da non essere nemmeno concepibile dall'essere umano medio: infatti Madama Bumb non aveva colto, o forse aveva rimosso.

Quando Montague l'aveva invitata al Ballo del Ceppo aveva toccato il cielo con un dito: era stato come se qualcuno le avesse detto che un fulmine si era abbattuto sulla Torre del Gryffindor incenerendola con tutto il suo contenuto. Durante il ballo però si era rapidamente accorta che la conquista di Montague sarebbe stata semplice all'incirca come il fatto che quell'imbecille di Paciock prendesse "Oltre Ogni Previsione" in Pozioni. Se anche aveva fatto finta di non accorgersi del fatto che lui spogliasse sistematicamente con gli occhi tutte le ragazze presenti in sala, fermandosi soltanto davanti al vestito scozzese della McGranitt, la rabbia che le era rimasta dentro non accennava a sopirsi anche a distanza di anni.

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