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Se questa è la sensazione che si prova quando le persone che ami ti tradiscono mentendoti, posso dire che fa male, tanto male... per tutto questo tempo, lui sapeva chi ero, e io a quanto pare no.

Il modo in cui Margherita lo guardava, e il modo in cui Hanna ha detto quella frase... lo avrei dovuto intuire, ma perchè sono così stupida.

Scoprire che la persona di cui finalmente eri riuscita a riporre la tua fiducia ti ha mentito è tremendo, e la cosa ancora più terribile è che mia madre lo sapeva... sapeva chi era, questo accentua ancora di più il nervoso che ho in me.

E ora che sono qui per le strade della mia cittadina infreddolita e senza meta... anzi so benissimo dove andare, se Anastasia fosse a casa andrei da lei, ma non c'è quindi opto per il posto che fin da piccola mi rallegra, la Pizzeria da Massimo.

Appena metto piede dentro subito mi scaldo, mi strofino le braccia sul maglione mi guardo intorno «Non ci posso credere...» di scatto guardo verso il bancone e vedo Massimo che sorride «Ciao Massimo» sorrido a mia volta.

Subito viene verso di me e mi stringe in un abbraccio caldo e amorevole «Ginevra... la piccola Ginevra... ma fatti guardare...» stacca il viso dalla mia spalla, mi stringe le spalle con le mani forzute e mi esamina per bene «... Ma guarda un pò come sei cresciuta...» subito si blocca guardandomi gli occhi «Oh bambina mia che è successo... so come tirarti su... ti faccio la tua pizza preferita va bene?» annuisco sforzandomi a sorridere , mi accarezza i capelli e mi dà un bacio sulla fronte «Dai vai di là che c'è Tommaso, sarà felicissimo di vederti» annuisco e vado verso una porta fatta di legno che si collegava ad un locale bellissimo.

Sono padre e figlio, Massimo fa pizze mentre Tommaso è un bartender.

Mi vado a sedere al bancone, non mi aveva visto, era di spalle che puliva «Un gin lemon grazie» «Non siamo ancora ap...» appena si gira a guardarmi, rimane spiazzato «Non siete aperti neanche per me?" chiesi ironica «Oddio Ginevra... Amanda! Guarda chi c'è... vieni subito qui e dammi un abbraccio» scendo dallo sgabello e vado dietro al bancone e senza pensarci tre secondi lo stritolo «Mi sei mancato Tommaso» «Mmm ti sono mancato io o i miei gin lemon» «Mmm mi hai beccata» dissi ridendo «Questa è una visione» parlò una voce dietro le spalle di Tommaso mi staccai da lui e vidi Amanda, ma subito notai il pancione «Oddio» mi avvicinai di fretta e l'abbracciai, quando mi staccai esaminai la pancia «Posso?» «Certo che puoi» gli accarezzo la pancia «Sta crescendo in fretta la creaturina qui» dissi io «Eh sì manca neanche un mese e nasce» «Cavolo... avete già deciso il nome? È maschio o femmina?» «Maschio e dobbiamo ancora decidere Tommaso propone nomi assurdi che mi fanno svalvolare ogni volta...» alzo la testa e il suo sorriso scompare, mi accarezza le guance «È da quando sei bambina che vieni qui quando stai male ed era successo qualcosa... che è successo Ginny» non riuscì a trattenere le lacrime e iniziai a piangere, subito lei mi abbraccia «Shhh dai su sediamoci che mi racconti» «Qua c'è bisogno di un mio gin lemon» disse Tommaso. Amanda mi accompagna al tavolo e mi siedo sulla panca davanti a lei, mi asciugo le lacrime con la manica del maglione «Tommaso! Porta una salvietta» «Non ce n'è bisogno davvero» «Si invece ti stai smoccolando tutta» dice sorridendo cercando di farmi sorridere e gliene fui grata, subito arrivò Tommaso con una salvietta e me la porse «Grazie» mi soffiai il naso e mi asciugai le lacrime «Che è successo?» non risposi subito anche se non avevo scelta che rispondere «Mi sono innamorata» lei subito aprì la bocca sbalordita dalla mia confessione «E quale è il problema?» «Mi ha mentito» «Una bugia tanto grande?» «Abbastanza» espirai sconfitta «Ti ha detto il perchè?» «Non lo ho lasciato parlare... in mezzo c'è anche mia madre, Margherita e anche mio padre» dissi gesticolando «Una faccenda seria insomma» annuisco guardando il tavolo vuoto che venne sostituito con la mia pizza preferita, girai la testa e vidi Massimo che mi sorride «Mangia che ne hai bisogno...» si avvicinò anche Tommaso con il gin lemon ma appena vide suo padre cambiò strada «Tommaso! Stai seriamente dando a Ginevra un alcolico?» Tommaso si blocca e si gira verso di noi «Pa la hai vista ne ha bisogno e poi ha 19 anni ormai è grande» «Per me ne avrà sempre 5» disse guardandomi, ma vedendo in che condizioni ero si grattò la nuca «E va bene ma uno solo bambina» io sorrisi e Tommaso venne da me appoggiandolo sul tavolo.

Trust Me: AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora