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«Mamma perché ci sono dei vestiti qui?» la vocina acuta di mio fratello mi sveglia, mi alzo di scatto tenendo la coperta sul petto, schiaffeggio Jacob «Mmmm» dice frustrato «Sono arrivati Jacob, ci sono i vestiti giù sparsi, e la bottiglia» si alza anche lui di scatto ci squadriamo «E siamo nudi cazzo» dico alzando le mani per poi sbatterle sul piumino. «Ginevra!» mia madre urla dal piano inferiore «Cazzo» sussurro «Ciao mamma» «Potevate almeno aspettare ad arrivare in camera dico io» Jacob si rimette giù con la testa schiacciata sul cuscino e si mette a ridere, gli do una sberla sulla schiena «Non c'è niente da ridere» ma alla fine rido anch'io, è una situazione imbarazzante.

Mi accarezza la schiena scoperta, giro la testa verso di lui «Non sei stanco dopo tutto il movimento di stanotte?» «Assolutamente no perché tu?» mi giro verso di lui e mi stendo sopra il suo petto «No» mi accarezza la testa sorridendo «Hai male da qualche parte?» scuoto la testa sto per dire qualcosa ma qualcuno vicino alla porta si schiarisce la voce, mi giro di scatto alzandomi a sedere insieme a Jacob tenendo il piumone sul petto.

Mia madre mi guarda e poi guarda Jacob e si mette a ridere «Ginevra posso capire che avere un ragazzo come Jacob al tuo fianco sia un po' difficile da resistere, ma almeno aspettare di salire le scale... e il vino Ginevra il vino» «Scusa mamma... ma non è quello che pensi» cerco di trovare una scusa «Ginevra non sono nata ieri e le cose le ho fatte anch'io» guarda Jacob e dice «Vedi te l'avevo detto le serviva tempo» lui le sorride e poi esce dalla camera chiudendo la porta «E vedete di vestirvi per favore» Jacob ride prendo il cuscino e glielo lancio in testa «Non so quanto ti convenga ragazzina, sei ancora nuda ed è mattina...» lo guardo maliziosa «E quindi Hall che intenzioni hai?» mi avvicino a lui lentamente provocandolo lasciando che la coperta lasci libero il mio corpo «Credi che solo perché i tuoi sono di là io mi fermi a guardarti?... Quindi non provocarmi che è meglio» mi siedo a cavalcioni su di lui, le nostre parti intime vengono a contatto tra di loro si alza con la schiena «Ragazzina» mi tocca i glutei muovendoli avanti e indietro, subito sento la sua erezione spingere sulla mia intimità «Lo hai voluto tu» mi alzo piano con le ginocchia con il suo aiuto e entro in lui, la porta era chiusa ma non a chiave ma in questo momento la mia parte razionale è andata a farsi un giro, mi muovo su di lui lentamente, mi mordo le labbra per non far rumore.

Mi bacia scendendo verso il collo, sto per gemere ma la sua mano si preme sulla mia bocca «Per quanto mi piaccia sentirti gemere di piacere non vorrei mai che tua madre tornasse e ci vedesse così» dice con il fiatone, sorrido sulla sua mano continuo a muovermi per un bel pò mi accarezza la schiena, appoggiò la testa sulla sua spalla «Ragazzina non...» gli prendo il viso con le mani «Vieni per me Hall» e lo fece continuando a guardarmi negli occhi per la prima volta venne lui prima di me, anche se non tanto prima sto per gemere ma gli mordo la spalla, emette un grugnito infastidito ma lo sento ridere allo stesso momento, scende con la schiena portandomi con sé «Direi che abbiamo fatto il nostro» sorrido io «Dici?» «Mmm si dai» alzò la testa e dico «Ho vinto» mi guarda divertito «Te lo avevo detto di non cantar vittoria» «Beh direi che di 4 ne hai vinta 1» «Non c'entra ne ho vinta una» mi scosto da lui vado verso la cassettiera un po' indolenzita prendo degli slip me li infilo, prendo da vestire e mi giro verso di lui «Meglio se ti raccogli i capelli ragazzina» dice sorridendo mentre me li indica.

Subito mi avvicino allo specchio per controllarmi «Cacchio faccio paura» avevo anche il trucco sbavato «Tu vestiti io vado in bagno» sto per uscire ma mi blocca «Neanche un piccolo saluto?» mi giro lo guardo sorridendo, vado verso di lui, gli do un piccolo bacio prima che la cosa si potesse intensificare.

Vado in bagno, mi lego i capelli e mi strucco, lavo i denti e il viso dandomi una bella rinfrescata non vedo l'ora di farmi una doccia.

Apro la porta del bagno e mi trovo Leo con dietro Jacob che gli tiene la mano «Ciao Ginny» mi inginocchio e gli accarezzo il viso «Ciao piccoletto, che ci fai qui?» «Viene Viola qui oggi pomeriggio» mi avvisa perchè mi conosce, gli sorrido alzandomi in piedi «Ah bene allora la conosciamo» «Si ma Ginny per favore fai la brava» mi dice Leo «Si vai tranquillo farò la brava» prendo in braccio Leo e tutti e tre ci dirigiamo al piano inferiore.

Trust Me: AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora