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La giornata di ieri è stata interessante e piacevole.

Quando Jacob è tornato dalla chiamata era tranquillo, gli ho chiesto con chi avesse parlato e mi ha risposto con Rachel, quindi ho subito capito il suo essere rilassato.

Poi tornati a casa Leo era stanco, ha mangiato ed è andato a letto.

Io sono salita di sopra con Jacob e ci siamo fatti la doccia uno alla volta.

Ora sono abbracciata a lui mentre legge un libro e io lo ascolto inebriandomi della sua voce «Ho sete vado a prendere da bere vuoi qualcosa?» chiedo mettendomi a sedere «Un bicchiere d'acqua se hai voglia» «Va bene» mi alzo e scendo le scale ma mi blocco a metà scalinata.

Vedo John e mia madre baciarsi sul divano.

John si accorge di me e si stacca bruscamente da mia madre continuando a guardarmi, mia madre si gira e mi vede.

Rimaniamo a guardarci senza dire niente «Ginny...» dice lei sussurrando.

Mio padre si alza in piedi «Io vado» «No tu non vai da nessuna cazzo di parte ora ti siedi» dico aggressiva e lui fa come gli dico.

Scendo gli scalini e inizio a fare avanti e indietro «Da quanto va avanti?» «Ginny...» mi blocco «Da quanto va avanti» ripeto scandendo bene le parole «Inizio febbraio» dice mia madre in lacrime «E non hai pensato di dirmelo? Dio santo vivi con un cazzo di bambino in casa, domani c'è il processo e ti viene in mente di nascondermi una cosa del genere? Come cazzo ti è venuto in mente» «Ginevra è colpa mia» dice mio padre «No è colpa di entrambi cazzo, siete divorziati ma avete una tresca da un cazzo di mese e non avete pensato di dirlo a me cazzo, ma vi sembra giusto» «Cosa succ...» Jacob scende le scale e si blocca guardando la scena.

Non riesco a pensare a ragionare non riesco a fare niente, sono sconvolta.

«Ginevra mi dispiace volevo dirtelo ma avevi già tanto per la testa non volevo farti preoccupare» «Ah no, mi avevi detto che me lo avresti detto e ora scopro che questa cosa va avanti da un cazzo di mese, Leo vi ha visto?» subito scuote la testa freneticamente tra le lacrime «No no non ha visto e non sa niente» «Altri sanno?» «No» mi metto le mani tra i capelli «Io mi fidavo di te» dico a mia madre con le lacrime «Ginny...» corro su per le scale e mi vesto.

Sento Jacob dietro di me «Ragazzina...» «Vado a dormire a casa di mia nonna» «Vengo con te» mi giro a guardarlo, annuisco e continuo a vestirmi e lo stesso fa lui.

Scendiamo le scale li guardo un'ultima volta «Se avete intenzione di continuare questa cosa tra voi due non dovrà venire fuori durante il processo solo dopo potrete uscire allo scoperto, non è andata bene alla prima volta ti ha tradito tutti i giorni persino con la segretaria, e ora stiamo sistemando il casino che ha fatto, vorrei odiarti ma sei mio padre e ti voglio bene anche se tu non la pensi così, siete adulti e fate le vostre scelte, pensateci a quello che state facendo io sarò qui a qualunque scelta ma ricordatevi che c'è un bambino in ballo non dimenticatelo... lui non si merita quello che ho passato io e forse io me lo meritavo ma questo non cambia il fatto che lui non se lo merita, meditate su questa cosa» detto questo mi metto le scarpe e prendo le chiavi di casa, indosso un giubbotto e esco di casa con Jacob.

È l'una di notte «Guido io» dice lui, gli do le chiavi e mi metto a sedere «Ti ricordi dove...» «Si, ricordo» non è lontano da qui in 5 minuti siamo arrivati.

Entro in casa, mi tolgo il giubbotto e le scarpe e mi vado a sedere nel divano.

Jacob si siede davanti a me «Sei stata brava e forte, tu non meritavi quello che ti è successo non meritavi niente di quello che è successo e vorrei che fosse abbastanza chiaro, eri solo una bambina e una ragazza che voleva una famiglia normale, ma non ti è capitato quello, sei stata brava a gestire la situazione e non sono persone stupide vedrai che prenderanno una decisione intelligente» alzo la testa verso di lui «Sto pensando che... non so a cosa sto pensando, mia madre merita di essere felice e se è mio padre a farla felice mi va bene ma non voglio che leo sopporti quello che ho dovuto sopportare io...» «Non succederà» «Come lo sai?» «Tuo padre non si sarebbe mai azzardato a fare una cosa del genere se non avesse messo la testa a posto e lo sai... voleva essere lasciato da tua madre per quello che era successo a te non pensava di meritare una famiglia per quello ha fatto quello che ha fatto, e non lo sto per niente giustificando in quel momento avrebbe dovuto starti vicino ma non lo ha fatto per paura... ragazzina andrà tutto bene» non piango e non so se sia una cosa positiva o negativa. «Ho paura... non sto piangendo, magari sto perdendo tutti i sentimenti, Jacob non voglio perdere i sentimenti, non voglio» si fionda sulle mie labbra assaporando lentamente, incastro le mie mani sui suoi capelli «Senti qualcosa?» mi fa stendere sul divano abbracciandomi e baciandomi tutta la faccia e mi metto a ridere per il solletico «Senti qualcosa?» ripete fermandosi a guardarmi «Si...» «Non piangevi perché eri sconvolta di quello che avevi visto non perché non hai più i sentimenti» «Hall per te non potrei mai perdere i miei sentimenti... mai» lo abbraccio forte per imprimersi sulla mia pelle «Metti la sveglia dobbiamo svegliarci prima per tornare a casa tua e vestirci da cerimonia» dice lui «Scusa non vorrei farti dormire in un divano ma...» «Con te posso dormire anche in strada» sorrido e gli do un piccolo bacio.

Trust Me: AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora