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Il 31 dicembre è arrivato, la festa di capodanno è stasera e io sono in ansia... lui verrà con me... dannata mancanza di fiducia...

Ana è qui con me e mi sta facendo i capelli ondulati «Ginevra smettila di scervellarti» «Non ci riesco» dico esasperata «Giuro che se non la smetti ti brucio l'orecchio» «Non azzardarti» cerco di intimorirla «Devi solo stare calma... ultimo ciuffo e ho finito» «Va bene» «Non serve che ti metti il reggiseno con quel vestito» «Dici?» «Si è molto stretto, Jacob impazzirà ne sono certa... finito» mi guardo allo specchio truccata poco e con i capelli fatti «Grazie Ana» «Di niente dai su vatti a vestire»

Esco dal bagno seguita da Anastasia, vado in camera prendo il vestito e lo indosso, mi guardo allo specchio «Cazzo Ginny, sei una strafiga» «Sicura?» mi tocco i fianchi «Si...» «Cazzo...» mi giro vedo Jacob con la camicia sbottonata appoggiato allo stipite della porta.

Mi squadra dalla testa ai piedi «Direi che la sua reazione basta» ride Anastasia, abbasso lo sguardo torturandomi le mani «Sei...» alzo la testa e vedo che si sta avvicinando «Sei meravigliosa» gli metto le mani sul petto iniziando ad abbottonargli la camicia «Anche tu non sei niente male» mi sorride anche se la mia concentrazione è puntata nel suo petto, quando alzo il viso i nostri occhi si incrociano, restiamo a guardarci per un tempo infinito anche se sono solo 10 secondi «Dio santo vi mangiate con gli occhi da quant'è che non scopate» «Anastasia!!» la rimprovero io in imbarazzo, mi stacco da Jacob, vado verso la scrivania e mi spruzzo un po 'di profumo «Siete pronte?» chiede Jacob «Si» dicemmo insieme «Lorenzo?» «È qui fuori quindi muoviti che devi ancora metterti i tacchi» prendo la borsa da sopra il letto e scendo giù correndo nelle scale «Occhio a non cadere Ginevra non ho voglia di passare la notte di capodanno in ospedale» mi rimprovera ridendo Anastasia, alzo gli occhi al cielo vado verso la scarpiera e scelgo dei sandali bianchi, amo l'azzurro con il bianco, la casa era vuota perchè Leo era a dormire da un suo amico, mentre mia madre è da una sua amica e rimarrà la a dormire anche se so che mi ha mentito, di sicuro è da mio padre.

Mi metto il cappotto «Pronti?» mi giro verso di loro che stavano indossando il cappotto, usciamo di casa chiudo a chiave e vedo Lorenzo subito Ana corre verso di lui e lo abbraccia baciandolo, li guardo sorridente «Ciao Ginevra» «Ciao Lorenzo... lui è Jacob» «Piacere» «Tu porta Ana noi andiamo con un'altra macchina» dico a Lorenzo, lui annuisce «Ci vediamo la» apro la macchina e mi siedo al volante, Jacob si siede nel posto del passeggero mi guarda chiedendo spiegazioni «Che c'è?» chiedo ingenua «Perché due macchine?» «Nel caso mi facessi incazzare, posso tornare a casa quando voglio» sorride e tira la testa all'indietro nel sedile, accendo il motore, faccio retromarcia e vado verso la festa.

Io e jacob in questi due giorni mi ha quasi ignorato, e se per caso ci sfioravamo si scostava subito, so che glielo ho detto io ma fa male vederlo così rigido con me «Conosci qualcuno a questa festa?» chiede lui bloccando i miei pensieri «Si ci saranno dei miei vecchi compagni di scuola» «Vai d'accordo con loro?» «Ti ricordo che io vado d'accordo con tutti... cioè quasi tutti naturalmente» «Ah ecco ti stavo già per bloccare» alzo gli occhi al cielo, per tutto il resto del tempo nessuno dei due proferisce parola, quando arriviamo parcheggio, scendo dalla macchina e subito incontriamo Lorenzo e Anastasia, Ana mi prende per braccetto, entriamo dalla porta la musica mi invade le orecchie, andiamo verso la cassa «Ma guardate qui Ginevra Rinaldi, sei uno splendore ragazza» Federico fa il giro della cassa e viene ad abbracciarmi «Ciao Fede» «Che fine avevi fatto?» «America» «Ah giusto mi ero dimenticato...» guarda dietro di me «Siete in quattro?» «Si» mi guarda e poi guarda dietro «Venite qui» prende 4 braccialetti rossi e ce li porge tranne uno che me lo mette a me «Non serve che pagate, regalo di natale per te Ginny, e per quanto riguarda il bere digli che mi conosci, e ora dammi qui questo cappotto e la borsa che vi appendo la roba» «Sei un amore Fede grazie, come sta Federica?» «Oh bene è in mezzo alla pista a ballare di sicuro la trovi» gli passiamo i cappotti e le borse «Mi raccomando fai la brava» «Certo per chi m'hai preso» dico facendogli l'occhiolino, prendo per mano Jacob e lo porto verso la sala, vediamo gente che balla, che beve e che fuma naturalmente «Prendiamoci un tavolo» mi urla Anastasia io annuisco e inizio a farmi strada tra la gente,trovo un pò di conoscenti che mi salutano la ricerca è difficoltosa ma finalmente riusciamo a trovarne uno libero, mi siedo su una sedia vicino a quella di Jacob che si siede.

Trust Me: AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora