Cɑpitσlσ 11

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11.

EMMA
<<Mamma, io sto uscendo, non aspettarmi.>> Spero che abbia sentito quello che le ho appena detto, al limite le manderò un messaggio più tardi per ricordarglielo. Mentre ora, devo sbrigarmi a raggiungere Bel, perché se mi presento all'ultimo minuto come al solito s'infuria, e oggi preferisco evitare, così scendo.
<<Stamattina mi hai meravigliata, non credevo che anche tu avessi il senso della puntualità>> eccola che si accosta per farmi salire.
<<Non meravigliarti, tesoro. Se sono già qui è solo perché stanotte non ho dormito affatto>> rispondo.
<<Questo non è da te, di solito abbandoni il mondo terrestre in cinque minuti.>>
<<Lo so ma il fatto è che per tutto il tempo non ho fatto altro che pensare a Gabriel, ed ero troppo nervosa.>>
<<Lo sei tuttora, si vede.>>
Annuisco. <<Il fatto è che non so ne come comportarmi e tantomeno so cosa dire. Non mi è mai capitato di uscire con qualcuno di più grande.>>
<<Lo sai, fidati. Se sei riuscita a stare in un pub con lui, riuscirai a farlo ancora>> mi dice. <<In fin dei conti non è niente di che.>>
<<Non è proprio così. Quella sera è stata un caso e poi, ero ubriaca. Ora la cosa è diversa, e...>>
<<Emma, respira. Prendi aria.>>
Faccio come dice, respirando a pieni polmoni. <<Brava, così>> le sento dire. <<Respira.>>
Mi tranquillizzo per quello che riesco e lascio andare piano piano le paure che mi hanno attanagliato la mente per tutta la notte.
<<Va meglio?>> domanda.
<<Un po', anche se continuo ad avere la testa piena di dubbi.>>
<<È normale, ma non farti risucchiare.>>
<<È Gabriel a farlo. La sua voce mi rimbomba nel cervello e mi incasina i pensieri.>>
<<Non permettergli di farlo. Resta qui con me>> mi dice, cercando di tranquillizzarmi.
<<Ci sto provando, ma mi sento come se in un certo senso, mi fossi persa.>>
Bel annuisce. <<Questo succede quando si ha paura.>>
<<Lo so, ma vorrei non averne>> sospiro.
<<Hai la testa piena di dubbi e di domande a cui non sai dare risposte giuste, e ci può stare. Ti senti scombussolata dentro.>>
<<Esattamente così, si. Peccato però che non so cosa fare>> le dico sinceramente.
<<Quello che devi fare non è altro che lasciarti andare, Em, e smetterla di vederti come un problema, perché non lo sei e non lo sarai mai.>>
<<Non lo so, Bel>> mormoro, ma senza guardarla in viso.
<<E no, invece, questo non te lo permetto. Non ti permetto di vederti come qualcosa da buttare via, perché non lo sei>> risponde innervosita. <<E non ti lascerò mandare a puttane una cosa così bella, perché sarei una stupida a lasciartelo fare.>>
<<Bel, per favore...>>
<<No, nessun per favore, perché stavolta affronterai la situazione, e Gabriel, una volta per tutte. Se non vuoi perderlo, o peggio lasciare che si stufi di te, devi farlo. Per una volta prova a scacciare la tua dannatissima insicurezza, perché non ti porta assolutamente da nessuna parte. Per questo ti sto dicendo di goderti ciò che ti sta accadendo>> mi dice. <<Puoi essere felice, credimi, e puoi avere accanto una persona come Gabriel. Ma sarà possibile solo se prendi le tue stramaledette paure per le palle e ti permetti di goderti tutto quello che in questo periodo sta arrivando. Datti la possibilità di innamorarti e di viverti quel sentimento come si deve. Fallo nonostante tutto, perché fidati se ti dico che ne vale la pena, e poi perché succede una volta sola nella vita>> mi motiva, dandomi la carica di cui avevo bisogno.
<<Ci proverò>> ma al tempo stesso resterò con i piedi per terra. <<Proverò ad afferrare tutto quello che mi sta capitando e proverò a difenderlo, ma con i miei tempi.>>
Bel annuisce. << Nessuno ti sta dicendo di non farlo, ma non perderne troppo perché poi sarà tardi per recuperare tutto.>>
<<Lo so, ma spero che non sia un'altra fregatura da aggiungere alla lista, tutto qui.>>
<<Non lo sarà se ci credi, fidati.>>
<<Lo farò e accetterò il suo invito.>>
Bel sorride.
<<Questa è la Emma che conosco>> m'invoglia. <<La stessa che stasera farà scintille>> continua, guardandomi con i soliti occhi luccicanti.
<<Ora da un dito ti stai prendendo tutto il braccio, Bel. Ti ho chiesto un aiuto non una terapia erotica>> scoppio a ridere.
<<Anche quella è interessante, credimi, è uno stimolo a cui io non rinuncerei.>>
<Chissà perché non avevo dubbi a riguardo>> la guardo divertita.
<<Non devi averne infatti>> risponde. <<Non se è il tuo corpo a chiederti di lasciarti andare. Godere di quegli stimoli ogni tanto serve. Ti rimettono al mondo e ti rigenerano. Dovresti tornare a provarli per capirlo. Ti renderebbero più sciolta e meno impacciata, dai retta alla tua migliore amica>> mi schiocca un occhiolino.
<<Tu non hai bisogno del sesso per esserlo.>>
<<Lo so, ma quello che sto dicendo è vero e, se lasciassi andare come si deve quel bel corpicino che hai, lo capiresti da sola. Dovresti usarlo più dello sguardo perché saresti una botta di vitalità sia per te che per Gabriel. A letto sareste in grado di sbranarvi, tanto che dareste il meglio di voi stessi.>>
Divento bordeaux in un attimo.
<<Arrossisci con me, davvero Emma?>> La stronza sghignazza divertita.
<<È che non sono sciolta quanto te in queste cose>> rispondo.
<<Evidentemente non è successo perché non hai trovato l'uomo giusto con cui esserlo, sarà per questo, credi a me. Quando tutto questo ti accadrà sarai totalmente un'altra persona. Con il tempo vorrai provare tutto e non ne sarai mai sazia, vedrai. Anzi, mi darai ragione.>>
Forse sarà vero, però non so se potrò mai pensarla così e vedermi così sfrenata come dice.
<<Ci crederò se succederà, va bene?>>
<<Tempo al tempo, Em.>>
<<D'accordo, ma non farmici pensare ora.>>
Bel annuisce. <<A farti schiarire le idee ci penso io, al resto...>>
<<Sei sempre la solita.>>
<< Ho detto solo la verità>> sorride.
<<Forse, ma penserò a questo stasera. Se dovesse succedere. Ora voglio solo calmarmi un po' visto che ho l'ansia a mille.>>
<<Come vuoi, però facciamo in modo che tutto sia perfetto, e che lo sia anche tu, ovviamente.>>
<<Faro tutto quello che vuoi.>>
<<Bene, allora ti porto con me da una parte, e poi andremo a casa mia, d'accordo?>> ordina.
<<Senz'altro>> anche perché abbiamo troppe cose da sistemare.


Arriviamo a casa di Bel alle tre del pomeriggio inoltrato, ma ne è valsa la pena, perché ci siamo dedicate allo shopping più sfrenato e ad un po' di svago, lasciando il lavoro e il discorso che abbiamo avuto questa mattina, da parte, cambiandomi anche di parecchio l'umore.
<<Allora? Per quanto ancora vuoi rimanere sulla porta?>> mi dice, trascinandomi dentro.
<<Ah, si scusami>> rispondo, riprendendomi di colpo.
<<Lascia tutto sul divano e corri a farti una doccia>> mi ordina.
<<Ma prima almeno prima posso sapere cosa hai in mente?>> le chiedo.
<<Tu non preoccuparti, saprai tutto tra poco.>>
Scappo in bagno, che è due porte dopo camera sua, ed entro. Qua dentro c'è davvero da perdersi per quanto è grande.
Mi spoglio e mi infilo velocemente sotto il getto d'acqua bollente, rilassandomi e facendo scomparire pian piano l'ansia che mi si è posata addosso. Questa sera devo e voglio essere sciolta, perché dopo tutto è solo una cena.
Mi riprendo e dopo dieci minuti sono fuori. Indosso l'accappatoio che Bel gentilmente mi presta tutte le volte che rimango a dormire qui e la raggiungo in camera sua.
<<Sei più tranquilla ora?>> mi chiede, vedendomi entrare.
<<Sì, va meglio.>>
<<Ben fatto, perché stasera devi essere al massimo>> risponde con un occhiolino.
<<Lo so, ma non esageriamo, non voglio sembrare volgare.>>
<<Non lo sarai infatti>> dice, spostando poco dopo gli occhi sul letto. <<Guarda tu stessa.>>
Mi mostra il completo bianco che ho preso oggi insieme a lei.
<<Con questi addosso sarai perfetta>> ribadisce, passandomi il pantalone e il corpetto che copre alla base del seno, ma che rimane scoperto al di sotto, con tanto di giacca abbinata.
<<Ora cambiati che nel frattempo vado a prenderti le scarpe.>>
Annuisco.
Ti aspetto qui.


<<Tesoro mio sei perfetta, dico davvero>> vengo guardata da Isabella con occhi diversi, come se io non fossi più la stessa.
<<Bel, ho solo fatto un cambio di vestiti e sistemato qualcosa qua e là, ma sono sempre io, la Emma di tutti i giorni>> dico, perché è proprio così che mi sento.
<<Certo, non lo metto in dubbio, però, guardati>> risponde, spostando lo specchio nella mia direzione. <<Sembri una donna fatta e vissuta, anzi, lo stai proprio diventando.>>
Vedendomi nel riflesso dello specchio me ne accorgo anch'io. Quella donna che Isabella sta descrivendo, la vedo. Vedo la maturità che so di possedere.
<<Ed è proprio questo che Gabriel vede in te. Una donna. Se ne è accorto nonostante la differenza che c'è tra di voi, e non si è fatto problemi.>>
Forse lui no, ma io come minimo le conseguenze dovrò affrontarle.
<<Per ora sembra di no>> tiro fuori l'aria trattenuta in gola.
<<Quindi andiamo, ti accompagno dal tuo cavaliere d'acciaio>> mi sorride.
<<Andiamo.>> Prendo la borsa lasciata sul divano e usciamo, raggiungendo l'auto.
<<Metti un po' di musica almeno ti rilassi un po', sei tesa come una corda di violino>>mi dice.
<<Sì, forse è meglio.>>
Partiamo con la voce di Coez in sottofondo e perdendomi tra le parole de "La musica non c'è", mi rilasso canticchiando, aspettando di arrivare a destinazione. Da lui, il mio angelo infernale. Il mio...
<<Baby, ci siamo.>>
Non me ne ero neanche accorta.
<<D'accordo, ci sono>> respiro profondamente.
<<Brava, così. Cerca di essere calma>> mi dice.
<<Devo>> rispondo, aprendo la portiera.
<<Chiamami per qualunque cosa, d'accordo?>>
<<Certo, però Bel...>> la guardo seria. <<Ricordati di avvertire mia madre. Dille che sono da te,
ok?>>
<<Sarà fatto, tranquilla.>>
Chiudo lo sportello e raggiungo Gabriel.

Non eri nei miei pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora