Cɑpitσlσ 21

202 7 2
                                    

                             21.

EMMA
La mattina dopo mi sveglio stranamente felice. Felice di svegliarmi con Gabriel. Quando sono con lui è come se la mia vita cambiasse completamente e questo mi fa bene. Mi fa rinascere.
<<Ti vorrei per me tutte le mattine. Nuda e felice come in questo momento.>> Quando parla così mi fa accendere e vibrare l’anima in una sola volta. <<Non essere timida, amore, con me non ce n’è bisogno.>>
<<Lo so, è che ancora non mi abituo a tutto questo. Tu mi stravolgi ogni attimo e mi rendi ogni cosa nuova.>>
Sorride.
<<Voglio che sia così, Emma. Voglio darti tutto quello che la vita ti ha tolto. Compreso l’amore che meriti.>>
<<Fai già troppo per me>> rispondo, spostandomi con la testa nell’incavo del suo collo e iniziando a baciarlo. <<Amandomi.>>
<<Non è mai troppo, non quando si parla di te>> mugola, ancora di più quando porto la mano dentro i suoi boxer.
<<Oh piccola>> ansima, ulteriormente quando inizio a muovermi con la mano lungo tutta la sua lunghezza. Diciamo che è un ringraziamento che voglio porgli in cambio.
<<Amore lo sai a cosa stai andando in contro in questo momento?>> lo sento eccitarsi sempre di più.
<<Lo so, ma voglio questo ed altro con te, Gabriel, compreso farti mio>> gli dico. <<E poi voglio vederti godere, esattamente come fai tu con me.>>
<<Ci stai riuscendo piccola>> ansima. <<Sto per venire. Sto…>> lo sento. Sento quel liquido biancastro bagnarmi le dita, lo stesso che poco dopo porto alle labbra e assaggio avidamente.
<<Questo tuo essere istintivamente provocatoria mi eccita e mi manda in tilt il cervello allo stesso tempo>> mormora, baciandomi la testa con delicatezza.
<<Anche tu lo sei. Provocatorio intendo>> rispondo.
<<Mi viene naturale con te. Fin troppo credimi. Per non parlare di altro.>>
Capendo la battuta mi viene da sorridere. <<Fino a che è solo per me ti è tutto concesso.>>
<<Ogni cosa che faccio è solo per te, amore mio. Ogni singola cosa.>>
<<Sarà meglio per te e per il tuo alter ego basso, Gabriel, perché se scoprissi che hai un’altra, io…>>
<<Basti e avanzi tu, credimi piccola.>>
Annuisco fiduciosa. <<Ci voglio sperare con tutta l’anima, perché la fiducia che non ho mai dato agli altri nel corso della vita, la sto puntando su di te, perché ti amo. Ti amo come non ho mai avuto la possibilità di amare e non vorrei che ti prendessi gioco di quello che provo per te, perché non te lo perdonerei mai, te lo giuro su quello che ho di più caro.>>
Sarà anche brutto da dire, soprattutto in un momento come questo, ma devo dare sincerità per averne altra in cambio.
<<Lo so. So bene a cosa ti riferisci e non ti farei mai un torto così grande, te lo giuro piccola.>>
Annuisco. <<Ti credo. Ma credo ancora di più al fatto che mi darai una mano ad uscire da questo letto>> stavolta lo guardo con uno sguardo divertito.
<<No, non posso farlo. Non posso lasciare andare la mia donna stamattina.>>
Quando se ne esce con queste frasi mi fa sciogliere il cuore.
<<Tra non molto devo vedermi con Bel e poi devo andare al lavoro, motivo per cui non posso oziare.>>
<<E allora? Con Bel ci parlo io e a lavoro non ci vai, semplice.>>
Alzo gli occhi al cielo.
<<Gabriel, tu hai un’attività da mandare avanti e io un marmocchio da controllare se non voglio perdere il posto.>>
<<Puoi lavorare per me. Sarebbe ancor meglio per me visto che ti vedrei tutti i giorni.>>
<<Lo so, ma non è tutto facile come credi e poi non ho esperienza>> lo guardo seria.
<<Posso insegnarti e starti dietro tutto il tempo che vuoi, non ho problemi>> sorride, in un modo perverso che ormai conosco bene.
<<Cosa esattamente? Perché quando si tratta di te mi vengono in mente un paio di cosette piccanti. Tante in verità>> ricambio la battuta per vedere la risposta che tanto aspetto.
<<E hai ragione. La prima che mi viene in mente è quel fondoschiena che tanto amo e che non sarebbe male vedere. Ed ovviamente avere te sempre con me, perché mi migliori le giornate.>>
<<Ci può stare l’idea, ma saremmo comunque su un posto di lavoro e non potresti fare niente di ciò che invece vorresti. Dovremmo avere un contatto minimo. Non vorrei mai avere un trattamento d’eccezione.>>
<<Lo so cosa vuoi intendere, ma il capo sono io e sono io a decidere come trattare una mia dipendente.>>
<<Lasciamici pensare e ti dirò, d’accordo?>>
Gabriel annuisce.
<<Come desideri piccola mia, hai tutto il tempo a disposizione.>>
<<Va bene>> lo bacio. <<Penserò alla tua richiesta. Ora però fammi avvisare Bel, altrimenti dovrò sentirmi dire per giorni e giorni quanto io possa essere una pessima amica.>>
<<Lascia fare a me>> si allunga per prendere il mio telefono e fa ciò che ha detto di voler fare: chiamare Bel.

 
La telefonata dura meno del previsto ma sembra andata bene. Bel non ha fatto troppe storie, anzi sembra essersi lasciata convincere.
<<Problema risolto>> mi guarda malizioso.
<<No. Una cosa hai risolto. L’altra Ancora resta.>>
<<La mia voglia di averti? Quella non la risolverò mai.>>
Alzo gli occhi al cielo.
<<Sono seria, Gabriel. Il lavoro chiama.>>
Sbuffa. <<Lo so, ma un po’ di tempo c’è e voglio poter stare così ancora un po’. Un paio di minuti e poi ti lascio preparare, promesso.>>
<<Non mi fido, ma okay>> rimango a farlo impazzire ancora un po’, o almeno così credevo.
<<Ti lascio giocare, ma non ti lascio andare.>>
Mi eccita da morire quando fa l’uomo dalla presa ferrea.
<<Convincimi e non vado da nessuna parte.>> Ovvero, non oltre il nostro posto sicuro. Noi… e in questo letto che ormai sta diventando tanto familiare. Tanto quanto il profumo di Gabriel. Vorrei averlo addosso ogni santissimo giorno perché ormai ne sono diventata dipendente. Sa di menta e di buono, l’unico che probabilmente non potrei più smettere di sentire.
<<Prima che mi dimentichi, avrei anche un’altra cosa da dirti.>>
Mi fermo.
<<Ti ascolto>> sperando che non sia un’altra cosa negativa.
<<Vorrei che mi accompagnassi al matrimonio di mio fratello e che conoscessi la famiglia in quest’occasione. È presto forse, e ne sono consapevole, però è anche vero che vorrei poter fare le cose alla luce del sole con te e…>> 
Annuisco, anche se non credevo che mi avesse chiesto una cosa del genere così su due piedi.
<<Non mi aspettavo una richiesta così importante, ma va bene. Se tu ne sei convinto verrò>> anche in capo al mondo se necessario. <<Quando è la cerimonia?>> domando.
<<Tra un paio di giorni, ma non devi occuparti di niente. Penserò io a tutto.>>
<<Gabriel…>>
<<No voglio sentire altro. Voglio solo che ti fidi di me.>>
Non posso obbiettare, perciò… <<D’accordo visto che non mi dai altra scelta.>>
<<Brava piccola.>>
<<Lo so>> lo bacio.

Non eri nei miei pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora