Capitolo 27

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                             27.

GABRIEL
<<Tutto di te è mio, dal primo giorno, e non lascerò a nessuno la possibilità di potermelo postare via.>>
<<Dimostramelo allora. Dimostrami che sei qui con me>> mi bacia. <<Che sei qui per me>> continua, facendo sì che ogni mio pensiero sia solo questo e niente di più, un pensiero da niente, che lascio andare. Io mi lascio andare, prendendomi quello che realmente voglio. Lei. In tutte le sue forme, tanto che lascio tutto al di fuori di questa bolla e inizio a dare sfogo a tutto quello che lei mi trasmette, senza freni, perché per stasera non ne ho e inizio a chiedere. Inizio a chiedere la sua bocca e a baciarla, senza più smettere.
<<Voglio di più Gabriel. Dammi di più>> mormora, sfilandomi la camicia che ancora ho addosso e si libera dei pantaloni.
<<Ora siamo pari Enrique e sei…la fottuta perfezione.>>
<<La perfezione l’avrai esattamente ora>> la tiro su per il sedere, portandola a letto insieme a me e ancorata perfettamente su di me.
<<Gabriel…>>
Non mi faccio ripetere niente due volte, perché non ce n’è bisogno. Non in questo momento, togliendole il perizoma e ammirandola in tutto il suo splendore.
Lei è mia, solo mia.
Venero il suo corpo con focosi baci, succhiando e leccando quei bottoncini così rosa e turgidi che a contatto con la mia bocca iniziano ad irrigidirsi, abbastanza da darle piacere e farla gemere, chiedere, mandandomi in tilt il cervello. Mi succede tutte le volte che siamo insieme, che la desidero. La bramo, anche se è inevitabile perché per me perché è come una fottuta droga, ed è impossibile smettere. È impossibile non amarla con tutto me stesso, perché so che non riuscirei a fare altro e a volerla ogni giorno di più. Sempre di più.
Non ho scampo.
Con lei è tutto o niente, non ci sono vie di mezzo e ad essere onesto, non chiedo che questo: essere me stesso in ogni sfumatura. Voglio che conosca ogni parte di me. Dolce o bramosa che sia. In oltremodo, quella pronta a proteggerla in qualsiasi momento.
Per lei voglio essere la persona da cui può avere rifugio. Voglio essere le sue braccia, la persona pronta a stringerla nonostante tutto e farò in modo che questo non cambi perché la voglio e la amo con tutta l’anima e lei lo sa. Sa che in tutto questo ci siamo dentro allo stesso modo, senza mezze misure e, siamo qui a dimostrarlo e ad amarci, tanto da passare in rassegna tutto quello che in questo momento ci fa stare bene.
<<Non smettere, t-ti prego>> le sue mani passano vogliose sulla mia schiena mentre le riempio di baci l’addome, fino a scendere tra le sue cosce ed arrivare al fulcro. L’apice. Già pulsante e bagnato per me.
Solo per me.
La lambisco con la lingua, le succhio il nettare che la sua femminilità produce infilandole due dita.
Lei s’inarca alla mia invasione e con i suoi ansimi richiede di più.
Voglio sentirla, voglio portarla all’estremo assaporandola e invadendola.
Il suo corpo si adatta al ritmo che le mie dita impongono, continuando a scoparla. A muovermi dentro di lei. Solo questo ancora non basta. Voglio che si senta, che assaggi il suo sapere, che si scopra e lo faccio…
Torno sulle sue labbra per darle modo di sentire ciò che lei dona a me. Farle godere quel sapore meraviglioso che m’inebria inesorabilmente e lascio che la sua lingua assaggi il suo piacere tutte le volte che si scontra con la mia. Lottando con essa ogni volta, ottenendone sempre di più e facendo sì che lei diventi padrona del suo frutto, esattamente come me.
<<Gabriel, ti voglio ora>> tenta di parlare, avvolgendo il membro con una mano, ma allenta la presa quando i suoi gemiti iniziano a farsi più intensi. Pesanti. Sussurrando nel circolo dell'orgasmo il mio nome ancora e ancora.
Sfilo le dita e la penetro con una spinta decisa, lasciando che il mio grugnito si mescoli al suo sospiro di piacere, ed inizio a muovermi dentro e fuori di lei, iniziando a sentirla pian piano, facendomi strada in quella calda e stretta parte di lei che man mano ci unisce sempre di più, formando un tutt'uno. Un unico corpo che tra una spinta e l’altra si addentra a scoprire brividi capaci di oltrepassare il piacere. Noi. In un modo più totale quando insieme raggiungiamo la vetta più alta dell’organo che ci travolge come un mare in tempesta, urlando i nostri nomi in un modo che forse non ci è mai appartenuto e la sento mia, in un modo che non mi aspettavo. Implorante. Una promessa silenziosa che voglio mantenere nonostante tutto perché non voglio altro che questo con lei. Essere me stesso e stare bene perché è così che mi sento da quando l’ho incontrata e non lascerò che finisca. Non darò questa possibilità a nessuno perché lei è una delle poche cose che voglio nella mia cazzo di vita.
<<Ti amo, Emma.>>

Non eri nei miei pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora