Cɑpitσlσ 19

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                            19.

EMMA
<<Tesoro, ci sei?>> mia madre continua a chiamarmi, ma io non riesco ad essere connessa stamattina. Nella testa ho solo Gabriel e le immagini del pomeriggio passato assieme. Non riesco a scacciare via il piacere che mi ha trasmesso, il tocco delle sue mani e quelle scariche ricevute durante il sesso.
Lui sì che ci sa fare!
<<Sì, mamma, ti sto ascoltando>> mento.
<<E cos’è che ho appena detto?>>

E ora?
<<Sto provando a dirti da un quarto d’ora che stasera ci saranno il signor Enrique e suo figlio. Dobbiamo parlare di cose di lavoro>> per poco il mio cuore si ferma.
<<D’accordo, ma io comunque non ci sarò. Isabella mi ha chiesto di rimanere a dormire da lei>> mento ancora ed è meglio per tutte due e per Gabriel. Se lo dovessi vedere so che mi farei sfuggire qualcosa e non è ancora il momento.
<<Come vuoi amore>> mi guarda tranquilla. Evidentemente non ha capito un bel niente ancora.
<<Ora vado che Bel e la piccola peste mi aspettano.>>
<<D’accordo, buon lavoro.>>
<<Grazie mà>> rispondo, uscendo subito dopo di casa con il giacchetto in una mano e il telefono nell’altra. Sì perché devo capire se almeno lui ne sapesse qualcosa. Così scrivo:
Tu ne sapevi qualcosa?”, e invio.
“Buongiorno anche a te, ragazzina.”
“Gabriel, sono seria”, rispondo.
“Dimmi di cosa si tratta”, ecco che la sua risposta non tarda ad arrivare.
“Parlo di te e tuo padre a cena a casa mia questa sera”, lascio che il messaggio si inoltri.
<<Emma sono qui!>>
Giusto, Isabella! Per via di mia madre e Gabriel la mia testa non ragiona.
<<Ehi, Bel!>> entro in macchina velocemente.
<<Ciao a te>> risponde scettica. <<Qualcosa non va?>>
<<Oggi direi proprio di sì>> rispondo in uno sbuffo.
<<Tipo cosa?>> dice.
<<Tipo il fatto che Gabriel e suo padre saranno a cena a casa mia stasera.
Bel mi guarda affascinata. <<E quindi? Dovresti esserne felice. Potrai vederlo senza nasconderti>> replica.
<<No, dopo ieri non posso farlo>> rispondo.
<<Non ti seguo Emma, sii più aperta e fammi capire>> sorride.
<<Io e Gabriel siamo finiti a letto insieme e…>> arrossisco.
<<Ah! Siete passati dal non vedervi al vedervi fin troppo bene, la cosa mi piace>> mi stuzzica.
<<A quanto pare>> arrossisco.
<<E come è andata? Non tenermi sulle spine, racconta…>>
<<Ieri me lo sono trovato fuori la porta di casa>> le dico.
<<E poi?>>
<<Abbiamo parlato e lui si è scusato.>>
<<Molto bene visto che ti vedo più tranquilla>> risponde.
<<Si?>>
<<E ti è piaciuto?>>
<<Si, molto, ma ancora di più mi è piaciuto il fatto che sia venuto da me e abbiamo passato del tempo insieme>> nel vero senso del termine.
<<Era quello che volevi, no?>>
<<Si>> ma volevo che mi toccasse e che mi portasse a sentire il culmine e, in poche ore ci è riuscito, portandomi a toccare il cielo con un dito.
<<Ci credo, chi starebbe male con uno così.>>
Lo so, Gabriel è Gabriel.
<<Con lui sì che il paradiso lo vedi>> continua, sognando ad occhi aperti.
<<Hai proprio ragione>> sorrido, trascinandomi dietro la solita scossa lungo la spina dorsale.
<<A proposito, rispondi>> mi riprende, facendomi ricordare improvvisamente dei messaggi di pochi minuti fa. Così sblocco il telefono.
<<Che dice il bel dio?>> mi domanda
<<Dice che lui non ne sapeva niente della cena.>>
<<Ma come? Padre e figlio non si parlano?>> mi chiede scettica.
<<Evidentemente non molto visto che lo sta sapendo da me.>>
<<E dopo? Niente ore piccole
stanotte?>>
Alzo gli occhi al cielo per via della battuta.
<<Dovremmo vederci, motivo per cui farà il più in fretta possibile per stare con me>> rispondo.
Isabella mi guarda sbigottita.
<<E con tua madre?>> la domanda del secolo.
<<Per svignarmi la cena le ho detto che dormivo da te.>>
Alza gli occhi al cielo.
<<E se chiama che facciamo?>> dice.
<<Non lo farà, tranquilla, l’ho avvisata proprio per non farla preoccupare.>>
<<D’accordo allora, quello che voglio in cambio è una buona colazione, ci stai?>>
<<Ovvio, per te e Gabriel farei di tutto>> ammicco divertita.
<<Non ci credo granché, ma faccio finta solo per quel ben di dio che ti aspetta. Voglio che almeno tu questa notte faccia faville>> sghignazza.
<<Beh, non me lo faccio ripetere, e poi aspetto questa sera con trepidanza.>>
<<Ora si che mi piaci, Em>> mi fa l’occhiolino.
<<Ora trova un bel posto per fare colazione. Un posto tranquillo. Prima di vedere quella piccola peste devo esserlo>> sbuffo.
<<Ci penso io, tranquilla. Ti farò andare da quel moccioso con una pace dei sensi inestimabile>> dice, facendomi scoppiare a ridere.
<<Mi fido, lo sai>> le sorrido.
<<Lo so, però se il mio piano non dovesse andare a buon fine c’è chi lo farà funzionare per me stanotte, no?>>
Alzo gli occhi al cielo. <<Sei impossibile certe volte.>>
<<Nah, sono solo una consigliera eccellente.>>
Sì, questo può essere.
Forse…

Non eri nei miei pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora