Capitolo 31

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                            31.

EMMA
Neanche il tempo di dirlo che lo sento qui con me. Sento le sue labbra su di me e le sue mani che iniziano a spogliarmi. Lo sento esattamente ad un palmo da me ma non so esattamente cosa stia combinando.
<<Gabriel>> mormoro, ma nessuna risposta. Almeno non fino a che non è qualcosa che sento scivolarmi addosso a darmela. Qualcosa di molto freddo e all’altezza del collo, facendomi riempire improvvisamente di brividi ed eccitare allo stesso tempo.
<<Merda>> impreco, perché non so resistere e lui lo sa, lo capisce dalla reazione del mio corpo. Lo stesso che in questo momento sta torturando con il ghiaccio e con le labbra, facendomi sussultare quando arriva ad un punto in particolare: i seni, che inizia a circondare, prima con il ghiaccio e poi con la bocca, mordendo e succhiando leggermente, facendomi andare in tilt e inturgidire i miei poveri capezzoli. <<Cazzo, Gabriel>> ansimo, perdendo completamente il senno e aggrappandomi alla coperta del letto per via della troppa intensità che sto provando e di cui lui non sembra non farci tanto caso visto che continua la sua piacevole tortura. Scendendo man mano sempre più giù e arrivando all’altezza dei Jeans che subito dopo fa sparire insieme all’intimo che indosso, lasciandomi completamente nuda.
<<Amore, ti prego>> mormoro, cercando di spingerlo nel punto in cui lo desidero con tutta me stessa. Voglio che si addentri in me e che mi faccia sentire in pace con il mondo, esattamente come la prima volta e…
<<Cazzo…>>
Sento le labbra inizialmente fredde avvicinarsi alla mia voglia, facendomi perdere la cognizione del momento stesso.
Sento la sua lingua accarezzarmi, entrando leggermente in me.
<<Continua, ti prego>> mormoro, insinuandogli le mani tra i capelli e condurlo nel punto in cui voglio essere esplorata ancora e ancora.
<<Amore, sto per… non riesco neanche a finire la frase che vengo seduta stante tra le sue labbra.
<<Sei e sarai sempre il mio gusto preferito, piccola. Sei il mio angolo di paradiso>> mormora, avvicinandosi a me e baciandomi improvvisamente, regalandomi il mio sapore. <<Sei perfetta e sei dannatamente mia>> continua, avvicinandosi ancora di più a me e facendomi sentire l’effetto che io ho su di lui. <<Tu mi rendi fuori controllo e non c’è niente che possa placare la mia voglia di te. Tu sei qualcosa di costante e meraviglioso allo stesso tempo>> dichiara senza nessun tipo di vergogna.
<<Non voglio che lo fai. Non voglio che ti trattieni con me perché non ce n’è bisogno>> rispondo. <<Non ti vorrei mai diverso da come sei>> lo bacio ancora più avidamente di prima e mi avvicino ancora un po' per spogliarlo e liberarlo da ogni costrizione.
<<Piccola…>>

<<Lasciami fare>> continuo, prendendo l’asta tra le mani e iniziando a muovermi su e giù con la mano. <<Voglio ricambiare lo stesso piacere che tu mi regali ogni qualvolta mi tocchi.>> Voglio dimostrargli che non ho paura a tirare fuori la parte più accattivante di me. Con lui so che posso farlo. <<Non pensare e goditi il momento>> gli dico. Voglio che si prenda quest’attimo solo per lui.
<<Ci siamo>> dopo poco lo vedo liberarsi e abbracciarmi. <<Ti amo.>>
<<Ti amo anch’io>> rispondo, rimanendo tra le sue braccia e godendomi per un po' il suo calore che s'intreccia sempre di più con il mio.

 
Dopo quel momento di pura estasi ci siamo addormentati abbracciati e voglio godermi ancora un po' tutto questo, se è possibile.
<<Che ore sono>> domando ancora tutta insonnolita.
<<Le nove>> rispondo.
 <<Merda>> impreco, alzandomi di scatto. <<Tra poco torna mia madre>> mi giustifico.
<<Non credo che entrerebbe nella tua stanza sapendo che ci sono io con te. Tua madre mi sembra una donna abbastanza prevenuta>> mi dice.
<<Lo so, ma sarebbe imbarazzante lo stesso>> arrossisco.
<<Tua madre sa molto più di quello che pensi, dovresti saperlo ormai.>>
<<Certo che sì, ma è imbarazzante lo stesso e …e poi non vorrei che mi facesse quei discorsi…insomma, dove mi dice che devo stare attenta e prendere precauzioni. Ci manca solo vederla rovistare nei cassetti per vedere se c’è qualche profilattico pronto all’uso.>>
 <<Ti fai troppi problemi amore mio. Sei una donna e sa quello che fai. Non c’è nulla di sbagliato, quindi respira>> mi dice. <<Così, brava. Continua a respirare>> ed è ciò che faccio, iniziando a prendere sicurezza a poco a poco.
<<Voglio solo che le cose vadano per il verso giusto e vorrei che mia madre vedesse oltre quello che facciamo a letto.>>
<<Lo sa, credimi. Sa che sei una piccola donna con la testa sulle spalle e che non faresti mai nulla di sprovveduto.>>
<<Lo spero. Ora però usciamo di qui e andiamo a mangiare qualcosa, ti
va?>>
Annuisce. <<Ti do una mano a preparare.>>
<<Come non detto allora.>>

Non eri nei miei pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora