24.EMMA
Per tutto il tragitto fino a casa mia non ne abbiamo più parlato, concentrandosi nientemeno che su di me.
<<Siamo arrivati piccola>> mi guardo intorno.
<<Lo so, ma non voglio andarmene ancora>> mi sbottono la cintura.
<<Non vorrei neanch’io ma tua madre starà sicuramente arrivando.>>
Merda, ha ragione!
<<Cosa pensi di fare allora?>> sospiro.
<<Aspettare, Emma. Ho intenzione di darti il tempo necessario per parlare con lei.>>
Annuisco. <<Lo farò il prima possibile, te lo prometto. Al primo momento opportuno che riesco a trovare le parlerò.>> Devo assolutamente. Perché sennò rischio di perderlo definitivamente.
<<Non metterci troppo però. Non voglio più dovermi nascondere, né con tua madre che con i miei.>>
<<Neanch’io, Gabriel. Sono stanca quanto te di dire bugie e nascondere quello che provo per te. Non sai quanto>> rispondo, spostandomi dal sedile, alle sue gambe. <<Ho intenzione di dirle quanto io possa amare l’uomo che sei e farglielo conoscere come si deve.>>
<<Lo so, ma non sarà facile, lo sai vero?>>
<<Si, certo che lo so amore, ma so anche che metterebbe sempre il mio bene al primo posto. È mia madre dopotutto.>>
<<Nessun dubbio a riguardo.>>
È quello che spero.
<<Ora vado. Se dovesse trovarmi in questo modo con te mi farebbe una paternale infinita.>>
M’immagino la scena e mi scappa da sorridere.
<<Meglio che non sappia cosa facciamo quando siamo soli allora>> ricambia.
<<Ci penso già io a questo. Lei è meglio non disturbarla, no?>> lo bacio.
<<Non sei l’unica, credimi>> dice aprendomi la portiera.
<<Lo so e penseremo anche a questo, promesso>> gli lascio l’ultimo bacio e lo lascio andare.
<<Ti aspetto domani.>>
<<Verrò sempre da te.>> Sempre, perché in un modo o in un altro la mia strada è confinante alla sua. Lo è dal primo giorno che ci siamo conosciuti e lo sarà sempre perché in un modo o in un altro siamo legati l’uno all’altra, compresi i nostri cuori perché sono stati loro i primi a cercarsi e a farci da arma letale. La stessa, oltre che la sola, che ci ha portato ad innamorarci e a tenerci insieme fino ad ora, riunendo anche i pezzi a volte. Pezzi di me ovviamente. Pezzi che lui ha incollato nuovamente giorno dopo giorno, riunendo così anche me stessa.
Lui si è preso la parte fragile. Me l’ha fatta conoscere. Accettare. Cosa che ho sempre faticato a fare, e me l’ha fatta amare.
Ho imparato a farlo attraverso di lui. Attraverso i suoi occhi, perché è da lì che ho visto chi sono e ciò che sono diventata. L’ho capito attraverso l’amore che mi trasmette ogni giorno e a quello che io sono pronta a ricambiare. È stata questa la mia cura. La mia forza. Ma ancora di più lo è stato quel filo che proprio lui mi ha legato all’anima quel giorno e l’ha resa sua, istante dopo istante, tornando a farla vivere e godere di ogni emozione. Qualunque, riscoprendole a poco a poco e sto imparando a farlo anch’io.
<<A domani.>>
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Non eri nei miei piani
RomanceGabriel, è un imprenditore italo-spagnolo di quarantuno anni, molto noto per il suo cognome, ma ancor di più lo è diventato per il lavoro in proprio che svolge, nato nientemeno che dalle sue sole forze: il "Blue Sky". Luogo che tra l'altro ha tirato...