Capitolo 28

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                              28.

EMMA
Mi sveglio il giorno dopo da sola nel letto, tra le coperte e con ancora il profumo di Gabriel addosso. Solo quello.
<<Dove sei finito amore.>>
<<Sono qui piccola.>>
I miei occhi prendono lucidità in un attimo, tirandomi un po’ su.
<<Sono andato al locale a vedere come stava andando la situazione e a preparare le carte per te.>>
<<Sei sicuro di voler procedere?>> lo guardo di sottecchi.
<<Come non lo sono mai stato. Voglio che sei con me e che mi aiuti con la gestione del locale.>>
<<Gabriel, io… non so quanto sia giusta questa cosa. Continuo a pensare che sia troppo presto. Stiamo insieme da poco e questo è un passo troppo grande per entrambi, non pensi?>>
<<No, e non cambio idea, Emma>> quando fa così è come parlare con il muro.
<<E poi ti ho già detto che non ho esperienza.>>
<<T’insegnerò io, non è un problema per me.>>
Ci rinuncio, parlare con lui è inutile.
<<Se così è deciso, allora va bene, ma non lamentarti con me quando scoprirai che sono un disastro>> sorrido, cercando di stemperare la tensione che si stava venendo a creare e, il rumore del mio cuore.
<<Sarai perfetta, esattamente come lo sei per me>> mi bacia, mordendomi leggermente le labbra.
<<Fammi alzare dal letto prima che ci ripenso e ti salto addosso>> mormoro.
<<Tutte le volte che vuoi, piccola>> risponde, facendomi avvampare ancora di più, solo che non posso. Non ora.
<<Se non dovessi tornare a casa adesso non usciremmo da qui.>>
<<Non vorrei infatti. Non vorrei che tu lasciassi questo appartamento>> a sentirlo parlare così il mio cuore perde un battito. <<Vorrei che tu potessi rimanere qui e non solo per una notte.>>
<<Gabriel…>>
<<È troppo presto, lo so, ma non riesco a fare a meno di te. Quando non ci sei è come se mancasse un pezzo e la casa tornasse improvvisamente vuota.>>
<<Ma non lo è perché torno sempre da te>> sempre.
<<Non è la stessa cosa.>>
<<Ma lo sarà. Bisogno solo avere pazienza. Avremo anche noi un rifugio tutto nostro, te lo prometto. Prima di pensare a questo…>>
<<Abbiamo una situazione da risolvere, lo so.>>
<<Prima parliamo con mia madre e prima riusciremo a mettere fine a questa situazione>> almeno lo spero.
Sospiro.
<<Capirà, sta tranquilla. Se ti ama quanto ti amo io lo farà.>>
<<Lo spero davvero. Anzi spero che possa capire le nostre intenzioni, ma ancor di più te, perché so già che non prenderà bene la situazione. Men che meno la nostra differenza di età.>>
<<Lo so ma pian piano lo farà. Per te darebbe tutta sé stessa.>>
<<Lo so.>>
<<Ora va a farti una doccia e rilassati perché metteremo fine a questa situazione oggi stesso.>>
Il mio cuore accelera all’impazzata.
<<Sei sicuro di volerlo fare?>> perché io sono terrorizzata.
<<Non abbiamo altra scelta. Con mio padre tra i piedi non possiamo fare altro. Io non posso, perché non gli darò la soddisfazione di allontanarmi da te. Per nulla al mondo glielo lascerò fare.>>
<<Allora lo faremo, anche se prima…farai la doccia con me. Ho bisogno di te…>>
Ne ho sempre perché è l’unico che riesce a portarmi via i pensieri e farmi stare bene.
<<Portami con te e farò qualunque cosa tu voglia.>>
<<Sei sicuro? Qualunque?>> lo guardo languidamente.
<<Tutto quello che vuoi.>>
Bene, perché una richiesta ce l’avrei.
<<Perciò parla>> mi dice.
<<Ecco…visto che dobbiamo affrontare mia madre, vorrei che rimanessi.>>
Non credo che accetterà, ma almeno ci ho provato.
<<Vuoi che rimanga a dormire da te?>> domanda.
<<Sì, vorrei, ma solo se te la senti. Non voglio…>>
<<Rimango con te>> mi guarda serio.
<<Sei sicuro?>>
<<Amore, sarò ovunque tu voglia, non ho nessun problema. Ora andiamo>> mi libera dalle coperte e mi carica in spalla per portarmi in bagno.
<<No ti prego questo no. Amore…mettimi giù>> piagnucolo.
Quando lo fa lo detesto.
<<Sei stata tu a chiederlo>> sghignazza.
<<Ma non…>> alzo gli occhi al cielo perché tanto è una causa persa. Quando gli vengono in mente queste follie non riesco a fermarlo, lo fa e basta, perciò non posso fare altro che aspettare il momento in cui toccherò terra.
<<Ci siamo.>>
“Finalmente” penso, aprendo la doccia e aprendo il getto d’acqua.
<<Tu vieni?>> domando, entrando dentro e godendomi l’acqua calda che pian piano s’infrange sempre di più sulla mia pelle.
<<Ci sono>> risponde, togliendosi i boxer ed entrando nella doccia, mostrandosi a me e regalandomi la visione più bella in assoluto.
<<Ti piace quello che vedi, piccola?>> mi prende in giro.
<<Amo quello che vedo. Amo quello che mi fai provare.>> Amo ciò che sono quando sono in sua compagnia.
<<È lo stesso per me, ogni giorno che passa.>>
<<Lo so>> perché sento lo stesso. Sento il suo cuore parlare con il mio, in una lingua che forse solo noi riusciamo a capire, ma mi va bene. Mi va bene sapere che in tutto questo non sono sola, che ho lui a tenermi la mano. <<Ora baciami, ti prego e fammi dimenticare quello che stiamo per affrontare perché è davvero troppo. Tutti questi problemi da affrontare in una sola volta sono troppo e ho bisogno che tu stia qui con me a darmi la forza necessaria.>>
Ho bisogno di perdermi insieme a lui e ritrovarmi più sicura di prima. Ne ho bisogno il più possibile per affrontare mia madre.
<<Sono qui, sempre.>>

Non eri nei miei pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora