"Kon'nichiwa Annie"

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Il Silenzio tombale riempiva quell'aereo, che dopo ore di viaggio era quasi arrivato a destinazione, eppure fino a quel momento Annie perdendosi nei suoi pensieri, era crollata in un sonno profondo, dunque non avrebbe avuto la consapevolezza di quanto tempo era trascorso da quando era tornata dal bagno. Con la bocca socchiusa, i capelli scombinati, e gli occhiali che le stavano per cadere dal viso, seduta sul sedile rannicchiata in un angolo, ad un tratto si svegliò con rapidità e ansimando, dopo aver vissuto quell'incubo in cui uccideva quella povera signora anziana, che aveva cercato di aiutarla in quel momento di panico qualche ora prima. Quei pensieri che le erano ritornati in mente erano così pieni di sofferenza e odio, che accentuavano in lei la voglia di parlare con chiunque e di sfogarsi su ciò che stesse passando in quel periodo,
effettivamente c'era quella ragazza, potrei chiedere a lei aiuto, si era proposta
di supportarmi se avessi bisogno

Annie non la conosceva bene, ma sapeva che ormai non aveva più nulla da perdere,anche se ne avesse parlato con la hostess, la voce si sarebbe diffusa ben poco,nessuno la conosceva a Tokyo, avrebbe parlato male di una certa ragazza sull'aereo malata, con qualche rotella fuori posto, che raccontava avvenimenti da film Hollywoodiani. Ma ad un certo punto dei calci dalla fila dietro arrivano allo schienale del sedile di Annie Non mi dire che adesso ci sono pure i bambini rompi palle per favore!

Girandosi verso dietro e cercando di spiare i passeggeri dietro di lei, attraverso un minuscolo spazietto che c'era tra il suo sedile e quello della signora anziana, che era occupata a russare come un motore a scoppio, vide che i disturbatori non erano così piccoli come pensava, ma sembravano diciottenni come lei,adesso toccava spiegargli che davano fastidio nel miglior modo possibile senza far scaturire nessuna rissa o discussione accesa.
Prese gli occhiali e con il riflesso alzando le braccia verso l'alto, cercando di non apparire sospetta cercò di guardare il viso dei delinquenti che la stavano importunando, dopo ben dieci minuti riuscì a inquadrare bene uno dei tanti volti, e vide che lo sguardo di una di loro era diretto verso gli occhiali che riflettevano lo sguardo di Annie, l'aveva notata già quando aveva cercato di spiarla da quella fessura tra i sedili, e aveva fatto ancora più brutta figura quando capìi che il piano per scovare le facce con il riflesso era andato a monte, qualche secondo con le braccia sospese in aria, deglutendo la saliva e con gli occhi e la bocca spalancata, come se fosse arrivata prima ancora di arrivare in Giappone, il momento di andare nell'oltretomba, un braccio di una ragazza stracolma di tatuaggi fino al polso, proveniente dalla fila dietro, prese gli occhiali di Annie delicatamente senza proferire parola, la ragazza dopo qualche secondo fuoriuscì da quello stato di trance, facendo cadere le braccia sospese in aria sulle proprie gambe e socchiudendo gli occhi pensando a un modo per chiedere cortesemente di smettere di calciare ripetutamente il suo posto e di ridarle i suoi occhiali da sole.
perché anche qui ho a che fare con dei scappati di casa che sanno solo
prendersela con i più innocui

con un sospiro profondo alzò gli occhi in alto, l'idea di chiamare la hostess per farsi aiutare avrebbe peggiorato la situazione, la avrebbero aspettata fuori dall'aeroporto per pestarla o l'avrebbero fatta inciampare dalle scale durante l'uscita dall'aereo, si vedeva che non erano persone con buone intenzioni, la ragazza che vide attraverso il riflesso,in viso non sembrava neanche Statunitense, sembrava provenisse dall'India o dall'Indonesia, i tratti sembravano quelli,una carnagione scura con dei capelli lisci e lunghi, un piercing al naso e tonnellate di trucco che solo con un trapano si sarebbe potuto togliere. La paura e il disagio che provava in quel momento erano in quantità smisurate, non ci pensò due volte al fatto che un volo in vita sua non l'avrebbe mai più preso, piuttosto avrebbe preferito nuotare per un oceano intero, per non incontrare ogni gruppetto di finti criminali presenti sulla faccia della terra. Dopo qualche risata femminile che riuscì a udire,gli occhiali le vengono lanciati addosso, come una meteora a chissà a quanti kilometri orari di velocità

La Ragazza del CiliegioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora